Jeremy Irons con la maglietta del Cinema America. “La violenza politica non fa bene, siamo tutti uguali”

by redazione

Lo squadrismo non vincerà, se la cultura sa riappropriarsi dei luoghi e della partecipazione. Quattro ragazzi, come si sa, sono stati aggrediti nella notte tra sabato e domenica a Roma da un gruppo di estremisti di destra per il semplice fatto di indossare una maglietta amaranto del Cinema America, che sta portando i film e la cultura nelle periferie romane.

Ieri domenica 16 giugno il grande attore inglese Jeremy Irons è venuto a Roma, invitato proprio dai ragazzi del Piccolo America per presentare IO BALLO DA SOLA  in occasione dell’omaggio a Bernardo Bertolucci in programma quest’anno a Il cinema in Piazza, dopo la scomparsa del Maestro Bertolucci.

Jeremy Irons, anche lui con la maglietta, ha voluto commentare i fatti accaduti nella notte precedente ad alcuni ragazzi, aggrediti fisicamente perché uno di loro indossava la maglietta del Cinema America. Le sue parole sono state super applaudite, si è trattato di un importante endorsement e di un forte messaggio culturale e politico.

“La vita e la situazione in Europa sono estremamente difficili al momento- ha detto Irons- C’è un’estrema frammentazione e tutti dovremmo assolutamente preoccuparcene e, attraverso la nostra umanità, la nostra capacità di capire, la nostra intelligenza, dovremmo unire, fondere la società, non lavorare per la sua frammentazione. È una situazione difficile perché l’economia e lo stato economico ne soffrono e il capitalismo non fa quello che potrebbe fare per creare delle società più coese, società dove sia piacevole e anche bello vivere. Ci sono persone che sono diventate troppo ricche e persone che si sentono abbandonate e dimenticate. Tutto questo deve essere messo profondamente in discussione ma per farlo bisogna ricordarsi che tutti mangiamo, tutti dormiamo, tutti scopiamo, tutti cachiamo. E quindi siamo tutti uguali e allora dobbiamo far comprendere come questa violenza politica emergente non fa bene e non serve a nessuno: non servono a costruire una società coesa. Dobbiamo fare attenzione quando andiamo a votare ma soprattutto dobbiamo ricordarci della nostra umanità in modo tale che ciò che è accaduto settant’anni fa non torni a gettare i suoi semi”.

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