Susan Sarandon, l’attivista ribelle dello stardom hollywoodiano

by Orio Caldiron

Susan Sarandon è lo pseudonimo di Susan Abigail Tomalin, nata a New York il 4 ottobre 1946 in una famiglia che con le sue origini inglesi, irlandesi, gallesi e italiane sembra l’incarnazione da manuale del melting pot. Prima di nove figli, si ribella fin da giovanissima alla severa educazione imposta dai genitori. Dopo il diploma, frequenta la Catholic University of America Drama School, dove incontra e sposa il futuro attore Chris Sarandon, da cui un decennio dopo si separa, conservandone però il cognome.

Si fa notare in La guerra del cittadino Joe (1970) di John G. Avildsen nel ruolo della figlia hippie di un pubblicitario e in Prima pagina (1974) di Billy Wilder, in cui è la timida fidanzata di Jack Lemmon alla vigilia delle nozze. Ma si afferma solo con The Rocky Horror Picture Show (1975) di Jim Sharman, lo straordinario musical rock britannico, oggi considerato il manifesto della liberazione giovanile e della cultura camp, dove interpreta la ragazza in sottoveste che nella casa stregata si ritrova a esibire sorprendenti doti canore e un’irresistibile sensualità.

Negli anni ottanta è l’aspirante croupier del malinconico Atlantic City, Usa (1980) di Louis Malle, impegnata nell’ultima partita sullo sfondo di una città che cambia. Si trasferisce per qualche tempo a Roma, dove dalla sua breve storia col regista Franco Amurri nel 1985 nasce la figlia Eva. Più tardi incontra l’attore-regista Tim Robbins, con cui nel corso di una relazione ventennale avrà Jack Henry e Miles. La consacrazione arriva con Thelma & Louise (1991), lo spiazzante road movie al femminile di Ridley Scott, dove con Geena Davis dà vita a un’irriducibile ribelle, ironica e disperata, che lascia il segno nell’immaginario del nostro tempo. Il pubblico più vasto apprezza la sensibilità con cui affronta il difficile personaggio della madre di L’olio di Lorenzo (1992) di George Miller, riuscendo in parte a sottrarsi alle trappole del melodramma strappalacrime. La grintosa avvocatessa, che in Il cliente (1994) di Joel Schumacher difende pro bono il ragazzino coinvolto in un caso criminale, strappa l’applauso per la sua provocatoria ironia.

La sua prova più intensa è quella dell’ostinata suora laica Helen Prejean di Dead Man Walking – Condannato a morte (1995) di Tim Robbins, premiata con l’Oscar. Negli anni successivi, il film più divertente è Due amiche esplosive (2002) di Bob Dolman, dove la sua tranquilla routine di signora bene viene sconvolta dall’arrivo di Goldie Hawn, con cui in altri tempi era una scatenata groupie. Nell’ultimo decennio si conferma ancora una volta come una delle figure più vivaci, irrequiete e anticonformiste dello stardom statunitense, interessata alle battaglie per i diritti civili e il pacifismo piuttosto che alle lusinghe del divismo d’antan. Memorabile la sua apparizione in La regola del silenzio – The Company You Keep (2012) di e con Robert Redford, dove rivive l’epoca in cui scendeva in piazza contro la guerra del Vietnam.

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