Ager Lucerinus, nuove campagne di scavo sui Monti Dauni: il paesaggio racconta l’incontro coi Sanniti

by Antonella Soccio

Storie di paesaggi ritrovati: dalla terra al museo. I paesaggi raccontano le stratificazioni umane, culturali, sociali. Più di dieci anni per un territorio, dal 2005 al 2019.

È stata presentata nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia la campagna di ricognizione topografica nel comprensorio territoriale dell’antica colonia di Luceria, che si arricchisce di un nuovo progetto centrato su Celenza Valfortore nei Monti Dauni Settentrionali.

Le indagini sono condotte dal Laboratorio di Cartografia Archeologica dell’ UniFg, con la direzione della professoressa Maria Luisa Marchi, il coordinamento del responsabile laboratorio GIS Giovanni Forte e i responsabili di laboratorio, La Trofa,  Savino, Frangiosa, Piergentili Settembre.

Nel prossimo ottobre 2019 saranno attivate delle nuove campagne di scavo nei Comuni di  Pietramontecorvino, Castelnuovo della Daunia e Celenza Valfortore in provincia di Foggia in Puglia.

La campagna si chiama Ager Lucerinus e va avanti da diversi anni con risultati di estremo valore che hanno apprezzato tutto il territorio.

All’Unifg il professor Sebastiano Valerio, vice direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Luigi Iamele, Sindaco di Celenza Valfortore, Stefano Gesualdi vice sindaco di Celenza Valfortore, Italo Maria Muntoni, responsabile Area Patrimonio archeologico della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle provincie di Foggia e BAT, Domenico Oione –  Funzionario Archeologo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle provincie di Foggia e BAT insieme alla prof Maria Luisa Marchi, Responsabile Scientifico del Progetto Ager Lucerinus e all’archeologo Giovanni Forte, Coordinatore Generale del Progetto Ager Lucerinus hanno spiegato il senso del progetto, che nasce nel 2005 per volontà del Comune di Pietramontecorvino per realizzare la carta archeologica.

“La colonia lucerina riguarda il territorio in tutti i suoi momenti, è una ricerca che parte dalla ricognizione topografica per cercare le tracce del passato che ci permettano di ricostruire il popolamento”, ha osservato la docente.

Pietra, Biccari, Roseto, Motta, Castelnuovo della Daunia e Casalnuovo Monterotaro, Volturino, Casalvecchio sono i Comuni interessati a cui da un anno si è aggiunto appunto anche Celenza, un Comune che possiede un ricco deposito archeologico che presto sarà messo in mostra permanente nel paese, perché nelle strutture si identificano le comunità che nelle esposizioni ritrovano le loro radici”.

“Ager Lucerinus va dalle preistoria al Medioevo, ricostruiamo il territorio in tutte le fasi del popolamento, ridelineandone la storia”, ha evidenziato la professoressa Marchi.

“Nel territorio di Celenza abbiamo riscontrato in un piccolo antiquario di materiali sia delle fasi preistoriche sia di un’occupazione daunia e sannitica. Questo è un territorio di confine tra i Dauni e i Sanniti. C’è poi l’età romana con le ville, a cui fa riferimento il cippo centuriale. Il nostro obiettivo è capire in quale zona c’è l’area centuriata dei Romani, sospettiamo che sia l’area occupata dal lago e dalla diga di Occhito, perché quella era la zona pianeggiante, dove forse c’erano vari insediamenti. Anche lungo la linea attuale del lago, si conservano tracce di elementi sommersi dall’acqua. Già in passato la Sovrintendenza aveva scavato”.

Sarà difficile però attivare campagne di archeologia subacquea. Si lavorerà sull’emerso. “L’obiettivo è ricostruire la fase romana che era interessata dalla fase centuriale”.

Quale riscontro hanno avuto le vostre ricerche nei vari convegni internazionali ai quali avete partecipato in questi anni con l’Unifg?

“Il nostro progetto è ritenuto molto importante- ribatte la docente- parliamo di un territorio che sinora è stato pochissimo noto, c’era pochissima bibliografia, tutti ritengono sia interessante la ricerca anche nella fase preistorica. Il dottor Muntoni può confermare che si sono riscontrati tanti insediamenti, come quello di Chiancone, con la tomba del guerriero, forse sannita in un insediamento daunio, che ha messo in evidenza l’incontro in un territorio così ampio e così vario. Risultati importanti che hanno avuto un grosso riscontro nella comunità scientifica”.

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