Benvenuto: “Porto a Foggia Warhol e la Pop Art italiana”

by Fabrizio Simone

Dal 4 dicembre 2020 all’8 gennaio 2021, a Foggia, presso la Contemporanea Galleria d’arte di Giuseppe Benvenuto, sarà possibile visitare una mostra dedicata ad Andy Warhol e ai maestri italiani della Pop Art (Festa, Schifano, Fioroni, Adami, Rotella, Angeli, Nespolo, Lodola).

L’esposizione, ad ingresso gratuito, consentirà la visione di opere realizzate a partire dagli albori fino ai nostri giorni. Il fiore all’occhiello della mostra è un’autentica serigrafia firmata da Andy Warhol nel 1975 (parliamo del ritratto di una delle drag queen newyorkesi immortalate nella serie dal titolo provocatorio Ladies and Gentleman), ma tra le chicche esposte figurano due opere di Tano Festa, una delle curiosissime Finestre e i bizzarri Coriandoli con acrilico (1985), le Tele computerizzate di Mario Schifano, il sobrio Colpo di stato (1973) di Franco Angeli e Pop time (1990), un recente omaggio di Ugo Nespolo alla poetica di Warhol.

Bonculture ha intervistato il gallerista Benvenuto in occasione della mostra.

Quando ha aperto questa galleria?

Nel giugno del ’97.

Dove ha iniziato a svolgere la professione di gallerista?

Ho iniziato in giro per l’Italia conoscendo artisti come Calabria e l’espressionista iracheno Jaber. Portai le sue opere a Foggia e vendetti tutto. Fu così che mi accorsi che questo doveva essere il mio lavoro. Dopo Jaber, presentai al pubblico foggiano le opere di Marisa Benetti, Giorgio Chiesi, Tano Festa, Pietro Arrigoni. Più recentemente mi sono dedicato a Guttuso, Schifano, Frangi.

Cosa l’ha spinta a rivolgersi al mondo dell’arte?

In realtà in famiglia c’è chi si occupa di editoria d’arte ma io ho voluto specializzarmi più su un discorso riguardante gli eventi museali.

Perché ha portato Warhol e i maestri italiani della Pop Art a Foggia?

Perché questa città merita rispetto e al di là della classifica che ci ha collocato all’ultimo posto tra le province d’Italia, ho voluto fare una sorta di scommessa: spero, insomma, che i foggiani possano beneficiare e apprezzare la mostra.

In effetti la mostra sarà inaugurata a pochi giorni di distanza dalla pubblicazione della classifica sulla qualità della vita stilata da ItaliaOggi. L’arte potrà riportare un po’ di luce tra le tenebre che avvolgono questa terra?

Certamente, ma chi governa deve attribuire all’arte il giusto peso all’interno della società. Qui da noi i politici non mostrano un grande interesse perché considerano l’arte come un’attività poco redditizia. Questo a prescindere dal loro schieramento.

Quali sono le peculiarità di questa mostra?

Innanzitutto questa è una mostra molto articolata. È un evento unico perché sto cercando di unire ad un interesse prettamente economico-speculativo tipico delle aste anche un interesse prettamente culturale, dato che la mostra riguarda un fenomeno di massa, la Pop Art, sviluppatosi tra la fine degli anni’50 e i primi anni’60, che ha interessato anche l’Italia. Al termine di questa mostra, probabilmente, mi dedicherò al nuovo realismo contemporaneo (rappresentato da personalità come Guttuso e Sciltian) o alla Transavanguardia degli anni’80.

Lei esporrà un’opera autentica di Warhol. Riusciremo un giorno a godere di una monografica interamente dedicata all’artista americano?

È nei programmi, lo ammetto, ma nei prossimi mesi, a causa della pandemia, le mostre ruoteranno solo intorno a precise tematiche. Perciò non ospiterò subito mostre dedicate ad un singolo autore perché comportano un’inaugurazione che non possiamo svolgere in queste circostanze.

Quali precauzioni sanitarie prenderà per questa mostra sulla Pop Art?

La pandemia mi obbliga ad inaugurare da solo la mostra: potranno entrare fino a 4 visitatori alla volta, indossando la mascherina, ovviamente.

 Pop Time di Nespolo
Finestra di Festa

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