Beyond the David, la veste rinnovata della Gipsoteca del Museo della Galleria dell’Accademia a Firenze

by Valeria Nanni

È finalmente completata l’opera di ristrutturazione e ammodernamento di tutti i luoghi del Museo della Galleria dell’Accademia che sussurra “Beyond the David”, tutti i suoi tesori custoditi. Mancava Gipsoteca ammodernata e ripensata per il visitatore di oggi, che ora si presenta sotto una rinnovata veste, con le sue 414 opere, di cui più di 300 busti, riproposte in nome della piena visibilità e fruizione. Lo spazio riservato ai calchi in gesso, allestito sul ricordo ottocentesco dello studio di scultura dell’artista e professore Lorenzo Bartolini, il Canova fiorentino, oggi fa risplendere i numerosi studi di statue, messi in risalto dalla tonalità azzurro polvere del muro di fondo.

“L’impresa titanica volge al temine – afferma soddisfatta la direttrice Cecilie Hollberg – ringrazio tutti coloro che hanno lavorato nel restituire l’immagine sublime di questo museo che era fragile, bisognoso di cure, eppure non poteva rinunciare all’apertura continua. Risanamento, restauro, ammodernamento, sono stati portati aventi di notte e nei lunedì, giorno di chiusura settimanale del museo. Si è proceduto a rinnovare dal tetto ai sotterranei di questi storici ambienti. Inoltre grande contributo alla fruizione è stato dato dalle più moderne tecnologie di illuminazione, che attraverso i led hanno ben valorizzato i beni culturali custoditi. Le tecnologie ci sono venute incontro anche dal punto di vista del risparmio energetico”.

Dunque non solo David, il museo dell’Accademia di Firenze è molto di più. “Il David fa da comunicatore e gestisce il marketing, ma questo museo offre di più, e un ambiente come la Gipsoteca aggiunge l’ultimo prezioso tassello all’esposizione, proprio nel 140’ anniversario di questo museo”.

L’impianto di areazione della Gipsoteca è stato realizzato in modo da impattare il meno possibile col soffitto ligneo. “Questa sala non sarà più chiusa come invece accadeva nei periodi estivi nelle opere più calde della giornata. Abbiamo scelto come tinta di fondo l’azzurro polvere per far risaltare i gessi e perché era la tinta caratteristica dell’800. L’azzurro polvere abbraccia le opere in gesso e le avvolge in un unico capolavoro”.

Con il nuovo allestimento gli spazi sono stati ripensati in modo da rendere le singole opere più leggibili e anche in modo da ricavare spezio per esporre tutti i gessi presenti nel museo, in un’unica sala ad essi dedicata. “Sono state chiuse 4 finestre per stabilizzare la statica dell’ambiente e il suo clima interno. Inoltre è aumentata la superficie di allestimento in cui hanno preso posto altre 50 opere”.

Così oggi chi avrà la pazienza ma soprattutto la curiosità di addentrarsi nella sala della Gipsoteca potrà sentirsi accolto da un clima interno piacevole, da una visibilità esaltata dei lavori in gesso, ognuno dei quali è dotato di breve e rinnovata didascalia. Il visitatore potrà anche ammirare l’unica opera conclusa in marmo, il busto del letterato e tragediografo Giovanni Battista Niccolini realizzato nel 1827 da Lorenzo Bartolini, paragonarlo al suo calco in gesso posto sulla mensola al di sopra della teca che lo custodisce. Il busto fu acquistato due anni fa dagli Amici della Galleria dell’Accademia e ed essa donato, ma non poté trovare posto nell’esposizione precedente. Esso si presenta dunque oggi come una novità per il visitatore.

Ad accompagnare i calchi in gesso ci sono poi le tele dipinte ottocentesche, pulite e collocate in posizioni maggiormente visibili. Sono opere pittoriche realizzate da maestri ottocenteschi che hanno studiano o insegnato all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Un tuffo in un non lontano passato, eroico e fiabesco allo tesso tempo. “I gessi – continua la direttrice – ora sembrano vivi, pronti a bisbigliare la storia che hanno vissuto”.

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