«Nel mio paesaggio ho colto sempre l’essenziale». Il silenzio, la poesia e la luce del fotografo paesaggista Francesco Paolo Calabria

by Daniela Tonti

Sono un fotografo paesaggista e sono affascinato dalla natura, dalla sua potenza, dalla sua bellezza, dal suo silenzio, dalla sua armonia ed in particolare dalla sinuosità delle colline che si sovrappongono, si accavallano, si intersecano, si baciano.”

Fotografo paesaggista, Francesco Paolo Calabria, classe 1950, coltiva da oltre trent’anni la sua passione in giro per il mondo, portando a casa moltissimi riconoscimenti in numerosi concorsi internazionali. Di pochi giorni fa la notizia di un’altra doppia vittoria in Croazia che si aggiunge ai tantissimi premi conseguiti.

Solo negli ultimi tre anni sono oltre 300 le sue foto ammesse alla fase finale di concorsi di fotografia.

Calabria si avvicina alla fotografia quasi per caso, come racconta a bonculture. “Durante una vacanza in Calabria nel 1983, passeggiando nel Parco Nazionale della Sila restai ammirato da un impressionistico effetto di alte luci a formare una raggiera. Da allora la passione per la fotografia è cresciuta sempre di più, in particolare l’amore e l’ammirazione per quella paesaggistica”.

Non mancano gli studi su altri soggetti come quello del Carnevale di Venezia o il progetto “Calabria in cucina “, dodici opere che tra pochi giorni saranno esposte a Lucera.

La fotografia è un processo lungo che parte da un’idea, da una suggestione e si attua attraverso lo studio sulla luce, sul colore. Sempre attraverso l’uso di macchine professionali.

Fotografo principalmente con la mia mente e i miei occhi e poi con le mie macchine fotografiche NIKON, ultimamente uso quelle a telemetro, Nikon Z , LAICA ed HASSELBLAD. Uso lenti dedicate come Nikon che vanno dal 400mm al 600mm, dipende essenzialmente quello che devo fotografare. Uso quasi sempre il cavalletto “FEISOL” testa Gimbol Zenelli- Carbon X.”

Calabria quasi sempre privilegia il primo pomeriggio, l’ora migliore per intravedere nuovi paesaggi. Attende il momento giusto e solo quando arriva, scatta le sue foto.Nel mio paesaggio, pur indagando in regioni diverse, ho colto sempre analogie e l’essenziale.”Calabria quasi sempre privilegia il primo pomeriggio, l’ora migliore per intravedere nuovi paesaggi. Attende il momento giusto e solo quando arriva, scatta le sue foto.

Cerco di fotografare scene mai viste, sorprendenti, che mi costringono a fermarmi per studiarle e dopo aver pianificato la scena, come fa il cacciatore con la sua preda, aspetto le condizioni di luce per me più interessanti: un cielo nuvoloso filtrato da un ventaglio di luci che attraversano e colpiscono il soggetto principale, creando una gamma di cromie, di ombre e di forme favolose, geometrie che creano un paesaggio da sogno, da poesia. Nel mio paesaggio, pur indagando in regioni diverse, ho colto sempre analogie e l’essenziale.”

Il fotografo svevo si definisce un minimalista spietato.

Si dice che un ritratto permette di far capire una persona, la sua natura intima, che fa di lei quello che è. In maniera analoga, io, cerco di esprimere con il paesaggio. Rigoroso è l’uso del teleobiettivo. Mi ritengo un minimalista spietato. I miei scatti sono quasi al limite tra il possibile e l’impossibile, come la luce va spegnendosi verso sera o al calar del sole, al tramonto, al crepuscolo e la pazienza e determinazione, studio e preparazione sono alla base di tutto.

Nei miei scatti c’ è sempre una presenza illuminante, qualcosa che riesci a percepire anche se non c’ è o è invisibile, la presenza/assenza dell’essere umano che trasmette sensazioni, maestria, estro e lavoro.”

Calabria non nega che il covid e la pandemia abbiano interrotto molti progetti già avviati, ma nulla può frenare la sua passione per la fotografia.

Dovevo presentare le mie opere fotografiche , mostre, a Bruxelles, presso la Comunità Europea, a Matera, ad Alberobello e in altri posti ma non è stato possibile a causa covid. Ora spero che si possa riprendere nuovamente ad organizzarsi , comunque la mia passione per la fotografia continua, vado sempre in giro a fotografare”.

Non si contano oggi i programmi di post produzione, ma Calabria ritiene che la fotografia vada sempre studiata e pianificata così da essere correttamente esposta e ridurre al minimo l’intervento di post produzione. Del resto i nuovi media consentono a moltissimi giovani di dedicarsi alla passione della fotografia. Tra filtri e saturazione dei colori. A Foggia è molto attivo il Foto Cine Club un gruppo di “fotoamatori” alcuni dei quali professionisti affermati, che ogni anno organizzano corsi fotografici.

Il consiglio che posso dare a chi si avvicina a questo bellissimo hobby è di studiare molto, leggere sempre , guardare le foto degli altri senza stancarsi mai e copiarle se è possibile e scattare come pazzi perché solo così si può imparare a fotografare”.

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