Come (forse) cambiano le cose: Darren O’Donnell ospite del festival Periferico

by redazione

È iniziato lo scorso 15 ottobre, e proseguirà fino alla fine di novembre, Periferico: il festival modenese che porta l’arte nello spazio urbano. Organizzato dal Collettivo Amigdala, il festival prosegue nei prossimi fine settimana con numerosi ospiti ed eventi: sarà presente il collettivo CHEAP, lo storico Alessandro Portelli, l’attore Virgilio Sieni, gli artisti Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, la compagnia Pietribasi/Tedeschi, la coreografa Elisabetta Consonni e la visual artist Marilyne Grimmer.

Tra i molti ospiti anche l’artista performativo, drammaturgo e urbanista canadese Darren O’Donnell. Promotore dell’idea di “agopuntura sociale” – un intervento che si focalizzi su specifici punti fragili del tessuto sociale capaci di scatenare connessioni e smuovere energie – l’ospite parteciperà al festival dal 28 al 30 ottobre proponendo un giocoso e provocatorio processo di realizzazione di una performance social-specific. Ma cosa è l’“Agopuntura sociale”?

bonculture anticipa un estratto dello stesso O’Donnell – tradotto da Claudia Cervelli – del suo Haircuts by Children and Other Evidence for a New Social Contract.

Agopuntura sociale” è il nome scherzoso con cui chiamo il lavoro di Mammalian Diving Relefx: agugliare e punzecchiare le dinamiche sociali per reindirizzare i flussi di risorse, che si tratti di denaro o risorse effimere come l’attenzione o il diritto di avere le proprie preoccupazioni prese sul serio. L’Agopuntura Sociale è guidata dall’estetica per l’impegno civico, una comprensione della bellezza che riconosce il potere relativamente nuovo dell’arte e della cultura di intervenire in modo significativo nella sfera sociale. È l’uso delle relazioni sociali come materiale per una pratica artistica, verso fini sia sociali che estetici. La parola estetica qui è usata nel suo significato originale come contrario di un intorpidimento dei sentimenti — anestetico. L’estetica per l’impegno civico è sentirsi completamente coinvolti dalle varie istituzioni della società civile. È l’idea che le nostre vite siano una forma di performance sociale, dove la bellezza è nascosta in piccoli luoghi come l’armonia, l’amicizia, o quell’imbarazzo che si prova quando si inizia a conoscere qualcuno.

Io sono un rivoluzionario vergognoso, entusiasta e pronto a combattere le perfide forze dell’oppressione ma mortificato dallo stato di scompiglio e di rabbiose lotte intestine in cui i miei compagni della sinistra progressista sono rimasti bloccati per sempre, una situazione che peggiora di minuto in minuto dove la metafora di un plotone d’esecuzione circolare è tristemente appropriata.Se i miei compagni non mi sparano, mi farò presto saltare il cervello da solo a causa delle persone che spesso riservano le loro critiche davvero scottanti ad altri che sono i loro alleati, dannazione! È molto più facile denigrare chi ci è vicino la cui analisi è stata diagnosticata come “problematica” piuttosto che affrontare le persone davvero cattive, soprattutto perché le persone davvero cattive sono molto, molto difficili da raggiungere. Sono d’accordo con gli obiettivi generali della sinistra attivista – onestà, equità e respingere tutta una serie di oppressioni che si intersecano – ma, allo stesso tempo, mi preoccupano, poiché in questi giorni spesso sembrano più interessati a identificare mostri da denigrare, mettere alla gogna, scomunicare ed esiliare piuttosto che produrre miglioramenti.

La mia intenzione con il lavoro di agopuntura sociale è di eludere del tutto questo problema, ma piuttosto che lavorare in opposizione, sfidando quelle cose che voglio sradicate, preferisco lavorare in modo propositivo: proporre, ideare e dimostrare modi alternativi di stare insieme che si oppongono obliquamente agli orrori del mondo semplicemente facendo qualcosa di diverso. Non come quegli artisti che evitano l’attivismo, fiduciosi che la loro attenzione al cambiamento individuale e all’espressione creativa sia sufficiente, con hipster come Patti Smith che evitano i movimenti politici e assorbono il decadimento di New York come se stesse guardando un film in un comodo cinema fornito di aria condizionata. Non mi riferisco affatto all’individualismo, o addirittura all’espressione creativa, se è per questo – sto parlando di esplorare il potere estetico delle relazioni, e la creazione di nuove relazioni comporta necessariamente un po’ di imbarazzo e disagio.Richiedere ai bambini di vincere la timidezza e interagire con gli adulti in molte delle mie esibizioni – come Haircuts by Children – è stato spesso seguito da cambiamenti sostenuti nei giovani, che sono euforici nello scoprire di essere trattati da pari a pari.

Evoluzione sociale, crescita e cambiamento strisciano lentamente sul dorso del disagio. Costruire ponti attraverso le divisioni sociali e spostare le dinamiche sociali in modo che le risorse scorrano in nuove direzioni significa inserire idee e intraprendere azioni che, a volte, possono essere scomode. Un’analogia con la crescita fisica e intellettuale è utile: è impossibile costruire forza fisica senza spingere i muscoli fino a essere doloranti, ed è impossibile costruire forza intellettuale senza il disagio della confusione concettuale. Nel primo caso, non abbiamo “nessun dolore, nessun guadagno”, e nel secondo, “nessuna confusione, nessuna chiarezza”.Con la crescita sociale, possiamo dire “no awks, no alleanze” (gli awks sono una situazione imbarazzante). Senza un’interazione umana diretta tra popolazioni opposte, è possibile solo la soluzione a breve termine e la soluzione tutt’altro che ideale della tolleranza. La tolleranza non è certo un principio su cui costruire un movimento capace di affrontare la scala dell’ineguaglianza contemporanea. Ciò di cui abbiamo bisogno è amicizia ed empatia.

Nella mia esperienza, l’amicizia e l’empatia tendono a svilupparsi in modo naturale quando le persone sono vicine e lavorano insieme per un obiettivo comune. È stato dimostrato che i neonazisti e altri razzisti incalliti rivedono la loro posizione di odio attraverso un contatto diretto e casuale con coloro che diffamano. Quelli che odiano si rivelano essere persone come loro. La risposta non è allontanare le persone con le quali non siamo d’accordo – non importa quanto siano piene di odio o ripugnanti le loro convinzioni – ma, ove possibile, avvicinare ancora di più quelle persone, dove gli effetti della reciproca umanità semplice e diretta possono erodere le opinioni più recalcitranti e cattive. Non è facile da fare, e c’è il rischio di continuare a traumatizzare il traumatizzato, cosa che ovviamente va evitata. Ma costruire muri o chiedere muscoli per affrontare la situazione con la violenza – come l’ex professoressa di comunicazione dell’Università del Missouri Melissa Click, che è stata ripresa dalla telecamera mentre chiedeva “muscoli” per rimuovere i giornalisti durante le proteste contro il razzismo – probabilmente non è la risposta migliore.

Per unire le persone in questo modo, ci deve essere un elemento nascosto nell’agopuntura sociale: diversivi ed esche per distrarre le persone dalla paura e dall’odio con semplici atti di irriverenza artistica e giocosità. Cerco di creare altri mondi possibili, anche se rinchiusi all’interno del recinto relativamente non minaccioso di un progetto artistico: queste sono le microtopie di Bourriaud.

Il concetto di artisti che usano l’arte come strumento per creare cambiamento sociale ha fatto passi da gigante negli ultimi due decenni: c’è stata una proliferazione di discussioni sull’arte e sull’attivismo, con il dilagare di corsi universitari e persino programmi completi incentrati su questo. Ma sto cercando un acceleratore atomico per trascinare le persone ad alta velocità, sperando di aggirare la resistenza istintiva al cambiamento e far sì che le persone si incontrino con più apertura. Il disagio derivante dall’agopuntura sociale è il mio acceleratore, e le attività strane e irriverenti sono la velocità che fa cadere le persone in uno stato in cui i loro pregiudizi irrazionali si dissolvono.

Anche se questo può sembrare irrimediabilmente ingenuo, le intuizioni dal mondo della sociologia analitica e della scienza della dinamica ci forniscono un modo per iniziare a pensare a come piccoli interventi sociali artistici possono portare a un cambiamento più ampio a livello di sistema.

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