“Dante, dall’Inferno all’Empireo” a Palazzo Pitti. La connessione tra spiritualità e materialità nel poema dantesco

by Michela Conoscitore

Siamo giunti all’ultimo mese dell’anno che, nel 2021, coincide anche col termine delle celebrazioni dantesche le quali hanno ricordato Dante Alighieri nel settecentenario della morte, e la sua Firenze chiude questa festa durata 365 giorni con un ultimo tributo, la mostra Dante – Dall’Inferno all’Empireo, ospitata presso Palazzo Pitti, afferente al polo museale delle Gallerie degli Uffizi, in collaborazione col Museo Galileo.

Visitabile fino al prossimo 6 marzo, il nuovo percorso espositivo mette in scena una narrazione differente del Sommo, raccontato questa volta in veste di ‘scienziato’. Chi ha letto la Divina Commedia oppure la ricorda piacevolmente dai banchi di scuola, sa che è una preziosa summa del sapere medievale, infatti il poeta fiorentino non ha semplicemente composto un’opera in versi ma, nel proprio viaggio immaginario tra i regni dell’Aldilà, ha inserito annotazioni storiche, artistiche, mitologiche, filosofiche, letterarie e anche, a questo Dante non si è sottratto, nozioni di scienza, astronomia e geologia. La conoscenza scientifica ha sempre esercitato una certa influenza sul poeta, che da uomo colto ha approfondito le sue iniziali curiosità non disdegnando alcuna fonte. Perfino il sapere islamico è stato saccheggiato dal letterato fiorentino, in un’epoca, come quella in cui è vissuto, durante la quale i mori erano ritenuti nemici ed inferiori.

Eike Schmidt, direttore de Le Gallerie degli Uffizi, e Roberto Ferrari, direttore del Museo Galileo, hanno inaugurato una mostra unica nel suo genere che ha visto unite la sapienza espositiva del polo museale fiorentino, impreziosita dall’apporto impeccabile di Opera Laboratori, con l’innovazione tecnologica del Galileo che ha coinvolto anche l’ASI, Agenzia Spaziale Italiana. La mostra, curata da Filippo Camerota, vice direttore del Museo Galileo, esplora l’impalcatura scientifica della Commedia e di altre opere dantesche proprio per conoscere Dante sotto un’altra luce: “Spiritualità e materialità sono fortemente connessi nel poema dantesco”, ha affermato Camerota nel corso della conferenza stampa, fornendo una breve anticipazione sul percorso espositivo.

I tre regni sono geograficamente localizzati per il poeta, e inoltre l’Inferno e il Purgatorio sono stati creati da un evento soprannaturale che ha provocato delle ‘conseguenze’ geologiche sulla Terra, ovvero la caduta di Lucifero negli inferi e la voragine a cui ha dato origine che sarebbe poi stata suddivisa nei cosiddetti gironi”, ha proseguito Camerota.

All’entrata delle sale che ospitano la mostra, una porta scenograficamente efficace simula l’entrata al regno degli Inferi, descritta da Dante nel terzo canto dell’Inferno con i celebri versi che tutti conosciamo. Si prosegue esplorando dapprima l’Inferno appunto, ricreato con espedienti scenici che immergono il visitatore in un luogo cupo e oscuro, volgendo lo sguardo in su si possono vedere le terre emerse al di sopra della voragine, assumendo il punto di vista di Lucifero.

Poi il Purgatorio, dalla volta stellata e infine il Paradiso, luminoso, scisso tra scienza e fede. In questo viaggio meraviglioso, si hanno dei compagni di viaggio d’eccezione come strumenti scientifici, preziosi manoscritti, stampe, disegni ed incisioni, grandi modelli tridimensionali che rappresentano la Terra e la struttura cosmologica dell’Universo nelle conoscenze di Dante e molti filmati, prodotti dal Laboratorio Multimediale del Museo Galileo. Il Planetario di Torino e l’Agenzia Spaziale Italiana, inoltre, hanno ideato un video di confronto dove le conoscenze di Dante si interfacciano con le moderne esplorazioni del Sistema Solare. Ad arricchire ulteriormente il percorso, delle coinvolgenti proiezioni multimediali immersive.

Dante oltre che portatore della cultura del suo tempo, ci guida anche in una geografia inedita” ha dichiarato il direttore Ferrari, che attende famiglie e giovani presso Palazzo Castellani, sede del Galileo, per due visite laboratoriali collegate al percorso espositivo su Dante di Palazzo Pitti. Una mostra sicuramente in linea con i gusti dei nativi digitali, un modo per conoscere Dante non soltanto sui banchi di scuola: “Vi aspetto a Palazzo Pitti con i vostri figli, nipoti e pronipoti”, ha concluso il direttore Schmidt, invitando tutti ad una mostra davvero imperdibile, da vedere durante questo periodo di feste con i propri ragazzi.

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