Immersione e museo diffuso per Benozzo Gozzoli, Firenze celebra il maestro del Rinascimento

by Michela Conoscitore

Firenze celebra con un nuovo percorso espositivo uno dei suoi figli più illustri, fautore insieme ad altri grandi maestri di quel Rinascimento fiorentino di cui oggi non soltanto possiamo ammirare capolavori e testimonianze inestimabili, ma funge anche da ispirazione, per la vitalità connaturata alla spinta creativa di quel periodo, ai contemporanei.

L’opera sua più celebre, per anni, fu riservata all’ammirazione di pochi, selezionati, sguardi ma in città furono numerose le voci che raccontavano della magnificenza di quel nuovo capolavoro in città, finanziato e voluto dalla dinastia regnante dei Medici. Lui era Benozzo Gozzoli, l’opera è La Cavalcata dei Magi del 1459, custodita nella cappella palatina di Palazzo Medici Riccardi, casa di famiglia dei signori fiorentini. La mostra prende spunto dal capolavoro per eccellenza di Gozzoli e vi costruisce intorno una narrazione per raccontare al pubblico, di esperti e curiosi, proprio del suo autore in cui, quest’anno, ricorre il presunto seicentenario dalla nascita.

Organizzata da MUSE e curata da Valentina Zucchi e Serena Nocentini, ‘Benozzo Gozzoli e la Cappella dei Magi’sarà visitabile fino al 10 marzo 2022 a Palazzo Medici Riccardi. La mostra si avvale di prestiti importanti ed è soltanto il secondo percorso monografico, in ordine cronologico, dedicato a Gozzoli dopo quello di Montefalco del 2002. Tra gli artisti raccontati da Giorgio Vasari nel suo celebre Vite, il vero nome dell’artista era Benozzo di Lese, originario del contado fiorentino nel quale nacque tra il 1420 e il 1421. Benozzo proveniva da una famiglia modesta, dedita alla lavorazione dei tessuti, il nonno infatti era cardatore della lana e il padre farsettaio (sarto). Eppure, il giovane fu avviato ventenne alla pittura, allievo di uno dei più rinomati artisti del tempo, frate Beato Angelico. L’apprendistato lo svolse con lui, a San Marco, che custodisce tuttora numerose opere di Gozzoli. Dopo una breve collaborazione con Lorenzo Ghiberti alle porte del Battistero di San Giovanni a Firenze, Gozzoli cominciò il proprio percorso da professionista che lo porterà ovunque in Toscana e non solo, anche in Umbria e nel Lazio. Ricordando proprio questo aspetto della sua carriera, la mostra di Palazzo Medici Riccardi si propone da stimolo per incoraggiare il visitatore ad approfondire la conoscenza del pittore fiorentino almeno in tutta la Toscana, posizionando idealmente le opere di Benozzo come in un grande museo diffuso.

La Cavalcata dei Magi commissionata dai Medici a Gozzoli, altro non è che una celebrazione della potenza medicea raccontata con un affresco che pone i grandi della famiglia, Cosimo, Piero e Lorenzo, a capo di una dinastia senza pari non soltanto a Firenze ma in tutta Italia. In un ambiente estremamente concentrato e raccolto, sapientemente illuminato e quasi mistico, si disvelano a poco a poco le pareti affrescate da Benozzo, in cui si ravvisano facilmente le influenze de l’Angelico, nei volti e nella tavolozza dei colori. Inoltre, particolare attenzione è stata dedicata da Benozzo ai tessuti, memore dell’esperienza famigliare, che catalizzano l’attenzione di chi guarda. La Cavalcata dei Magi è un’opera ricca di particolari, che ora è possibile scoprire interamente grazie alla sala immersiva predisposta nel percorso museale: “La multimedialità è una componente importante della mostra”, ha spiegato una delle curatrici, Valentina Zucchi, alla stampa, “è il linguaggio dell’oggi, e permette una narrazione museale più adatta a noi”.

Il percorso inizia con un’opera giovanile di Benozzo, la Madonna del Baldacchino con angeli, proveniente dalla National Gallery di Londra e prosegue con il Matrimonio mistico di Santa Caterina, la Pala della Sapienza Nuova e la Pietà con San Giovanni Evangelista. Inoltre, ai dipinti si affiancano disegni dell’artista e della sua bottega, e testimonianze documentarie che restituiscono la dimensione umana del pittore fiorentino. Interessante il carteggio tra Benozzo e Piero de Medici, durante l’estate del 1459, quando il primo era impegnato nella calura fiorentina ad affrescare la cappella della residenza cittadina e il secondo, dalla sua villa di Careggi, supervisionava a distanza e gli richiedeva cambiamenti. Una straordinaria avventura artistica quella di Benozzo, tra i pittori meno raccontati del Rinascimento fiorentino, che vi aspetta a Palazzo Medici Riccardi.

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