La Fondazione Banca Popolare Pugliese – Giorgio Primiceri riporta alla luce il cromatismo de La Sacra Famiglia di Benedetto Brunetti

by Antonella Soccio

Un Gesù Bambino paffutello protende le sue manine sfiorando da un lato il viso di Sant’Anna, sua nonna, e dall’altro indirizzando il suo amore verso sua madre, la Madonna. È un gesto familiare ed infantile questo poco utilizzato nell’iconografia e nella grande pittura sacra del Medioevo e del Rinascimento.

C’è una tenerezza infinita nella tela del 1674 del pittore molisano Benedetto Brunetti, La Sacra Famiglia, restaurata dalla Fondazione “Banca Popolare Pugliese – Giorgio Primiceri” , e ricondotta nella sua collocazione originaria nella navata di destra della Parrocchia Gesù e Maria a Foggia.

Il dipinto segna l’inizio del processo di classicizzazione delle matrici culturali di Brunetti, originario del piccolo centro molisano di Oratino, che fu fucina di moltissimi artisti e scultori. L’opera risulta caratterizzata da un impianto monumentale e da un linguaggio aulico in cui la serenità e la pacatezza dell’intera composizione contrastano con la vivacità cromatica. Le figure poste in uno scenario in cui emergono elementi architettonici creano una misteriosa e rarefatta atmosfera rotta solamente da due putti posti nella parte alta, intenti a dispensare fiori.

I colori riportati alla luce dal restauro sulla tela potrebbero essere effettivamente quelli usati nel canone classico tra Rinascimento e Barocco. Il restauro insomma ad occhi attenti come quelli dei critici d’arte e architetti Gianfranco Piemontese e Andrea de Meo Arbore appare perfetto. I colori sono esatti: il blu del mantello della Madonna, il rosso tiziano, l’accoppiata di azzurro e giallo senape, così presente poi nel cromatismo settecentesco della Scuola Napoletana del grande Francesco Solimena e dopo dal suo allievo Francesco De Mura.

C’è una grandezza in Brunetti, che dipinge con un impianto ancora rinascimentale, ma che già mette nelle sue tele quei chiaroscuri, quelle ombre tipiche poi del periodo successivo del Barocco, che faranno la fortuna di Caravaggio e Artemisia Gentileschi, il primo riscoperto solo nel Novecento dallo storico dell’arte Roberto Longhi.

I cieli anche in Brunetti non sono più tersi come nel Cinquecento, ma si riempiono di nubi fosche e di ombre verdeggianti. La stessa Madonna non ha una posizione centrale, come era in Piero della Francesca, ma è defilata, non è al centro della scena. Il fuoco dell’azione è il Bambino.

La Fondazione “Banca Popolare Pugliese – Giorgio Primiceri” ha finanziato per intero il restauro del dipinto olio su tela dell’artigiano di Biccari Leonardo Maddalena, e per l’occasione ha visto presenti il Presidente Vito Primiceri e il Direttore Generale, Mauro Buscicchio. Con l’ausilio del Fai nel selezionare un’opera degna dell’intervento della fondazione bancaria, il rientro della tela è stato anche il modo per inaugurare la nuova filiale foggiana della Banca Popolare Pugliese in Piazza Cavour, che ha avuto il merito di sottrarre al degrado una parte dei portici della piazza della Fontana del Sele, divenuto da molti anni quasi un orinatoio.

I locali sono stati acquistati dalla Banca che intende “fare banca con le persone per dare una filiale della comunità”, ricca di servizi.

Ebbene, il rientro della tela è stato un evento devozionale apprezzato dalla comunità foggiana, da sempre legata alla Chiesa del Convento dei Frati minori. Infatti la Fondazione della Banca Popolare Pugliese ha aderito con convinzione alla richiesta di finanziare il restauro della tela avanzata dal padre Roberto Nesta, Guardiano e Parroco della Chiesa di Gesù e Maria, e dal professor Saverio Russo, Presidente della Delegazione regionale del FAI di Puglia.

Il dottor Rocco Di Stasio, responsabile del Distretto Dauno della Banca Popolare Pugliese, il quale ha ammesso di “innamorarsi sempre delle belle idee”, ha avuto il compito di svelare la tela, restituita alla sua antica bellezza e al suo cromatismo originario.

Rocco Di Stasio

La tela, come ha ricordato il parroco, era offuscata dal tempo. «Gesù e Maria è una delle chiese più importanti della città- ha detto lo storico Saverio Russo- quando fui presidente della Fondazione dei Monti Uniti dedicammo un intervento importante sulle didascalie, ci sino tele di pregio, dietro l’altare c’è una tela che bisognerebbe rendere più visibile. Tutti noi ci adoperiamo per il bene della collettività. Benedetto Brunetti è un pittore molisano, di Oratino, una piccola comunità di artisti, scultori e artigiani di qualità. Ha molto lavorato sul territorio, sono firmati e attribuiti a lui tanti lavori, come le tele della Misericordia, un ciclo fondamentale, e un’altra sua tela è a Deliceto. Ha lavorato molto per i conventi della grande famiglia francescana». Si è trattato di un restauro conservativo, come ha spiegato l’artista restauratore, nel corso del quale è stato riportato alla luce il lavoro del pittore, poiché l’opera si presentava oscurata a causa della perdita della pellicola pittorica originaria. La tela aveva assorbito umidità, ma la ditta non ha rimosso le parti storicizzate, ha corretto alcuni guasti del tempo dopo una accurata indagine visiva e una complessiva pulitura.

Entusiasta del risultato e dell’opera il presidente Primiceri della Fondazione BPP. «C’è il bambino che abbraccia due mamme, è una immagine che attira molto l’attenzione. Sono contento non soltanto per aver contribuito a riportare in chiesa questa splendida tela, ma perché ci date l’opportunità di sentirci parte della comunità con il recupero delle opere d’arte. La Fondazione creata dalla banca ci dà la possibilità di intervenire su opere significative, un’azienda di credito è destinataria di interventi di svariatissima natura, ma da qualche anno abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi su interventi significativi. Il legame con i cappuccini mi riporta al restauro della Pala d’altare di Alessandria. Gli interventi spaziano anche in altri settori, finanziamo borse di studio per studenti ucraini all’Università del Sannio. Interventi di questo genere servono a rinsaldare i rapporti con le comunità in cui operiamo, partecipando alle istanze della comunità siamo più presenti».

Apprezzamenti anche da parte della sindaca Maria Aida Episcopo. «Questa chiesa è cuore pulsante della città perché indica una commistione di bellezze storiche. Sono estasiata dalla bellezza del dipinto restaurato. È una chiesa che io frequento sono contentissima. Che sia presidio della nostra spiritualità e della nostra sorte sociale, umana, amministrativa e politica».

Si è unito alle parole di Maria Aida Episcopo il vicepresidente regionale della Regione Puglia Raffaele Piemontese. «Sono contento perché anche il management e la direzione della filiale hanno sempre un occhio vicino alle istanze del territorio. Hanno un rapporto col territorio sempre utile, la nostra è una terra bella complessa e difficile».

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