La Madonna di via Pietrapiana, la potenza espressiva dei sentimenti di Donatello nel bassorilievo acquisito dal Museo Nazionale del Bargello

by Valeria Nanni

È capitato ai proprietari di un condominio a Firenze di ritrovarsi in facciata un rilievo autografo di Donatello, il più grande maestro scultore del Rinascimento, e di provare a venderlo a privati nel 2021. Ma il Ministro della Cultura ha esercitato diritto di prelazione subentrando nell’acquisto. E adesso il rilievo in terracotta ha preso posto d’onore nel Salone di Donatello al Museo Nazionale del Bargello, messo in dialogo con altri rilievi rinascimentali di Luca della Robbia e Nanni di Banco. Ecco come l’ultima opera di Donatello di proprietà privata ha trovato casa nel museo.

L’opera chiamata Madonna di via Pietrapiana a causa della sua collocazione, fu riconosciuta come autografa di Donatello nel 1989 da Charles Avery. Fu rimossa per due volte per essere esposta in mostre temporanee in città. Dopo il 2009 non fece più ritorno sulla facciata del fortunato condominio, e protetta da una cassa, fu tenuta in diversi depositi. Questa sistemazione danneggiò però la superficie della terracotta per mancanza di aria sufficiente. Perciò l’opera si era velata di bianco. Un nuovo restauro fu applicato nel 2021, in occasione della mostra “Donatello, il Rinascimento” allestita al Museo Nazionale del Bargello e a Palazzo Strozzi dal 19 marzo al 31 luglio 2022, a cura di Francesco Caglioti. In quella occasione fu messa in evidenza l’elegante resa donatelliana del modellato.

Oggi il bassorilievo, da novembre 2023, può essere ammirato in sicurezza da tutti i visitatori al Museo del Bargello, da tempo designato dai curatori come museo donatelliano, supplendo la mancanza nel luogo di una Madonna con Bambino di sua mano. Suggerisce la Soprintendente Antonella Ranaldi che “Bargello vuol dire Donatello, vuol dire Firenze insieme a tanto altro. L’acquisizione dell’opera va soprattutto alla collettività”.

“L’opera ha in sé tutta la potenza espressiva dei sentimenti come solo un genio come Donatello può trasmettere – spiega in conferenza stampa Ilaria Criseri, curatrice delle collezioni del Museo Nazionale del Bargello – Il viso del Bambino è nascosto in parte dietro la madre, facendo emergere un parlante senso affettivo. Comunica protezione materna. Dai restauri sono emersi residui di colore sulla terracotta, perciò possiamo dedurre che fosse in origine dipinta. Le dorature ritrovate invece sono postume, dunque non autografe di Donatello. Dalle tracce di fango ritrovate in superficie possiamo dedurre che scampò all’alluvione del 1966”.

Il rilievo è un’immagine devozionale, che misura 86 x 64 x 12,5 cm. È datata intorno alla metà del ‘400, realizzato dall’artista al ritorno a Firenze da Padova, ovvero dopo il 1453. Non possiamo però stabilire con certezza se l’ubicazione in via Pietrapiana fosse l’originaria destinazione dell’opera. A metà ‘800 fu notata da storici dell’arte, e perciò i documenti nominano questo rilievo in facciata del palazzo in via Pietrapiana, 38. Tuttavia gli studiosi non potendola esaminare da vicino non poterono attribuirla subito a Donatello. Non si trova nominato il rilievo nelle antiche guide di Firenze, poiché esso rientrava nei tanti rilievi votivi cittadini presenti sui muri dei palazzi o agli angoli delle strade, perciò le guide antiche si concentravano su altri celeberrimi monumenti fiorentini, ignorando la presenza di un rilevo autografo di Donatello.

Citazioni classiche non mancano. Donatello inserisce colti dettagli che denotano la sua profonda conoscenza dell’arte antica romana. “Si noti il fermaglio della veste di Maria – continua a far notare Ilaria Criseri – è un cherubino che richiama il gorgoneion della dea Atena. La veste della madonna è poi resa con un panneggio sottilissimo, che sottolinea le forme del corpo, quasi sensuali, un tratto derivato da rilievi romani visti da Donatello di persona a Roma”.

“La Madonna col Bambino di via Pietrapiana – ha dichiarato Paola D’Agostino, Direttore dei Musei del Bargello – rappresenta un’acquisizione di eccezionale importanza per il patrimonio dello Stato Italiano. Il Salone di Donatello è luogo unico al mondo per comprendere la lunga e straordinaria attività di Donatello”. Ed ora l’annuncio da parte della direttrice del completo riallestimento del Salone previsto per gennaio 2024 a cura di Ilaria Ciseri. “Sarà uno dei riallestimenti più difficili della museologia italiana, perché questo è stato il primo salone in cui è stato applicato un allestimento moderno della statuaria”. Rimaneggiare e ripensare al salone donatelliano del Bargello non sarà semplice, ma stavolta sarà fatto sotto la benedizione della madonna di via Pietrapiana.

Chi ha assistito i privati proprietari del condominio è l’avvocato Enrico Minelli. “Si tratta di un normalissimo condominio nel centro di Firenze che si è ritrovato un Donatello in facciata. Adesso al posto dell’originale abbiamo una copia. Per i privati proprietari era complesso anche vendere gli appartamenti. La terracotta è stata venduta al Ministero per la somma di 1 milione e 200 mila euro divisi per i 14 inquilini”.

Una faccenda burocratica complessa oggi ormai conclusa. Certo non capita tutti i giorni di ritrovarsi proprietari di un pezzo d’arte raro e conteso, copiato diverse volte da artisti nella storia, di venderlo allo Stato e poi ritrovarlo sempre nella stessa città di Firenze al Museo più importante al mondo per la collezione di sculture rinascimentali, il Bargello.

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