«La tigre per me non è un semplice animale: la divinizzo». Le cromie di Air Daryal in mostra a Palazzolo sull’Oglio

by Elisabetta Roncati

Ha inaugurato ad inizio mese l’ultima retrospettiva di Air Daryal, artista nata sul Lago d’Iseo che da anni si distingue nel panorama dell’arte contemporanea per le cromie caratteristiche, i soggetti che richiamano al passato e le tele di grande formato. I grigi, gli azzurri, i bianchi creano una particolare atmosfera in cui lo spettatore si immerge connettendosi ad un’altra dimensione che affonda le sue radici nella storia dell’umanità.

Diplomatasi al Liceo Artistico di Bergamo e laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera, Air Daryal ha completato la sua formazione con un corso di restauro a Cremona e un approfondimento su arte terapia e arte sensoriale a Milano. “Write your Era”, questo il titolo della personale, arriva dopo altre importanti esposizioni: “The Shining Hardness”, a cura di Angelo Crespi al M.A.C. di Milano, in collaborazione con la Fondazione Maimeri; “The White Shadows” curata da Luca Beatrice.

Questa volta sede della mostra è lo spazio restaurato dall’Arch. Vincenzo Piccitto a Palazzolo sull’Oglio: un white cube che si sposa perfettamente con le opere di Air.

La retrospettiva è stata organizzata dalla galleria d’arte bresciana Univocal Art Gallery ed ha visto coinvolte la municipalità della cittadina, lo Studio Piccitto e la piattaforma online Artsail.

Abbiamo avuto la fortuna di porre ad Air Daryal alcune domande che ci aiuteranno ad avvicinarci ed approfondire la sua modalità espressiva.

  • Air Daryal, dalla premiazione alla Biennale della Creatività di Verona nel 2016 la tua carriera è stata un susseguirsi di successi, fino ad arrivare al film di Giuseppe Capotondi. Puoi descriverci l’emozione provata vedendo le tue opere comparire nella celebre pellicola “The Burnt Orange Heresy” con protagonista Mick Jagger?

A.D. Sono stata con il mio gallerista alla presentazione del film “The Burnt Orange Heresy” alla Biennale del Cinema di Venezia del 2019. Vedere quella scena di ben 5 minuti dove Mick Jagger compare di fronte e illustra i miei dipinti è stata un’emozione unica, davvero difficile da descrivere a parole.

  • È stata da poco inaugurata la tua nuova retrospettiva a Palazzolo sull’Oglio, visitabile su appuntamento fino al 15/05. A cosa si deve la scelta del titolo “Write your Era”?

A.D Nelle mie opere ci sono molte incisioni, epigrafi e scritte di diverso tipo appartenenti a varie epoche. La scelta del titolo è stata ideata assieme al gallerista Vanni Rinaldi, alla curatrice Elisabetta Roncati e alla storica dell’arte Patrizia Giovannini. Volevamo provocasse negli spettatori e nei collezionisti il desiderio di libertà nello scrivere e immaginare la propria era.

  • Prediligi i grandi formati rispetto alle piccole tele, scelta che ancora più ti contraddistingue e caratterizza nel panorama dell’arte contemporanea. Come mai?

A.D. Le mie storie sono atemporali, non circoscrivono un arco cronologico definito: necessitano di spazi enormi. Di conseguenza le tele piccole sono insufficienti e per questo mi rendono infelice.

  • Nelle 19 opere di “Write your Era” i rimandi alla classicità sono fortissimi. Cosa ti attrae del passato? Come mai mixi atmosfere che appartengono a diverse culture, dalle architetture della Roma classica a richiami all’oriente?

A.D. Lo spettatore e l’interlocutore hanno la massima libertà di interpretazione a riguardo. Io penso che tutto inizi dal passato e di conseguenza tutto ritorni.

  • Nelle tue creazioni è molto presente un animale in particolare: la tigre. Che significato ha per te?

A.D. La tigre per me non è un semplice animale: la divinizzo. È istinto primordiale, purezza, forza e natura allo stesso tempo.

Conclusasi “Write your Era” altri progetti vedranno protagonista Air Daryal. In primis la partecipazione a mostre mercato con stand totalmente dedicati alla sua arte. Un ottimo auspicio per tutto il sistema culturale che giustamente freme per ripartire: le fiere sono insostituibili tessere del mosaico dell’arte. Speriamo dunque che nel 2021 si possa di nuovo visitarle in presenza.

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