Le grottesche di Palazzo Vecchio e la scala segreta della duchessa Eleonora di Toledo

by Valeria Nanni

Una via anti incendio ad opera d’arte e femminile avrà presto Palazzo Vecchio, perché si ripristina una scala segreta del ‘500 già prevista dall’architetto Giorgio Vasari e affrescata con grottesche di gran pregio da Marco da Faenza e diverse dal resto del palazzo.

La scalinata segreta fu realizzata nella residenza ufficiale della corte medicea a Firenze, per la “signora duchessa” Eleonora di Toledo, sposa di Cosimo I. I lavori di restauro delle grottesche sono in corso e diretti dalla storica dell’arte Sara Ragazzini. Il restauro architettonico è seguito dalle architette Ilaria Vallifuoco e Agnese Balestri, per conto della Fabbrica Belle Arti Comune di Firenze. La ditta di restauro impegnata sulle sulle Pitture murali è di Daniela Valentini. Un progetto dunque al femminile per una scala realizzata e dedicata ad una donna straordinaria alla corte medicea nella seconda metà del ‘500, sposa, madre e duchessa di Toscana.

Se Palazzo Pitti è in questo momento intento a raccontare Eleonora di Toledo con una mostra a lei dedicata, Palazzo Vecchio testimonia quanto la duchessa spagnola fosse importante e potente a corte, se addirittura per preservare la sua privacy Cosimo I de Medici fece scomodare il suo architetto di fiducia Giorgio Vasari.

Si trattò di progettare e realizzare una via diretta e riservata, accessibile da via dei Leoni, ovvero dal retro del palazzo, che saliva fino al piano in cui si trova il terrazzo di Saturno. Da qui la duchessa poteva tacitamente tornare nei suoi appartamenti e in quelli dei figli. Chi avrebbe mai pensato che quelle finestrelle quadrate, diverse dalla altre del palazzo, fossero realizzate per far luce ad una scala segreta ad esclusivo uso di Eleonora! Questo è quanto si può osservare da fuori ancora oggi su via dei Leoni.

Fonti storiche nominano questa scala, perciò gli esperti sapevano dell’esistenza di un percorso unico che permetteva l’accesso al palazzo sul retro e che portava all’ultimo piano. Ce ne parla la dottoressa Sara Ragazzini citando le fonti letterarie. “Giorgio Vasari il 12 maggio del 1558 scrive una lettera a Cosimo I nella quale fornice un resoconto completo dei lavori a questa data. Quando scrive delle “scale principali e le segrete che tutte sono oggi finite” oltre a darci un rifermento temporale, ci informa anche di altre scale riservate. In un’altra lettera di Vasari si legge “la scala che risponde in sul terrazzo”, e poi ancora specifica la forma data “a chiocciola di verso la piazza del grano” e per chi fosse destinata “A ciò che l’illustrissima duchessa possa in suo ritorno andare su al terrazzo”. Le documentazioni storiche attestano che la parte architettonica della scala per Eleonora fu realizzata da Bernardo d’Antonio di Monna Mattea, attivo sotto la direzione di Giorgio Vasari, artista insolitamente conosciuto con il riferimento alla madre e non al padre. Invece la decorazione delle volte della scala è di mano di Marco Marchetti da Faenza, pittore specializzato in grottesche. La datazione oscilla dal 1555 al 1558”.

Se al tempo delle decorazione del quartiere degli elementi a decidere cosa doveva essere dipinto in affresco era compito di Cosimo Bartoli coordinato con Vasari, Cosimo I ed Eleonora, nelle grottesche Marco da Faenza ebbe più libertà di azione. La decorazione che questo artista ha riservato alla scala segreta per Eleonora differisce dalle altre voltine a botte per le scale ufficiali di Palazzo Vecchio. Troviamo temi più intimi e femminili, come donne dalle vesti svolazzanti o in forma di statue classiche su piedistalli.

Percorrendo la scala si apprezza molto la pittura di Marco da Faenza dove gli arabeschi tipici grotteschi combinano figure antropomorfe con vegetali e animali con la fantasia manierist ma anche con l’eleganza nelle forme e la raffinatezza che l’artista riesce a dare. Troviamo animali fantastici come i grifoni, scene bucoliche di lavoro, uccellini finemente definiti, intenti a collegare un arabesco con un altro tenendo i termini per i becchi. Anfore da cui fuoriesce del fumo o fiamma, illuminano idealmente la grottesca. Sfingi alate mettono in mostra le forme femminili. Fiaccole portentose accese coronano l’arabesco. Marco da Faenza studia molto artisti come Perin del Vaga e Giovanni da Udine, ed elabora un tocco raffinato degno di corte.

La scala successivamente è stata chiusa in ogni piano da essa attraversato, per permettere l’utilizzo dei singoli ambienti così ricavati come locali di servizio. “Gli affreschi si erano deteriorati a causa anche di un incendio che interessò la zona del palazzo nel 1690. Il fumo nero aveva compromesso le decorazioni. Per cui le volte furono scialbate, ovvero coperte da tre strati di pittura bianca”.

Il restauro permetterà la rimozione della scialbatura e la restituzione di tutto ciò che sarà possibile delle grottesche. I lavori sono attualmente in corso e la scala non sarà visitabile al pubblico fino a successiva comunicazione. Il progetto restituirà al pubblico una parte segreta del palazzo, grottesche intime pensate per un ambiente al femminile, e verrà a creare una scala antincendio. In edifici con vicolo architettonico e storico artistico è decisamente difficile dotarsi di scale moderne per le esigenze di sicurezza di oggi. Meglio rendere percorribile una scala già esistente, storica e dunque opera d’arte essa stessa.

Palazzo Vecchio ha ancora moltissime parti inesplorate. È una sede comunale molto particolare poiché è anche un museo ed esso stesso un bene culturale da proteggere, scoprire e amare. Fu realizzato come sede comunale su progetto di Arnolfo di Cambio nel 1299, negli anni che vedono Firenze, potenza economica europea, dotarsi di potenti edifici religiosi e politici. Nel 1907 viene dotato, all’interno della Direzione e servizi tecnici del Comune, di un Ufficio specifico chiamato Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio. Servizio che oggi è diretto dall’architetto Giorgio Caselli, il quale ha lasciato carta bianca alla squadra femminili nella direzione dei lavori di restauro della scala segreta della duchessa Eleonora di Toledo.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.