Leonardo Da Vinci scienziato, la mostra alle Scuderie del Quirinale

by Marianna Dell'Aquila

Il 2 maggio 1519 in Francia moriva Leonardo Da Vinci, uno dei più grandi geni della storia. Artista, inventore, scienziato Leonardo Da Vinci viene celebrato in occasione dei cinquecento anni dalla sua morte con moltissimi eventi in tutta Italia. Alle Scuderie del Quirinale di Roma sarà visitabile fino al 30 giugno 2019 Leonardo Da Vinci. La scienza prima della scienza, una mostra incentrata sul rapporto tra il genio leonardesco e il contesto culturale e scientifico in cui si è formato. Curata da Claudio Giorgione, curatore del Museo Nazionale della Scienza e della tecnologia Leonardo Da Vinci, in collaborazione con La Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, l’esposizione romana si pone l’obiettivo di raccontare al grande pubblico quanto la ricerca scientifica leonardesca abbia attinto alle trame del pensiero culturale e filosofico tra ‘400 e ‘500. I legami tra Leonardo Da Vinci e i suoi contemporanei vengono ripercorsi cronologicamente a partire dagli anni della sua formazione toscana, passando per il soggiorno milanese fino al breve periodo trascorso a Roma tra il 1514 e il 1517 prima di partire per la Francia dove morì poco tempo dopo.

Tra il 1469 e il 1471 infatti Leonardo Da Vinci lavorò presso la bottega del Verrocchio a Firenze e qui partecipò alla realizzazione e al posizionamento di una lanterna sferica rivestita di rame dorato sulla sommità del Duomo. Ma per Leonardo quella fu soprattutto l’occasione per osservare da vicino le gru che Brunelleschi aveva inventato qualche decennio prima per costruire la celebre cupola di Santa Maria del Fiore. Durante gli anni trascorsi in Toscana, Leonardo Da Vinci incominciò a sviluppare anche la tecnica del disegno come mezzo di illustrazione e di divulgazione in ambito architettonico e ingegneristico e già dai disegni di questo primo periodo emergono la qualità e la precisione del suo tratto.

Come dimostrano le oltre duecento opere in esposizione, Leonardo era pienamente immerso nelle riflessioni del suo tempo. I dieci disegni originali appartenenti al Codice Atlantico ed esposti alle Scuderie del Quirinale sono infatti messi in relazione con prototipi, manoscritti, disegni e documenti realizzati dai suoi contemporanei e vanno a formare un serrato confronto tra l’opera del genio leonardesco e il contesto in cui egli operava, ponendo particolare attenzione alle tematiche più dibattute in quegli anni (anche sul piano filosofico) come l’arte della guerra, la riscoperta del mondo classico, le teorie sulla città ideale e gli studi sulle macchine per il volo.

Dopo il suo arrivo a Milano nel 1482, Leonardo incominciò a interrogarsi in particolare sul mondo classico, studiando soprattutto l’architettura e molti scritti del passato come il trattato di Vitruvio e quello di Francesco di Giorgio Martini dedicato allo studio delle proporzioni tra gli edifici e il corpo umano, da cui avrebbe preso ispirazione per il celebre disegno dell’Uomo Vitruviano. Gli anni a Milano furono anche gli anni durante i quali Leonardo fece le ricerche sulla prospettiva (di cui sono esposti due fogli del Codice Atlantico), sulla città ideale e sulle vie d’acqua che sintetizzò in un progetto ipotetico in cui, contrariamente ai suoi contemporanei, aveva immaginato la città di Milano a forma ortogonale e a doppio livello.

Leonardo Da Vinci. La scienza prima della scienza ci fa scoprire anche un Leonardo potenzialmente scenografo e ingegnere militare, come dimostra la grande quantità di disegni di macchine da guerra che probabilmente il maestro toscano voleva raccogliere in un’antologia (si trattava in realtà di studi molto fantasiosi per la realizzazione di fortezze intorno alla città di Milano e di strumenti bellici). Il grande ingegno di Leonardo da Vinci viene infine raccontato con i suoi studi sulle macchine per il volo. Si trattava di studi inizialmente incentrati su riflessioni di tipo ingegneristico, poi sull’osservazione dell’anatomia dei volatili fino al suo ritorno a Firenze, nel 1501, quando Leonardo continuò la ricerca concentrandosi soprattutto sulle dinamiche del volo degli uccelli. Quello sul volo fu probabilmente uno degli studi a cui Leonardo tenne di più e sulla copertina del Codice sul volo degli uccelli scrisse “Piglierà il primo volo il grande uccello sopra del dosso del suo magno Cecero, empiendo l’universo di stupore, empiendo di sua fama tutte le scritture e gloria eterna al loco dove nacque”.

Marianna Dell’Aquila

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