Maddalena Strozzi, l’amore per Agnolo e il matrimonio speciale immortalato da Raffaello

by Valeria Nanni

Si è entrati il 31 gennaio con un solo biglietto alle Gallerie degli Uffizi, se si era in visita con il proprio partner, per l’anniversario di matrimonio di una speciale coppia immortalata da Raffaello Sanzio nel 1504 in un doppio ritratto. Gli sposi d’epoca sono Maddalena Strozzi e Agnolo Doni, protagonisti della giornata celebrata dal 2019 come Festa dei Doni. Nella rinomata galleria d’arte fiorentina ci sono stati per l’occasione incontri speciali dove addetti del museo illustreranno ai visitatori la storia d’amore e d’arte.

Merita perciò conoscere meglio gli sposi, grazie a Raffaello, vero colosso del rinascimento insieme a Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti. Il pittore di Urbino ce li ha rappresentati talmente reali che  respirano sotto quelle vesti prestigiose, con una pelle che non nasconde vene e imperfezioni. Sarebbe un peccato non interpellarli e chiedere loro chi erano veramente. Si fa avanti la sposa, Maddalena, della quale non avremmo conosciuto nulla se non il suo viso vivo di questo dipinto vibrante di informazioni lasciate da Raffaello come simboli cifrati per noi.

“Avevamo 15 e 30 anni io e mio marito quando il giovane Raffaello ci ha dipinti. Agnolo desiderava per noi un dittico da esporre nella nostra camera da letto. Abitavamo in un palazzo eretto nel quartiere di Santa Croce a Firenze, in Corso dei Tintori al canto (angolo) degli Alberti. Il nostro fu un matrimonio prestigioso voluto dalle nostre famiglie. Agnolo era mercate toscano di stoffe pregiate, un ricco borghese appassionato di arte e gemme tanto da collezionarne. Io sono aristocratica e la mia famiglie è da generazioni tra le migliori di banchieri fiorentini”.

Lasciamoci guidare dai gioielli che Raffaello non manca di rappresentare con minuzia di particolari perché dal linguaggio delle pietre preziose ben conosciuto nel Medioevo e nel Rinascimento ricaviamo informazioni utili su questa misteriosa donna desiderosa di non essere dimenticata.

“Il prezioso ciondolo che porto al collo fu un regalo nuziale di mio marito e nessuna pietra è incastonata a caso. Questo dono parla della nostra storia d’amore. Agnolo Fu il primo amore della mia vita e la perla pendente di forma irregolare lo suggerisce, significa purezza e fedeltà coniugale. È questo un pendente molto di moda dalle mie parti formato da tre pietre montate all’interno di una struttura simmetrica circolare. Simboleggiano le mie virtù mortali. Rubino è la carità, lo zaffiro la temperanza, lo smeraldo simbolo di fede montato poi su di una struttura ad unicorno, simbolo di castità. E che dire dei miei anelli! Anche questi doni sottolineano un legame nuziale le cui pietre si intonano al pendente. Raffaello mi ha messo in posa in modo da far entrare le mani inanellate nella porzione dipinta del quadro. Altro gioiello che ho indosso è la cintura metallica in catena d’oro con anelli correnti. Gioiello ricco ma anche molto sobrio che sottolinea il mio abito”.

Maddalena si presenta dunque come una donna di alto rango ingioiellata sobria, ma con estrema raffinatezza, e senza lasciare nulla al caso. Grande importanza aveva inoltre l’acconciatura, non si usciva con i capelli slegati o peggio spettinati, ma modellati secondo la moda del tempo. “I miei capelli sono legati secondo l’uso nel primo ‘500, con una treccia che ricade lungo la schiena, la chiamiamo coarzone. Un nastro decora la fronte completando l’acconciatura. I capelli sono parte della bellezza in una donna e la bellezza richiede pazienza e dedizione”. 

Gli abiti non erano affatto semplici né leggeri da indossare. Per coloro che provenivano dalle alte classi sociali era difficile resistere alla tentazione di ostentare la propria ricchezza attraverso la ricchezza delle vesti. Tanto che dovettero intervenire apposite leggi per frenare l’ostentazione più incontrollata, le leggi sontuarie.

“Raffaello mi ha ritratta con il mio abito migliore, di fronte al quale le leggi sontuarie avranno chiuso un occhio. D’altronde sono la moglie di un mercante di stoffe pregiate! Potete notare che l’abito è realizzato con materiali diversi. Il bustino è in seta di colore rossastro con motivo ad onde riflettenti sfumature di luce ottenuto grazie ad una particolare lavorazione chiamata finissaggio. Piace molto anche ai cardinali per le loro vesti. Il bordino di colore blu si intona con le maniche staccabili dal bustino. Queste sono ampie di una apprezzabile seta damascata, legate al vestito mediante laccini neri”.

Con molta probabilità l’espressione italiana “è tutto un altro paio di maniche” deriva dalla moda degli abiti dalle maniche intercambiabili. Nell’abbigliamento di Maddalena spicca a contrasto la camicia bianca di lino che sbuffa nel punto di congiungimento delle maniche col vestito e dall’ampia scollatura. Questo elemento era importantissimo per sottolineare la nobiltà della persona che aveva la possibilità di farsi sbiancare la biancheria con frequenza da personale di servizio.

“Sono stata la prima ad essere ritratta e Raffaello mi voleva immortalare in un interno, simbolo di vita riservata e privata condotta dalle donne del mio rango nell’età della rinascenza. Così dietro la mia figura il dipinto raffigurava una camera buia con una finestra a sinistra dalla quale si scorgeva il paesaggio naturale. Poi il pittore cambiò idea, e preferì immergere me e mio marito nella natura silenziosa dal cielo limpido, dove esili alberelli si innalzano verso l’alto regalando profondità spaziale a te che ci guardi, come se fossimo in un unico dipinto. Il dittico è come il nostro amore sponsale, siamo due ma uniti in un unico progetto di vita familiare”.

I ritratti Doni sono orgoglio per Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt il quale dichiara: “E’ bello poter offrire di nuovo alle coppie questa gita speciale agli Uffizi, che oltre al vantaggio del biglietto omaggio include visite guidate gratuite ai capolavori legati a una coppia straordinaria. Agnolo e Maddalena Strozzi commissionarono a Michelangelo il famoso tondo con la Sacra Famiglia che ancora oggi porta il loro nome, uno dei vanti degli Uffizi. Accanto sono esposti i loro ritratti, due capolavori di Raffaello: giovani sposi che sembrano quasi mostrare con fierezza quel tondo, prezioso e impegnativo acquisto, frutto della passione che li accomuna, l’arte”. 

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.