Peggy Guggenheim, la mecenate americana innamorata di Venezia

by Marianna Dell'Aquila

Marguerite Guggenheim, detta Peggy, era nata a New York nel 1898 da famiglia ebrea di origine svizzera. Grazie all’eredità ricevuta da padre, che fu una delle vittime del naufragio del Titanic, Peggy ebbe molto presto la possibilità di viaggiare per gli Stati Uniti fermandosi solo all’età di venti anni, quando incominciò a lavorare come commessa in una libreria di New York. Intanto suo nonno, il ricchissimo R. Solomon Guggenheim, aveva dato vita a quella che sarebbe diventata una delle più famose e importanti collezioni d’arte private del mondo che includeva, tra i tanti, anche di Mondrian e Kandinskij.

Nel 1937 nacque la Fondazione Solomon R. Guggenheim e solo due anni dopo nel 1939, esattamente ottanta anni fa quindi, fu inaugurato il Solomon R. Guggenheim Museum che ancora oggi si trova nella sede progettata nel 1943 da Frank Lloyd Wright e che rappresenta uno degli edifici più affascinanti e visitati di tutta la New York. Sicuramente grazie all’influenza del nonno (con il quale però avrebbe mantenuto una certa rivalità per tutta la vita) e alle amicizie intellettuali che incominciò a frequentare nei salotti newyorchesi, Peggy Guggenheim si dedicò presto anche lei al mondo dell’arte e del collezionismo.

Amori tormentati, look stravaganti, passione per i viaggi e interesse per l’arte sono gli elementi che principalmente hanno reso Peggy Guggenheim una delle donne più interessanti e iconiche della società internazionale del ‘900. I suoi viaggi tra Londra e Parigi, che fece insieme ai figli per seguire nuovi amori e nuove scoperte artistiche, sarebbero stati determinanti per la nascita della sua collezione d’arte.

Trasferitasi a Londra dopo il divorzio dal primo marito con il quale aveva vissuto principalmente in Francia (dove aveva frequentato il circolo bohémien di Parigi), nel 1938 Peggy aprì la sua prima collezione intitolandola Guggenheim Jeune e non si fermò neanche con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, anzi furono quelli gli anni in cui Peggy acquistò alcune delle opere più importanti della sia collezione.

Ma chi alimentava questa continua e inesauribile voglia di arte? Chi, forse prima di tanti altri, aveva capito che lo sguardo di Peggy Guggenheim sull’arte contemporanea avrebbe portato al mondo qualcosa che sarebbe rimasto per sempre? Jean Cocteau, Samuel Beckett, Marcel Duchamp, insomma alcuni dei più importanti e rivoluzionari intellettuali della cultura contemporanea. Fu grazie a loro che Peggy non solo capì più nel profondo le differenze tra le correnti artistiche, ma soprattutto imparò ad osservare l’arte con uno sguardo personale e curioso.

Quando la Seconda Guerra Mondiale la costrinse a tornare a New York, Peggy continuò incessantemente la sua ricerca e fu proprio in quel periodo che conobbe Jackson Pollock contribuendo in modo determinante al successo e alla fama dell’artista in tutto il mondo. Dopo la guerra Peggy Guggenheim tornò in Europa. Nel 1948 la sua collezione venne esposta per la prima volta alla Biennale di Venezia e solo un anno dopo, nel 1949, esattamente settanta anni fa, inaugurò presso Palazzo Venier dei Leoni (che aveva acquistato poco tempo prima) la Collezione Peggy Guggenheim che ancora oggi è una delle collezioni d’arte contemporanea più famose al mondo.

Una volta disse di Venezia: “Si è sempre dato per scontato che Venezia è la città ideale per una luna di miele ma non solo, ma è un grave errore: vivere a Venezia, o semplicemente visitarla, significa innamorarsene e nel cuore non resta più posto per altro”. Un amore, quello di Peggy per Venezia, che non si sarebbe esaurito mai e che l’avrebbe spinta a chiedere che la sua collezione, nonostante fosse stata donata alla Fondazione Guggenheim di New York, rimanesse a Palazzo Venier anche dopo la sua morte.

Una morte che avvenne il 23 dicembre del 1979, esattamente quarant’anni fa e che la Collezione Guggenheim vuole ricordare attraverso delle iniziative tese non solo a valorizzare le opere presenti nel museo, ma soprattutto la sua fondatrice. Peggy, la mecenate più famosa della storia dell’arte contemporanea, vuole essere ricordata come un’icona femminile, una figura imprescindibile e indimenticabile della vita veneziana. Così ogni visitatore e appassionato è invitato a comporre “Cara Peggy, ti scrivo…”, un’immaginaria lettera per ricordarla e rivivere la sua persona negli anni vissuti a Venezia.

Oggi la Collezione Peggy Guggenheim è una delle attrattive più famose e frequentate della città lagunare. Venezia è certamente una città che non ha bisogno di presentazioni, il suo splendore eterno è già sufficiente per parlare della sua storia e della sua gente. Ma il legame tra la collezionista più famosa al mondo e Venezia resterà per sempre scalfito nella storia della città ed è innegabile che Peggy Guggenheim abbia dato a questo luogo un contributo incancellabile. C’è chi dice che Peggy Guggenheim e Venezia fossero simili: uniche, forti, dalla personalità singolare. Entrambe iconiche. Entrambe eterne.

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