«Più mi attaccano e più mi gasano». Federico Fashion Style, il pop in moto perpetuo tra saloni, tv e social

by Claudio Botta

Federico non passa inosservato, con i suoi anelli, gli orecchini, le collane sottili, i suoi colori sgargianti in studiatissimo contrasto con la carnagione e i capelli e la barba nerissimi, ogni dettaglio curato e parte di un insieme che si è imposto e consegnato al clamore e alle luci fin dalle prime apparizioni. Tuttavia, Lauri e Fashion Style non sono due antipodi in concorrenza, il personaggio e la persona si incontrano e vanno a braccetto insieme, lungo una strada (ad appena 33 anni) finora piena di successi, di tappe raggiunte, di traguardi importanti ma mai vissuti come definitivi.

E’ diventato il parrucchiere delle star e delle potenti di casa nostra ma senza mai perdere il contatto con la realtà e con le sue origini, la sua naturalezza nel mettere chiunque a proprio agio e nel far sentire “ogni donna una dea” (cit. Luca Carboni). E’ diventato pop nelle declinazioni di ‘famoso’ e ‘popolare’, social e sociale, foto, selfie, sorrisi, strette di mano, e soprattutto tanto lavoro non stop sette giorni su sette, viaggi su viaggi, pranzi e cene consumati nei ritagli di tempo per tenere in equilibrio tagli, pieghe, colorazioni, shatush e tv. La vita privata che ha un nome, Sophie Maelle, la figlia voluta -con l’ex moglie Letizia- al punto da ricorrere alla fecondazione assistita per superare una patologia. Lo abbiamo incontrato a Foggia, tappa obbligata del mini-tour in Puglia per il legame instaurato con le centinaia di persone che hanno paralizzato il traffico a corso Roma il 25 luglio 2019 (doveva inaugurare un centro estetico). L’agenda delle prenotazioni e degli appuntamenti gestita telefonicamente per evitare resse e confusione, ma ha avvertito lo stesso il calore di un Sud che lo segue con meno isteria forse, ma più maturità.

Quanto è importante l’immagine per la consapevolezza del sé?

L’immagine è il punto di una forza di ognuno di noi, che deve innanzitutto piacere a sé stesso prima ancora che agli altri. Per questo credo che sia il 99 per cento di una persona.

Seguire la moda, o imporre una propria moda?

La moda adatta a ognuno di noi la dettiamo noi stessi. Un taglio, una forma, un colore di tendenza non possono stare bene a tutti: anche in questo caso, ribadisco che bisogna sentirsi bene con sé stessi e con la propria immagine, con la propria personalità, piacersi prima ancora che piacere agli altri.

Rapporti con la clientela: va esaudita qualsiasi richiesta, o bisogna ribadire la propria autorevolezza e il proprio ruolo, sottolineare l’importanza delle indicazioni da seguire?

E’ importante dare dei consigli giusti, perché a volte ci si confronta con tante donne che fanno delle richieste totalmente impossibili. Se lei magari si piace bionda e non starebbe bene così glielo spiego, ma non sarebbe nemmeno giusto negarle un desiderio legittimo, ed è sempre la cliente che decide. Assecondare quindi, ma saper consigliare, sono i due aspetti da conciliare.

Cambia l’approccio con una cliente normale e una vip?

Per quanto mi riguarda, considero clienti vip tutte/i quelli che entrano nei miei saloni. E’ giusto sapere accontentare la clientela nel migliore dei modi senza distinzioni di sorta: l’unica differenza è nella loro riconoscibilità e nella loro fama rispetto alle persone ‘normali’.

Hai sempre desiderato fare il parrucchiere, l’hair stylist, oppure avevi altri sogni, altri progetti da bambino?

Posso dire che sono nato parrucchiere, non ho nemmeno frequentato una scuola per poterlo diventare, ce l’ho proprio nel sangue. Tutto quello che so e posso fare fino ad oggi è tutta farina del mio sacco ed arte, e credo che il 95 per cento dei parrucchieri sia proprio così come me. Ho delle foto in cui avevo un anno e già armeggiavo con la gelatina…

Quale è stato lo step decisivo compiuto per diventare un personaggio pubblico?

Sono diventato un personaggio pubblico grazie al mio modo di essere, una persona vera, e alla decisione di portare in tv ciò che prima non era mai stato fatto: far vedere quello che succedeva all’interno di un salone per parrucchieri, dove ne succedono di tutti i colori, le donne si confidano e ne derivano spesso aneddoti divertenti. Il salone delle meraviglie è stato un mio progetto, presentato a Real Time, e dopo la prima stagione è andato talmente bene che siamo arrivati alla sesta stagione. Adesso siamo in una fase di stop perché stiamo lavorando a una cosa nuova e chissà, magari presto potrete vedere qualcosa di pazzesco.

E le altre esperienze televisive che hanno aumentato la tua popolarità come sono state?

Ballando con le stelle è stato un programma importante perché richiede che ci si metta completamente in gioco, e io l’ho fatto per mesi senza nemmeno lasciare il mio lavoro, con tanta voglia e forza di volontà. Conciliando gli impegni come faccio con sei saloni e un tour in Puglia, per esempio: quando nella vita uno vuole fare qualcosa, volere è potere. E’ stata un’esperienza bellissima, vissuta come all’interno di una grande famiglia ma con una competizione da sostenere, e io amo le sfide.

Una donna del passato che avresti voluto avere come cliente.

Marilyn Monroe è la mia icona, avrei sognato di pettinarla. Ma pettino Valeria Marini che è un po’ la sua erede italiana (sorride, ndr).

Una donna di oggi che vorresti avere come cliente (Dagospia ha sussurrato il nome di Marta Fascina).

Io conoscevo bene Silvio Berlusconi, ho frequentato spesso casa sua in quanto ero il parrucchiere di Francesca Pascale. Mi è dispiaciuto molto per la sua perdita, anche se secondo me lui è immortale, non morirà mai, ho espresso pubblicamente il mio stato d’animo e ci tenevo a farlo. Mi interessava questo, non Marta Fascina in particolare.

Il tuo rapporto con i social e con gli haters.

Non si può piacere a tutti, qualcuno che critica ci sarà sempre, anche se occorrerebbe ricordarsi che dietro un telefono ci sono dei cuori che guardano e delle personalità che leggono quello che viene scritto. Ma per quanto mi riguarda, degli haters non me ne frega niente, più mi attaccano e più mi gasano.

Il tour in Puglia. Come è nato?

Ogni anno faccio due tour in regioni italiane, e per il 2023 ho deciso di farne uno in Sicilia e poi adesso in Puglia, dove sono stato spesso in vacanza trovandomi benissimo. Ho voluto fortemente Foggia perché feci un evento che registrò una partecipazione straordinaria. L’esperienza della pandemia ha segnato un po’ tutti, ed è bene ritornare a vivere, a sorridere, ad abbracciarci che è fondamentale: anche questo mi spinge a queste parentesi così preziose.

E come è venuta la scelta della location foggiana, Gio’ Forcella?

Loro sono in linea con il mio essere, all’avanguardia, molto fashion. Quando decido il parrucchiere dove andare, devo considerare ogni aspetto, e non posso ritrovarmi in situazioni surreali, in stridente contrasto con quello che sono.

Qual è lo stile che più ti identifica?

I capelli biondi, lunghi, le onde. Sono un parrucchiere atipico, odio tagliare i capelli (il cambio look di Alba Parietti è stato un’eccezione, ndr).

Quanto, come, se è cambiata la tua vita dopo il coming out.

Assolutamente no, perché il coming out è stato semplicemente il mettere un punto a tante parole, tante chiacchiere che si facevano. Alla fine, secondo me chi doveva sapere sapeva, e non credo che alla signora Pina, di Bari, interessi qualcosa della mia sessualità. Eravamo però arrivati a un momento in cui si parlava tanto, io ho una figlia che voglio tutelare e ho preferito dirlo io.

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