Pomeriggio d’Estate a Presicce in Salento nelle opere di Verdiana Patacchini. Le impressioni della curatrice Ludovica Capobianco

by Micky De Finis

Un salto nel tacco d’Italia ed eccoci a Presicce, uno dei borghi più belli e suggestivi del Paese. Occasione più che ghiotta, davvero da non perdere per visitare la mostra personale di Verdiana Patacchini, artista italiana che vive a New York. 

È nel cuore del Salento che ha scelto di proporre le sue opere create con una minuziosa quanto particolarissima tecnica, frutto di uno studiato mix di airbrush e carboncino su cartapesta poi applicato su tela. 

Un metodo efficace e in parte inesplorato, attraverso il quale l’artista realizza l’originalissimo effetto dell’affresco.

Ne parlo con Ludovica Capobianco, Art Advisor, minuziosa curatrice di mostre d’arte, da un decennio trapiantata a New York, dove quattro anni fa impianta una sua Art Consulting. 

Lei è arrivata in America giovanissima dopo aver conseguito un master di Arte e Cultura alla Bocconi di Milano e poi un post-graduate da Christie’s Education a New York, lavorando anche  presso gallerie di fama internazionale e curando nel contempo personali e collettive per gallerie e istituzioni internazionali. 

Ludovica Capobianco predilige mettere insieme artisti già affermati con artisti emergenti, provocando così quella contaminazione culturale tra stili diversi. 

Nel suo percorso ha maturato un’interessante esperienza in Finanza per l’Arte lavorando come clients laison per Art Capital Group di New York, scrivendo intensamente di arte su diverse riviste specializzate.

È un luogo senza tempo il Palazzo Ducale di Presicce, un autentico capolavoro di architettura perso nella campagna pugliese, scelto non a caso per portare in mostra le opere di Verdiana Patacchini che aprirà i battenti sabato 20 agosto.

Ma perché proprio qui nella Puglia ?

Credo che le Puglie, come si diceva un tempo, siano un naturale palcoscenico a cielo aperto, fantastico ed irripetibile per provocare e  sollecitare emozioni. Ma poi la Puglia è una terra che sento mia perché qui sono nata.  

Di Verdiana Patacchini cosa pensi ?

È un’artista di talento, romantica e sentimentale. Trovo La sua  tecnica molto originale perché trasmette un unicum in chi osserva quelle tele, le sue sculture e le sue ceramiche. Direi che Verdiana possiede  una spazialità che collocherei a metà strada tra il surrealismo e la magia. C’è la dimensione onirica e insieme la razionalità cosciente della realtà. E poi ci sono elementi magici travolgenti.

Guardate le sue opere non solo pittoriche : è come trovarsi a  passeggiare in un tempo andato.

E allora perché a Presicce ?

Ho trovato Palazzo Ducale come un luogo senza tempo, in cui si riesce ad avvertire un’atmosfera che mi è sembrata molto congeniale ad un’artista che è capace di mescolare tradizione ed innovazione, pur conservando, mantenendo sempre quel suo approccio newyorkese che ha ormai metabolizzato.

Ne viene fuori un labirinto incredibile di sensazioni che colpisce, soprattutto perché la mostra si snoda attraverso un cortile, poi le scale, quindi le stanze, il giardino pensile di un palazzo che riprende vita come d’incanto. 

Come si inserisce questa mostra nel percorso artistico della Patacchini?

Mi pare in maniera molto coerente con la sua crescita che, devo dire,  è  costante, molto attrattiva e sottile. Parliamo di un’artista che include pittura, scultura e ceramica in un ventaglio culturale parecchio poliedrico e quindi molto interessante e articolato.

D’altro canto Verdiana Patacchini ha realizzato opere di grandissimo pregio che sono andate in mostra su scala internazionale in varie gallerie ed istituzioni come il Consolato  Generale Italiano  a New York, al Katzen Arts Center American University, Washington, ma anche in Italia alla Galleria Emmeotto di Roma, dove l’artista si è formata nell’Accademia delle Belle Arti capitolina.

Insomma da vedere ? 

Assolutamente si. “Pomeriggio d’Estate” a Palazzo Ducake di Presicce  è un’occasione da non perdere. 

Ma lo dice la parola, perché il pomeriggio conosce cose che la mattina non ha mai sospettato, come dice Jon Courtenay Grimwood, scrittore fantascientifico che amo molto. 

Ho sempre pensato che nel pomeriggio l’originalità, le diversità, le novità che ognuno  di noi ha in se si percepiscono meglio come in una cornucopia che trasuda forti sensazioni con  vibrazioni fortissime.

Un tempo intermedio quello della controra che serve a farci riflettere, anzi, spesso mi domando : se la luce viaggia tanto in fretta, perché i pomeriggi sono così lunghi?

Micky de’ Finis

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