Transeunte _Spazio in transizione, l’arte contemporanea fa rivivere il Complesso San Domenico di Noci

by Anna Maria Giannone

Prigione, scuola, caserma, ospedale, biblioteca, alloggio per truppe militari e infine, casa di accoglienza e cura. Il Complesso San Domenico di Noci è un luogo percorso da storie, memorie, uno spazio simbolico per la città. A partire dalla sua costruzione, a metà del XVI secolo come luogo religioso, questo luogo ha vissuto vite diverse, stratificando memorie che ancora lo permeano, nonostante la chiusura e il disuso degli ultimi anni. L’arte contemporanea è ora chiamata a farlo rivivere, grazie al progetto Transeunte _Spazio in transizione, mostra collettiva curata da Nicola Zito e Angela Conte, organizzata dall’associazione Achrome di Bari in collaborazione con il Comune di Noci – Assessorato alla Cultura.

Diciotto artisti contemporanei hanno dialogato con lo spazio e provato, con linguaggi espressivi diversi, a evocare tutta la vita passata fra le mura del Complesso San Domenico, riportando l’attenzione su un luogo fortemente identificativo che ora si appresta a diventare, ancora una volta, qualcosa di nuovo. Un recupero che getta nuova luce non solo sullo spazio fisico, ma anche sulla sua storia, trasformandolo in punto di osservazione e riflessione sul passato, sul presente e soprattutto sul futuro, attraverso espressioni artistiche contemporanee.

Inaugurata il 30 aprile e visitabile fino al 29 maggio la mostra vede coinvolti gli artisti Mariantonietta Bagliato, Roberto Cannarile, Alessandro Caroli, Maria Grazia Carriero, Angela Consoli e Paolo Tinella, Piero De Palma, Natalija Dimitrijević, Anna Dormio, Rosaria Lucia Marrone, Mirco Matarante, Pierpaolo Miccolis, Michela Neglia, Fabrizio Riccardi, Marialuisa Sorrentino e Riccardo Pavone, Francesca Speranza, Francesco Strabone.

I loro interventi, utilizzando pittura, scultura, installazione, grafica, video, fotografia, provocano stupore e riflessione in un gioco combinatorio tra presenza e assenza, da percorrere tra le stanze di questo edificio. Un percorso che il team curatoriale ha voluto fosse in forte connessione con lo spazio circostante e gli elementi fisici presenti al suo interno. Gli artisti hanno utilizzato, coinvolto e incluso nei loro lavori tutto quello che c’era negli spazi del convento: oggetti personali in disuso o dimenticati, vecchie memorie appartenute a tempi passati e, proprio per questo, ricche di fascino.

Il risultato per i visitatori è un’esperienza che consente di esplorare in tutta libertà ogni spazio e di coglierne l’identità mutevole e in movimento.

La mostra sarà visitabile fino al 29 maggio, dal giovedì al sabato dalle 17 alle 20 e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

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