#turistadacasa: nel mondo di Frida Kahlo, dentro Casa Azul a Coyoacán

by Michela Conoscitore

Il vantaggio di essere un #turistadacasa è quello di non dover preoccuparsi di hotel e prenotazioni, le distanze si accorciano notevolmente attraverso il computer, e il Messico non sembra, quindi, così lontano. Terra di mezzo tra gli Stati Uniti e l’America Latina, la nazione ha da sempre tutelato la sua identità indigena che ha generato rivoluzioni e passioni brucianti. C’è una figlia del Messico che amava raccontare di essere nata con una rivoluzione, nel 1910.

Eppure, la sua personale rivoluzione artistica ha sovvertito gli equilibri dell’arte novecentesca, perché lei ha posto in primo piano sé stessa e il suo dolore di donna spezzata: Frida Kahlo, la sua vita e la sua arte sono celebrate sulla piattaforma Google Arts&Culture con la possibilità di visitare virtualmente la Casa Azul a Coyoacán, dimora della pittrice e del marito Diego Rivera, ma anche di compiere un viaggio immersivo nell’universo della Kahlo grazie al progetto Faces of Frida.

Più di ottocento opere della pittrice messicana, con fotografie, lettere, documenti, video e analisi di particolari aspetti della sua esperienza artistica, tutto questo a portata di mouse. Volendo considerare il lato positivo di questo Covid-19, sicuramente possiamo dire che l’arte non si è fatta ‘contagiare’ dalla mancanza di turisti nei musei, si è reinventata e ci è stata offerta a casa.

Pur non essendo lì dal vivo, ad apprezzare l’atmosfera della Casa Azul, donata da Rivera al Messico, la magia di quei luoghi e l’anima di Frida che aleggia nel giardino, disseminato di idoli precolombiani, di cui i due artisti erano appassionati collezionisti, buca lo schermo del computer e colpisce il cuore del visitatore virtuale. Una volta dentro la casa museo, scorrono i celebri e coloratissimi abiti tradizionali di Frida, le protesi e altri supporti che hanno accompagnato la dolorosa vita della pittrice, e poi immancabilmente le sue opere tra cui l’ultima dipinta pochi giorni prima di morire, nel 1954, Viva la vida!

Google Arts&Culture offre anche la possibilità di visitare lo studio dell’artista, con tutti gli oggetti da lavoro nei posti in cui li ha toccati, per l’ultima volta, Frida e la sedia a rotelle lasciata di fronte al cavalletto. Coloratissima anche la cucina di casa Kahlo-Rivera, anche qui viene celebrato l’amore tra i due protagonisti dell’arte messicana del Novecento.

Intraprendendo, invece, il viaggio in Faces of Frida sono innumerevoli gli stimoli visivi che l’utente può sperimentare per conoscere o riscoprire l’artista: approfondimenti, gallerie e racconti delle opere più famose a cui hanno collaborato ben trentatré musei di tutto il mondo. Una vera e propria retrospettiva, anche se virtuale, per ricordare Frida e il potere della vita che lei ha ritratto con innumerevoli sembianze ma che riconducono, sempre, ad un unico significato, necessario soprattutto in questi giorni: “possiamo sopportare molto più di quanto pensiamo”.

Il Museo Frida Kahlo vi aspetta:

https://artsandculture.google.com/partner/museo-frida-kahlo

Retrospettiva Faces of Frida:

https://artsandculture.google.com/project/frida-kahlo

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