“Bari Ignota” e “LB edizioni”, un salvagente contro l’abbruttimento spirituale

by Marilea Poppa

Nel 1857 Ernesto Capocci, matematico, astronomo e direttore dell’osservatorio astronomico di Capodimonte si dilettò nel redigere un’opera insolita. Non il classico trattato scientifico in cui era solito cimentarsi, ma uno scritto dal carattere anticipatore e rivoluzionario: si intitolava “Viaggio alla luna” e avrebbe segnato, nel 2015, la nascita della casa editrice “LB edizioni” a cura del dottor Luigi Bramato. Oggi la casa editrice rappresenta una realtà consolidata sul territorio e accoglie numerose collane (musica, università, tempo libero) che si affiancano alla produzione principale.

Urania è la protagonista del racconto al femminile del Capocci ambientato nel 2057, che narra il suo viaggio sulla luna condotto a bordo di una navicella di cristallo. Ma cosa accomuna, ci staremo chiedendo, la remota opera di uno studioso campano con la storia di una casa editrice del Capoluogo pugliese? Dopo aver perso le tracce dell’opera, la stessa fu ritrovata con grande sorpresa proprio tra gli archivi della Biblioteca Nazionale di Bari per merito delle ricerche di Francesco Quarto e della “LB edizioni”, che decise di riportarla alla luce in formato digitale.

L’eccezionale ritrovamento ha premiato la scelta dell’editore, stimolando la curiosità dei lettori e dando avvio a un susseguirsi di apprezzamenti e suggestioni letterarie che hanno portato a considerare il testo inedito come ispiratore del celebre romanzo di fantascienza dello scrittore francese Jules Verne- “De la terre à la Lune”- anch’esso anticipatore dell’allunaggio che nel ’69 avrebbe siglato una svolta per l’umanità. Supposizione o meno, da qui è nata l’originale idea di scavare letteralmente nei fondi e negli archivi pubblici e privati della città di Bari e figurativamente nel passato di una città che custodisce una storia tanto complessa quanto affascinante. Dalle minuziose ricerche sono emersi interessanti testi rimasti nascosti tra qualche scaffale impolverato in attesa di essere scoperti, sfogliati e pubblicati in una nuova veste. “Raccontare il territorio ha assunto un grande valore per me, ha definito il mio ruolo e ha permesso di alimentare la mia grande passione per la lettura e per i libri” racconta a bonculture Luigi Bramato, ideatore del progetto e fondatore della casa editrice. 

Alla prima pubblicazione ne è seguita una seconda, di altrettanto successo, riguardante un aspetto molto delicato della storia locale, un maxiprocesso alla criminalità organizzata dell’Italia Unita andato in scena a Bari nel 1891. Il più grande e mai conosciuto, degno della fama di cui gode quello alla malavita siciliana. Imputati, avvocati e testimoni, nessun assente sulle pagine del satirico giornale barese (Don Ficcanaso) che riportava la cronaca degli eventi. Al termine del processo, l’allora direttore del giornale ne ricavò un libretto che è stato successivamente riedito. Inizialmente si partì con il formato e-book, prontamente rimpiazzato dal cartaceo nel giro di un anno. Durante le presentazioni il pubblico dei lettori desiderava il cartaceo, il contatto diretto con quel manufatto che l’editore definisce come “lo strumento più semplice da utilizzare, che a me piace immaginare come un salvagente contro l’abbruttimento spirituale dell’individuo”.

“La lettura richiede tempo- aggiunge- ma ti consente di restare solo con te stesso e con l’autore. Forse a volte abbiamo paura, temiamo questo confronto interiore e ci rifugiamo nell’anonimia che la tecnologia conferisce”.

Una piccola vittoria per gli amanti del profumo della carta stampata, che accarezzano la superficie del foglio facendovi scorrere i polpastrelli e lasciando qualche appunto a margine. 

Tre anni dopo la fondazione della casa editrice, questi libri hanno trovato una casa, un punto vendita caloroso e accogliente che si trova al civico 183 di via De Rossi: “Bari Ignota”, evocativo epiteto legato a una figura di rilevante importanza per la sua storia.

La “Bari Ignota” era una rubrica del “Corriere delle Puglie” redatta da Armando Perotti, politico, storico e giornalista oltre che raffinato cultore del passato storico cittadino e regionale. Un’antica macchina da scrivere disposta accuratamente tra antichi carteggi in stile vintage, un telefono a muro, le locandine degli eventi incorniciate sulle pareti: ogni elemento, a partire dall’insegna, sembra scelto appositamente per rispedirci nel passato, guidandoci alla scoperta del fascino dell’ignoto.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.