Hoppìpolla, la scatola dei desideri colma di cultura indipendente

by Daniela Tonti

Ad aprile si può ricevere un paio di calzini illustrati da Hikimi, l’ultimo numero dell’edizione italiana di “Freeman’s” (ed. Edizioni Black Coffee), fresco di stampa, due serigrafie di Alessandra De Cristofaro, la terza ricetta della The Kind Peach Society di Moeko Munaretto e in nuovo numero di Oblò.

Non bisogna essere per forza alla Design Week di Milano per sentire l’innovazione del mix tra letteratura, storytelling ed illustrazioni. Comodamente a casa propria si può ricevere una scatola, dalla quale fare emergere tutte le novità dell’arte e le sperimentazioni più ardite della parola.

È Hoppìpolla, una scatola di prodotti dedicati e selezionati a seconda dei propri gusti ed interessi, che permette di far conoscere i nuovi creativi del mondo dell’editoria e dell’arte. Cultura indipendente, è il claim ambizioso.

Progetti indipendenti, coraggiosi e differenti, di cui gli ideatori si sono innamorati e che vogliono condividere con chi si abbona al servizio.

Anche la casa editrice minimum fax ha lanciato la sua nuova collana di Classici italiani in anteprima con la scatola Hoppipolla.

“Ci piace paragonarci a una rivista specializzata che prende forma, a cui ci si abbona perché se ne condivide la linea editoriale, anche se ne non si conoscono precisamente tutti i contenuti”, è l’idea.

Non bisogna essere per forza alla Design Week di Milano per sentire l’innovazione del mix tra letteratura, storytelling ed illustrazioni. Le novità si possono ricevere a casa

Hoppípolla nasce dall’incontro tra Paola Tartaglino, blogger e storica dell’arte che vive a Torino, Nicola Minerva e Simona Basilavecchia, ingegnere e fotografa di Pescara, e Francesco Rellini, romano, già co-founder di Scooterino che si occupa della parte commerciale, del marketing e del business development. I quattro non hanno un luogo fisico, ma sviluppano tutte le strategie aziendali sui social network, attraverso Whatsapp a Facebook, hanno creato un format, Hoppípolla, di cultura indipendente per corrispondenza, che seleziona progetti culturali innovativi e poi li recapita direttamente a casa, confezionati con cura all’interno di una scatola. Invece della solita scatola, si riceve un prodotto culturale. Dalle illustrazioni di Alessandra De Cristofaro   dedicata a Valentina Vladimirovna Tereškova ai cosmonauti, fino alla settimana caldissima design con gli eventi davvero imperdibili per chi ama grafica e illustrazione.

Nella loro presentazione, il senso della scatola dei desideri: “Abbiamo iniziato coinvolgendo designer, illustratori, piccoli brand e case editrici che già conoscevamo, con i quali avevamo instaurato rapporti di fiducia e amicizia e che hanno subito sostenuto la nostra idea. A volte scegliamo un tema preciso, altre solo un’ispirazione che fa da traccia: in ogni caso, facciamo tantissima ricerca, ci confrontiamo a lungo e non ci accontentiamo. La selezione è un po’ come un tetris, in cui tutti gli elementi devono incastrarsi alla perfezione. I prodotti inseriti vengono acquistati direttamente oppure progettati insieme e realizzati ad hoc per hoppípolla. Questo è il caso più frequente con gli illustratori, con i quali fin da subito abbiamo iniziato a co-produrre dei prodotti originali ed esclusivi, come il cappellino da bici disegnato da Vinil, la toppa di Martina Tonello o lo strofinaccio di Marialaura Fedi, la spilla di Fatomale o il set di tovagliette di Giulia Sagramola: l’illustratore pensa al disegno, noi a tutte le fasi di produzione e confezionamento”.

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