Personal branding e valorizzazione di sé

by Ines Pesce

Il personal branding è un concetto ormai di largo uso nel mondo professionale in quanto esso rappresenta lo strumento di posizionamento di professionisti e imprenditori nei confronti dei potenziali clienti ma anche nei confronti dei propri collaboratori attuali e potenziali.  

Ripercorrendo quelle che sono le origini di questo termine nonché della pratica di marketing voglio condividere l’importanza della valorizzazione di sé e di come essa possa essere convogliata per attrarre clienti e talenti al tempo stesso, per poi giungere ad una lista di consigli per una buona pratica di personal branding

Le origini del Personal Branding e definizione.

Il Personal Branding è l’arte di saper costruire la propria marca personale.

Già gli antichi romani coltivavano questa arte quando tribuni e pretori venivano eletti in virtù della notorietà di cui essi godevano presso il popolo, grazie alle gesta in campo militare e alla loro ars oratoria. L’attività finalizzata alla valorizzazione di sé si è acuita durante il periodo imperiale quando nacque il mito dell’imperatore romano. 

Il termine personal branding come lo conosciamo oggi risale al 1997 quando Tom Peters, in un suo articolo, descrive il brand personale come your promise to the marketplace and the world”.

Egli stesso tiene a precisare, altresì, cosa non è il personal branding: 

  1. Non è quello che dici di te stesso
  2. Non è un’estensione del brand del tuo datore di lavoro o dell’azienda per la quale lavori
  3. Non è la tua presenza sui social media
  4. Non è qualcosa che puoi chiedere
  5. Non è qualcosa a cui hai diritto
  6. Non è un vantaggio
  7. Non si tratta solo di potere
  8. Non è un regalo che qualcuno può farti
  9. Non è permanente.

In sintesi, per proporre una definizione esaustiva e moderna di Personal Branding, la citazione di Jeff Bezos, in merito, è d’obbligo: «il personal Branding è quello che la persone dicono di te, quando tu non sei nella stanza». 

L’importanza della valorizzazione di sé

L’espressione “valorizzazione di sé” potrebbe apparentemente avere a che fare con l’autostima e, in effetti, nel mio articolo sul significato del Personal Branding per l’industria del matrimonio e degli eventi la fiducia e la stima nei propri confronti è uno degli elementi che contribuiscono a costruire un buon personal branding, insieme a esperienze personali e professionali, competenze, rete di relazioni e capacità di comunicazione. 

Puntare alla costruzione di un brand personale in un’epoca in cui ognuno di noi è analizzato sul web prima ancora di poter stringere la mano al nostro potenziale cliente, partner commerciale o datore di lavoro, è più che indispensabile. 

Mettere a disposizione del futuro “analista” contenuti in grado di fornirgli un pregiudizio congruo sul nostro conto è un evidente vantaggio che si contrappone ad un risultato distruttivo se il nostro personal branding fosse lasciato in balia del buzz incontrollato degli user generated content sul web. 

Il Personal Branding per attrarre talenti

In ambito aziendale è chiamato Employer Branding, quella strategia ben congegnata che definisce l’identità dell’organizzazione come luogo di lavoro interessante e accattivante per i potenziali candidati, dipendenti e, a cascata, per i clienti. 

Parallelamente un efficace Personal Branding sul professionista/imprenditore ha tra i benefici l’ingaggio dei migliori profili professionali in circolazione, permettendo quindi di arrivare prima dei competitor, e ottenere una riduzione del tasso di turnover dei propri collaboratori fino al 28%. 

Secondo LinkedIn (link: https://www.theglobalrecruiter.com/recruitment-needs-in-2019-to-attract-top-talent/) il 75% di professionisti alla ricerca di impiego effettua ricerche sulla reputazione dell’azienda prima di candidarsi per una posizione aperta, e quasi il 70% dei candidati non accetterebbe un’offerta da un datore di lavoro con una cattiva reputazione.

Questi dati non stupiscono in un contesto sociale in cui ci prendiamo cura di analizzare le recensioni di un ristorante anche solo per ordinare una pizza da asporto, figuriamoci se siamo disposti a firmare un contratto di lavoro con un professionista o un’azienda che non si presenta attraente dal punto di vista professionale. 

Il Personal Branding per attrarre clienti 

Così come un’azienda o un professionista con un buon posizionamento è in grado di attirare i migliori talenti, alla stessa stregua è capace di attirare clienti. 

Si pensi al caso di Chiara Ferragni oppure a quello di Elon Mask: l’una vista come l’imprenditrice digitale che ha trasformato il modo in cui i brand si promuovono e l’altro noto non solo come uno dei business man più ricchi del pianeta ma come l’uomo in grado di cambiare le regole e la visione dell’imprenditoria. 

Entrambi, sebbene in misura notevolmente diversa, alla guida di aziende con fatturati da capogiro che vedono la loro forza comunicativa esattamente nella potenza del loro brand personale. 

Consigli per un buon Personal Branding 

Il processo di costruzione di un brand personale si costruisce, secondo il mio modus operandi in sette step:

  • Analizza le tue capacita’ 
  • Definisci la tua unicita’
  • Delinea la tua nicchia di mercato
  • Crea la tua unique selling proposition
  • Scegli come parlare agli sposi
  • Pianifica le tue azioni 
  • Monitora i risultati 

E’ evidente dunque che il percorso verso la costruzione di un brand personale, proprio per la sua rilevanza, è lungo e faticoso ma in grado di diventare una moneta di scambio di grande valore per professionisti, imprenditori e lavoratori. 

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