Storie Digitali, l’iniziativa pugliese di Informatici Senza Frontiere

by Alesssandra Nenna

C’è tempo ancora fino al 30 marzo per partecipare al concorso per racconti “Storie digitali”, l’iniziativa dell’organizzazione no profit Informatici Senza Frontiere che vale almeno per tre.

Il Concorso per racconti da ascoltare ha intanto l’obiettivo di raccogliere storie ispirate al connubio tra tecnologia e pandemia. Secondo punto, la conoscenza e diffusione di “Strillone”, un’applicazione pensata per facilitare non vedenti o ipovedenti mediante l’audiolettura di notizie dei quotidiani e altri contenuti testuali. Tra questi, una sezione dedicata a fiabe e racconti che quindi a breve si arricchirà di quelli selezionati dal concorso affinché chiunque, oltre che usufruire della lettura assistita, potrà votarli sulle pagine social istituzionali di ISF. Perché? Perché Storie Digitali serba infine un terzo plusvalore: apre alla interconnessione tra le arti. Tre dei racconti che avranno ottenuto più gradimento e interazione tra i lettori saranno trasformati in quadri tattili per integrare la nuova edizione della mostra “Sensoltre” realizzata con l’ausilio della tecnologia NFC (comunicazione in prossimità, ndr).

E se è vero, come sostiene l’antropologo e filosofo Walter J. Ong che siamo nel pieno dell’“oralità secondaria” o di ritorno, questa, dominata dagli strumenti della tecnologia, come la prima ha il pregio di generare un grande senso di coinvolgimento, livellando divari, creando inclusione e sviluppo.

Matrice pugliese del progetto e ideatrice, Emanuela Ferri che fa partedella delegazione regionale di Informatici Senza Frontiere a sua volta coordinata da Chiara De Felice (dodici sono le delegazioni presenti sull’intero territorio nazionale con oltre 300 soci). “Mi occupo di politiche attive nell’ambito del lavoro, ma sono entrata come volontaria nell’associazione nel 2013 – spiega Ferri – mentre cercavo approfondimenti per una tesi di laurea al Conservatorio sulle forme di fusione tra arti differenti. Ero venuta a conoscenza del progetto di una mostra tattile e, incuriosita, ho preso parte a una riunione del gruppo pugliese divenendo in seguito la curatrice di Sensoltre. La prima edizione si è tenuta nello stesso anno allo Spazio Giovani di Bari e fu un successo di pubblico clamoroso con oltre 500 visitatori. È diventata una mostra itinerante ospitata tra gli altri al teatro E. Duse di Bologna, alla Università Bicocca di Milano e a Roma, alla Camera dei Deputati. Parte del successo credo sia dovuto al fatto che il percorso, al buio per tutti, unisce musica, racconto ed esperienza tattile dei quadri per cui anche la persona normodotata si immerge nell’ambiente e nelle sensazioni ed emozioni del non vedente. Ogni mostra è sempre stata “nuova” grazie alla prolifica collaborazione di Giovanni Pedote, in arte Giope, che questa volta riceverà ispirazione dalle storie “dal basso”, ovvero dai racconti inviati dai partecipanti al concorso. Ci piacerebbe leggere di questo tempo diverso, della riscoperta di cose e affetti, ma anche di un nuovo modo di essere vicini magari proprio grazie alla tecnologia”.

Per partecipare è sufficiente compilare tutti i campi del form al link seguente: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScsTKPmP9C5UiMcpsj1RwyRsu4UlaLY5sHGrdhYoVEDZw9WqA/viewform o visitando la pagina https://www.informaticisenzafrontiere.org/storiedigitali/

I racconti (tra le 600 e le 3000 battute, spazi inclusi) ispirati al tema “Storie Digitali: noi e la tecnologia in tempo di pandemia” dovranno essere inviati entro e non oltre il prossimo 30 marzo.

La seconda fase vedrà inseriti tutti i racconti pervenuti sull’apposita sezione di Strillone affinché possano essere ascoltati e votati (l’app è gratuita e disponibile sui principali market store o da computer desktop aprendo il browser all’url: http://www.strillone.org). Anche Strillone, che nel nome omaggia i ragazzi che fino a qualche decennio fa vendevano i giornali per strada urlandone le notizie più accattivanti, deve i suoi natali alla Puglia e in particolare al Collab – Collaborative Development Group del prof. Filippo Lanubile, docente del Dipartimento di Informatica dell’Università per gli Studi di Bari. Il gruppo di lavoro, tra cui spiccano tra gli altri Fabrizio Lippolis, Massimiliano Morga e Roberto De Nicolò, ebbe all’epoca una felice intuizione permettendo all’applicazione di distinguersi da altri lettori di schermo analoghi. In questo caso l’applicazione usa uno schermo suddiviso in 4 aree ognuna grande circa un quarto dello schermo. Ciascuna delle quattro aree è delimitata dallo spigolo fisico del telefono e ospita un pulsante più gestibile rispetto a piccole icone che richiedono la precisione del tocco. Ogni pulsante porta a un menu (testata o categoria) o sottomenu con il titolo dell’articolo o del testo che si vuole ascoltare.

Strillone ha avuto una buona accoglienza tra gli utenti con oltre 4000 download fino a oggi, ma soprattutto con il suo nome internazionale, Paperboy, è motivo di vanto in quanto inserito nell’inventario del World Summit on the Information Society (WSIS) delle Nazioni Unite del 2014 come Best Practice italiana. Finalista inoltre, l’anno successivo, a Ginevra con altri 14 progetti scelti tra 6000 candidature, al WSIS Prize delle Nazioni Unite.

L’auspicio – continua la Ferri – è di ampliare l’offerta dei quotidiani non solo nazionali, ma anche internazionali. Tutte le testate giornalistiche possono aderire a questo progetto, a patto di rendere disponibili le loro news su un file XML opportunamente predisposto. Per ogni informazione su come aderire a Strillone si può scrivere a fabrizio.lippolis@informaticisenzafrontiere.org. La mostra – conclude -, sarà il culmine di questo cross creativo e sensoriale. Il format sarà simile a quanto già sperimentato nelle precedenti sessioni; ovvero sarà individuata anche una musica specifica per il racconto affinché il visitatore si avvicini gradualmente all’esperienza di esplorazione del quadro. Sono curiosa di vedere ciò che si realizzerà perché questa volta il bacino di persone coinvolte unisce vite apparentemente lontane, ma calate in un medesimo contesto che è quello che ci unisce ormai da un anno. Sono certa che la sensazione di coesione, potenziata dai sensi, sarà maggiore che in passato”.

I bassorilievi creatida Giovanni Pedote, artista autodidatta di Polignano a Mare (Ba), impreziosiscono il percorso della mostra proprio come farebbe una spezia rara aggiunta a una preparazione gastronomica di ingredienti semplici. Le sue pitto-sculture, come le definisce, si compongono di dettagli in 3D in cui a emergere sono legno, juta, stoffa, sabbia che parlano di un’arte antica, materica integrando linguaggi e culture assorbite nei viaggi giovanili in Medio Oriente, Australia e Sud America.

Il fruitore della mostra Sensoltre, privato della possibilità di vedere le opere, diverrà co-creatore delle stesse nella misura in cui riuscirà a immaginare, toccandoli, gli elementi che le compongono. Proprio come diceva Khalil Gibran:”Se desideri vedere le valli, sali sulla cima della montagna. Se vuoi vedere la cima della montagna, sollevati fin sopra la nuvola. Ma se cerchi di capire la nuvola, chiudi gli occhi e pensa”.

Per ogni altra informazione è possibile scrivere a: storiedigitali@informaticisenzafrontiere.org

Per conoscere le iniziative e i progetti in corso o da sostenere, è possibile consultare il sito https://www.informaticisenzafrontiere.org/

Alessandra Nenna

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