Cina e Usa e il dominio del XXI secolo. Alessandro Aresu getta una luce sul conflitto tecnologico

by redazione

«Siamo in guerra, anche se in pochi lo sanno. È una guerra che si combatte tra Washington e Pechino eppure riguarda ciascuno di noi».

Tuttavia non è una guerra che si sta combattendo con le armi e le bombe come tra Russia e Ucraina, ma è una guerra tecnologica che si fa a colpi di milioni di dollari. Il libro di Alessandro Aresu getta una luce su questo conflitto tecnologico tra Usa e Cina, due potenze che si contendono i destini del mondo e che lo governeranno negli anni futuri. Ormai l’avvenire è nelle mani di questi due Stati e la protagonista assoluta di questa “guerra” è l’economia globale che muove i destini del Pianeta. Ormai il digitale – sostiene Aresu nel volume Il dominio del XXI secolo. Cina e Stati Uniti e la guerra invisibile sulla tecnologia, Milano Feltrinelli, 2022 – pervade ogni settore industriale dalla comunicazione all’energia, ma c’ anche un altro elemento nella guerra invisibile ed è quella della transizione ecologica dove le due superpotenze si contendono il primato mondiale. Ecco, dunque, cosa ha generato la globalizzazione, ossia un’ascesa di supply clains su scala mondiale, che crea legami tra fornitori e clienti e ingrossa i guadagni delle aziende americane e cinesi. E poi vi sono i microchip e noi utenti non sappiamo di avere nel nostro corpo, ma ci sono perché l’ordine mondiale deve essere costantemente controllato. La storia della competizione per la supremazia tecnologica, finalizzata alla supremazia geopolitica, si declina su numerosi piani. È una storia complessa, in cui la sicurezza di Stati grandi come continenti si intreccia alle opportunità commerciali di aziende e alla speranza di progresso economico di milioni di individui. È una storia che nell’ultimo decennio si è imposta come questione primaria per gli equilibri politici globali e le potenziali conseguenze militari. Il dominio del XXI secolo di Alessandro Aresu struttura un’analisi che unisce tutti gli elementi sopra menzionati e offre una chiave interpretativa di dinamiche che condizioneranno ancora a lungo gli affari globali.

La tecnologia si conferma eterna e decisiva componente della tragedia della politica internazionale e dei conflitti, e Aresu lo ricorda con chiarezza: «la guerra economica serve a limitare la capacità degli avversari e a proteggere il potere militare». Nella competizione tecnologica diversi materiali hanno un ruolo di primo piano, tra cui grafite, manganese, nichel, rame. In particolare, non si può sottovalutare il ruolo del cobalto, in termini tecnologici e geopolitici. Da non dimenticare però che il conflitto delineato da Aresu non è tra macchine, gli strumenti della competizione, ma tra i grandi manager del comparto tech.  Il conflitto per i semiconduttori è oggi nella sua seconda fase. Infatti, la cosiddetta “prima guerra dei semiconduttori” aveva contrapposto Giappone e Stati Uniti negli anni Ottanta e Novanta, concludendosi con l’instaurazione di un regime di “managed trade” tra i due alleati: una guerra commerciale en forme, governata da considerazioni politiche, per evitare che diventasse totale. L’arsenale normativo statunitense per la protezione dell’economia nazionale, consolidatosi nel secondo dopoguerra, fu fondamentale come lo è oggi, nella seconda “guerra dei semiconduttori” con la Cina. Il conflitto descritto da Aresu, così complesso e plurale nel coro di interessi e soggetti che vi prendono parte, comprende sfide politiche, imprenditoriali, politiche e identitarie. Tuttavia, nonostante le volontà delle alte sfere politiche, i limiti e le necessità tecnologiche persistono. Inoltre, stare sulla frontiera tecnologica ed essere in grado di farla avanzare è un obiettivo arduo anche per le maggiori economie mondiali che, infatti, hanno recentemente dedicato alla ricerca in settori specifici somme senza precedenti. Un altro fronte della guerra tecnologica che viene trattato in profondità dall’autore, con numerosi dati e particolari, è l’industria delle batterie, che sta diventando il driver principale della domanda di mercato di alcune materie prime critiche come litio, nickel e cobalto, su cui la presa cinese è strategica, detenendo il 92% della capacità globale di catodi e il 91% di quella di anodi. Il primato cinese si concretizza anche nel controllo del 60% delle attività di processi mondiali. L’autore, in questa analisi acuta e puntuale, ripercorre con attenzione la storia di questa capacità industriale, ricordando le origini dalla casa Zeiss, che produceva dal XIX secolo strumenti ottici per gli utilizzi più disparati. Tra il 24 e il 25 giugno 1945, l’esercito degli Stati Uniti evacuò i principali scienziati e dirigenti dell’azienda, secondo la politica di reclutamento e attrazione di primarie figure scientifiche, che saranno fondamentali per gli Stati Uniti nella competizione della Guerra fredda. Il messaggio è chiaro: l’Europa, attraverso vecchie creature ottocentesche, è ancora in grado di dominare il XXI secolo. In questa guerra tecnologica in atto chi conquisterà l’egemonia del XXI secolo tra Usa e Cina. Lasciamo un po’ di suspence perché la domanda è forte.

Il libro di Alessandro Aresu è tra i volumi candidati al Premio “I Fiori blu” edizione 2023.

Mario Bocola

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