“Fermare l’odio”: Luciano Canfora ricorda che l’Ur-fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti

by redazione

Fermare l’odio “ di Luciano Canfora, filologo e storico saggista accademico italiano collaboratore del Corriere della sera,  è stato scritto mentre imperversava la disumana ‘chiusura dei porti’ imposta dal governo italiano allora in carica a danno di profughi in fuga dall’inferno libico. Quella pagina vergognosa della nostra storia recente, che ha macchiato l’onore del nostro Paese, è stata anche rivelatrice di un male antico e sempre latente: il lauto consenso che premia la demagogia xenofoba. Drammatica conferma di quello che Umberto Eco definì efficacemente il «fascismo eterno»

Il prof.Canfora denuncia il pericolo del razzismo di fronte alle migrazioni di massa proponendo una soluzione per contrastare questo odio.

La xenofobia sovranista ha fatto credere che la soluzione alle ondate migratorie sia «alzare il ponte levatoio». Ma la storia ci insegna che la vicenda degli spostamenti di masse umane coincide con la storia stessa del genere umano. È puerile volervi porre un freno ‘a mano armata’. Gli stessi Stati europei che ora spingono per chiudere le porte e i porti traggono origine da migrazioni di popoli che investirono – in un processo storico durato secoli – la struttura statale all’epoca considerata la più forte: quella dell’impero romano. Il Mediterraneo – oggi cimitero a cielo aperto –, che l’imperialismo europeo per lungo tempo ha diviso in colonizzati e colonizzatori, era stato molto prima, e per un tempo non breve, un’area politico culturale unitaria. Può, sostiene Canfora, tornare a esserlo se sapremo ripensare radicalmente la troppo augusta, arroccata e qua e là incrinata, ‘unione’ europea.

Canfora, citando Eco, ricorda come «l’Ur-fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme, in ogni parte e luogo».

Niente di più vero, nella deriva culturale che sta ammorbando il mondo, soprattutto oggi, una fase storica in cui alcuni eventi (ennesima conferma della storia) stanno cambiando la nostra vita: decrescita delle nascite nei Paesi ricchi e crescita esponenziale nei Paesi poveri.

Il professor Canfora propone un cambiamento radicale di rotta, «è giunto il momento di capovolgere la prospettiva». Cioè «considerare l’ondata migratoria un avamposto del mondo, che coniugandosi con la ricca Europa potrebbe dar vita a una struttura euroafricana gravitante sul Mediterraneo e, in prospettiva, paritaria e integrata». Insomma la piena fusione tra capitale umano e capitale di conoscenze del Vecchio Continente».

Il libro partecipa al Premio I fiori blu.

Perché votarlo ?

Perché è un pregevole contributo per spiegarci la presenza e il successo continuo di un compagno di strada invasivo, imbarazzante e ributtante, l’odio appunto.

Perché  è uno opera  a favore dei diritti dei migranti, contro l’ottuso sovranismo di Salvini e Co. che riporta indietro nel tempo ad inquietanti scenari. Libri come questo di Canfora oppure come “Il fascismo eterno” di Umberto Eco ci ricordano la storia e ci dicono come stanno le cose anche rispetto al dettato costituzionale, come è nel caso dello scritto di Canfora. E’ un libro che tutti dovrebbero leggere, che dovrebbe essere studiato dagli insegnanti e che dovrebbe essere fatto leggere nei Licei per riportare alla memoria ciò che è importanti ricordare e per tenere sempre a mente le lezioni della storia… Tutti dovrebbero far tesoro delle parole di Canfora, come anche del testo di Eco che, pur contestato aspramente da alcuni storici, offre spunti di riflessioni su alcune tendenze latenti ed universali di autoritarismo che egli descrive con il termine di “ur-fascismo”, sempre pronte a risorgere e a diventare virulente se solo gli si lascia spazio.

Perché non votarlo ?

Perché propone un prospettiva utopistica anche  se guardando al futuro con realismo, può essere davvero l’unica strada percorribile.

Perchè purtroppo il libro (libretto) si riduce a qualche, isolata, interessante considerazione, saltellando disordinatamente tra “ora “ e “allora”.

Franca Dente

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