Giovanni Za, la felice scoperta letteraria barese che riempie tutti i tempi della scuola con “Stupidi e contagiosi”

by Ines Pierucci

A scuola si consuma il dramma interiore di tutti gli adolescenti. Il luogo democratico per eccellenza che rappresenta la seconda casa di intere generazioni, con all’interno delle classi tutte le dinamiche famigliari e i traumi del distacco, della crescita, delle paure incondizionate e del giudizio. Protagonisti di tutti i tempi del mondo scolastico sono gli adolescenti e Giovanni Za, felice scoperta letteraria barese, lo sa molto bene perché sceglie di descriverne una parte rappresentativa che, si riflette anche in quella odierna con la quale ogni giorno ha che fare nel ruolo di insegnante.

Stupidi e contagiosi non è solo il titolo del suo primo romanzo, appena edito dagli amici di Fandango, è un’apoftgema, come direbbe egli stesso, che rimanda al singolo dei Nirvana Smells like teen spirit, la canzone manifesto della cultura giovanile degli anni novanta, incitando i giovani alla ribellione e al contempo deridendoli anche un pò per i loro ideali di cui erano tanto fieri e convinti, così belli e così utopici al contempo.

A scandire le giornate e le vite dei protagonisti, le ragazze e i ragazzi baresi che frequentano il Liceo Scacchi del centro cittadino, ci sono proprio tutti, da John Barley Corn di Jack London all’elefante rosa che nella versione animata per più piccoli si inebria dopo aver bevuto dell’acqua con una goccia di champagne. Le citazioni storiche, letterarie e cinematografiche si susseguono per tutte le trecento pagine del libro, senza mai perdere di vista la narrazione corale di ragazze e ragazzi che negli anni 90 a Bari, ma potrebbero essere in qualunque città italiana, infilano le classiche esperienze di formazione nel periodo scolastico, con l’ambizione di scardinarne le regole attraverso la forza e il coraggio che proprio la formazione restituisce.

Carlo Gustavo Bernadotte è uno dei personaggi del libro, “leopardiano fuori tempo massimo, e quindi straordinariamente comico” porta il cognome del conte di Wisborg che trasse in salvo trentuno mila prigionieri dal campo di concentramento tedesco durante la seconda guerra mondiale. La mamma di Carlo Gustavo, per evidenti caratteristiche rappresentative di tante mamme di qualunque generazione, viene appellata Generale Kutuzov: comandante in capo delle truppe russe in Guerra e Pace di Tolstoj.

In quegli anni neanche i fan di Moretti apprezzarono la battuta su Alberto Sordi recitata in Ecce Bombo che lo scrittore coglie l’occasione per riscattare nel dedicargli un personaggio del suo romanzo. 
Gli omaggi alla cinematografia italiana e straniera, con precise collocazioni della storia, procedono con Kenneth Branagh, Jim Carrie, lasciando persino Il posto delle fragole di Bergman tra i ricordi più amari.

Gli anni novanta di Giovannni Za raccontano il tempo in cui si ascoltava la musica in audio cassetta, il cui nastro si riavvolgeva con il tappo della bic, erano gli anni del punk che ci illudeva di essere liberi e in cui ragazzi come Zeno si innamorano di Giuditta anche se in realtà potrebbero innamorarsi una volta al giorno, per tutta la vita. All’opposto di Carlo Gustavo che ricorda anche il nome della prima bambina per cui ha perso la testa da bambino.

Le diverse caratteristiche dei tanti personaggi della storia inquadrano il caleidoscopio degli adolescenti degli anni 90, nei quali ci riconosciamo un pò tutti, per lo meno noi nati nel 78, anno in cui accaddero tante cose, delle quali inconsciamente abbiamo subito un po’ le conseguenze, a partire dalla tv di Non è la Rai e “la deriva pedo pornografica”.

La musica è una via di uscita insieme alle reazioni sentimentali che più che di innamoramenti si può parlare di attrazione dell’idea dello stesso, senza sapere bene, ancora oggi, bene di che si tratta. 
Se, nostalgicamente, nelle prime pagine troviamo tutta la discografia e filmografia con la quale si cresce a quella età, ad un certo punto della storia, in particolare nei Tempi agri del libro, viene fuori il pensiero dell’autore, che di quella cultura ne ha costruito una scelta del presente. Per questo è importante che anche gli adolescenti di oggi leggano questo libro. Ne vale la pena anche soltanto per stimolare la curiosità di cercare su google Luce Irigaray, Julia Kristeva o Valerie Solanas.

La politica a scuola è occasione di corteggiamenti e di crescita, di cui si è consapevoli soltanto dopo tanti anni e in questo frangente che si scopre il valore dell’amicizia, i tradimenti e la crescita. Mastarna e Vibenna rappresentano i ranghi politici opposti della scuola , Federico e Ariel così come Sesto Beatles e Kazu Makino sono amici ma prima di scoprire il valore dell’amicizia sperimentano il passo propedeutico della definizione di compagni di scuola che, se ulteriormente approfondito in attività, come diremmo oggi, extracurriculari tipo la composizione di un gruppo musicale, diventa quasi un patto di sangue. Zeno Mascagni, tra Moya, Gamla fru e Svevo, è il più lento e drammaticamente normale e pur facendo parte del gruppo è probabilmente, uno di quei fighetti odiati dalla cantante; ma che cos’è la normalità a 18 anni?

“Tutti soffrono” è il capitolo che racchiude l’essenza del romanzo e del sentimento che in qualsiasi romanzo, a prescindere dal contesto, si adatta a tutti i tempi di finzione letteraria. Jacobus Taldegardus, alias Giacomo Leopardi, irrompe anche nell’occupazione della scuola o del Palazzo di inverno con la poesia A se stesso e nel programma dell’autogestione proletaria democratica dello Scacchi okkupato, per mano di Svevo, c’è il suicidio della letteratura.

La depressione è il super potere di Federico perché “Niente è più divertente e attivo dell’infelicità”, noi, l’ultima generazione degli anni 90, abbiamo imparato a trasformare i punti di debolezza in punti di forza e anche se molte cose sono cambiate l’eccitazione e la paura della scoperta, la buona letteratura e la bevanda scura al sapore di rabarbaro restano, così come la sensazione di liberazione nel saltare al ritmo dei Chemical brothers. Here we go.

Per chi legge con sottofondo musicale la play list consigliata va da La città vecchia di De Andrè ai Manic street preachers. E infine se non lo avete ancora fatto dopo Stupidi e contagiosi di Giovanni Za leggete Horcynus Orca e Marzo 1821. Tutto sommessamente suggerito dall’autore.

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