Giuseppe Pellegrino e la “seduta spiritica” della criminalità economica

by Teresa Rauzino

Il volume “I fantasmi della criminalità economica” del magistrato Giuseppe Pellegrino (Edizioni Pentagron, Bologna) sarà presentato il 10 agosto a Rodi Garganico alle ore 20,30 a largo Cairoli.

Dialogheranno con l’autore Ludovico Vaccaro, Procuratore della Repubblica di Foggia e il procuratore Vincenzo Russo. A moderare l’incontro l’avvocato Alfredo Ricucci.

Il procuratore Giuseppe Pellegrino, autore di numerosi testi giuridici, si cimenta stavolta su una tematica di strettissima attualità con un testo che, dietro un’apparente leggerezza, nasconde una forza intensa, capace di far comprendere con chiarezza che un efficace contrasto alla criminalità, in particolare quella organizzata, non sia attuabile soltanto sul piano investigativo ma debba necessariamente mirare alla trasparenza e alla tracciabilità del danaro e dei capitali riconducibili ad attività delittuose.

In attesa di leggere il libro, scorriamo l’abstract. L’azione si svolge in Sicilia, precisamente a Taormina. All’improvviso, durante un convegno di diritto societario, tra lo stupore dei relatori, appaiono uno dopo l’altro i fantasmi della criminalità economica organizzata (società occulte, anonime, off-shore ecc.). I partecipanti al convegno – e il lettore – vengono traghettati nei complessi meandri delle imprese mafiose. In questo susseguirsi di entità paranormali viene affrontato il complesso rapporto tra l’economia legale e i fenomeni criminali, e i modi in cui questi ultimi possono tradursi in forme all’apparenza lecite. Un anziano giudice, con ironia e disincanto, si abbandona a commenti, puntuali e irriverenti, sugli interventi dei fantasmi.

Il testo di Giuseppe Pellegrino si snoda su 28 capitoli, preceduti dalle presentazioni di Girolamo Bongiorno (professore emerito all’Università “Sapienza” di Roma), Niccolò Abriani (ordinario di Diritto commerciale all’Università di Firenze) e Ludovico Vaccaro (Procuratore della Repubblica a Foggia).

«Una “geniale trovata” quella della seduta spiritica – scrive Vaccaro – che colma un vuoto nell’analisi delle cause e delle radici, quelle più remote e profonde, della criminalità che affligge il nostro Paese».

«La mafia – annota Bongiorno – è un fenomeno invisibile: non si vede ma si percepisce, si nasconde nella folla, si mischia nella società civile anche occupando posti di responsabilità nelle istituzioni, nelle classi professionali e imprenditoriali».

Niccolò Abriani rimarca «l’esigenza, se vogliamo battere la criminalità economica e ogni uso fraudolento dei nostri sistemi giuridici, di un ritorno a una visione etica degli affari, non ideologizzata, a un rinascimento etico».

L’autore del libro Giuseppe Pellegrino, nato a Manfredonia nel 1942, è stato magistrato presso i tribunali di Vigevano, Lucera e Foggia, Presidente dei tribunali di Melfi e di Lucera, Presidente della Corte di Appello di Potenza. È autore di numerosi testi giuridici, fra i quali: “Riforma del diritto societario” (Cedam, 2007); “L’accertamento dello stato passivo” (Giappichelli, 2010); “Aspetti processuali del fallimento delle società”, in “Le riforme della legge fallimentare” (Giuffrè, 2016). Interessante la sua produzione narrativa e poetica: “Racconti di un giudice” (Cedam, 1997); “Diario di un giudice in vacanza” (Cedam, 2007). Per le Edizioni del Rosone ha pubblicato “Pensieri d’autunno” (2012); “Alberi” (2015); “Coraggio è semplice” (2018); “Nonni sitter” (2020); “Nel cuore delle cose” (2021). Infine per Pendragon ha pubblicato I fantasmi della criminalità economica (2022).

Teresa Maria Rauzino

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