I consigli di Velasquez: “Il ritorno degli dei”. O degli strascichi del male

by Francesco Berlingieri

Nick Laird
Il ritorno degli dei
(Minimum fax, 410 pagine, 18 euro)

Per leggere Il ritorno degli dei bisogna essere disposti a camminare sulle spine. Bisogna saperlo fare. Andare incontro all’inevitabile sapendo di farsi male, in bilico su una quotidianità che trasuda dolore e morte.

Perché qui si parla di Irlanda del Nord. Dei Troubles, o di quel che ne è rimasto. Ma senza il largo respiro dell’epica, la veemenza delle istanze, il potere delle rivendicazioni, le manovre delle contrapposte politiche. In queste pagine c’è della vita che prova a sopravvivere alle sue stesse interruzioni: c’è una famiglia ordinariamente borghese, un padre taciturno e blandamente dispotico, una madre affaticata ed ammalata; c’è un figlio evanescente ed enigmatico, una figlia che convola a seconde nozze e un’altra – che per lavoro fa l’inviata della BBC – che torna da New York per assistere al matrimonio, appena in tempo per imbarcarsi verso una nuova avventura nel Nuovo Ulster, in Papua Nuova Guinea.

Il ritorno degli dei è un libro sulla banalità del male, come avrebbe detto qualcuno. Sugli strascichi del male. Sulla ridondanza di ciò che cacofonicamente ritorna e sul passato che somiglia ad un disturbo, che si ripropone in controluce, che non si può evitare, né cancellare, né ritinteggiare. Ciò che è stato è stato, ed è ancora lì. Che si intromette nel disperato bisogno di fingere una normalità salvifica. Nick Laird ci parla di protestanti irlandesi e di aborigeni del Nuovissimo mondo, accomunandoli alla medesima umanissima condanna del dover proseguire nel cammino tentando di annegare le ombre che ci ostacolano. Accomunandoci nel forsennato e umanissimo bisogno di costruire speranze.

Il ritorno degli dei è un signor libro. Uno di quelli che si leggono con sprezzo del pericolo e si chiudono con amarezza. Un libro sulle necessità della psiche e sull’adattamento umano, scevro da sciocchi ottimismi e dal bisogno di rincuorare un lettore che – dall’Ulster alle isole dell’Oceania – è ormai adulto a sufficienza per poter assorbire il colpo.

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