I nomi propri di Marta Jiménez Serrano, la memoria è tempo simultaneo

by Agnese Lieggi

Chi da bambino non ha giocato con il proprio nome, inventandosene un altro, cercando anche di cambiare la propria identità? Il nome proprio è quasi sempre al centro della ricerca del sé, per la comprensione delle diverse interazioni fra corpo e identità. A volte risulta essere un nascondiglio segreto che da bambini teniamo nascosto a tutti.

Così Marta Jiménez Serrano con il suo romanzo d’esordio, I nomi propri, tradotto in lingua italiana da Olga Alessandra Barbato, edito da Giulio Perrone Editore, ricerca la sua identità all’interno di quattro fasi della vita: infanzia, adolescenza, giovinezza ed età del giudizio, e attraverso la compagnia della sua amica immaginaria Belaundia Fu, nonché sua voce saggia.

Le sequenze narrative vengono rette da descrizioni dettagliate e da una scrittura limpida e coinvolgente che rivela un’ attitudine introspettiva della scrittrice, che con pennellate di sentimenti di vario colore mette il lettore di fronte ad un caleidoscopio di emozioni.

Marta Jiménez Serrano (Madrid, 1990) è laureata in Filologia Ispanica e ha conseguito un Master in Studi Letterari e uno in Lettere Moderne. Per quattro anni ha vissuto in Francia, dove ha insegnato Lingua e Letteratura all’Università della Lorena. Attualmente è redattrice presso la Editorial Turner. Il suo libro di poesia La edad ligera è stato finalista del Premio Adonai 2020. Los nombres propios è il suo primo romanzo.

Abbiamo l’opportunità di porgere qualche domanda direttamente alla scrittrice Marta Jiménez Serrano, per conoscere meglio I nomi propri.

Quando nasce la tua passione per la scrittura e come prende vita il libro I nomi propri?

La mia passione per la scrittura nasce da quando ero molto piccola. Ho un ricordo molto profondo di quando imparai a leggere e scrivere, da piccola scrivevo poesie e racconti, a volte li impaginavo e creavo la copertina affinché sembrassero libri. Nel caso specifico di I nomi propri, l’impulso iniziale di scrittura del romanzo nasce dopo la morte di mia nonna materna, anche se in seguito quando mi sono seduta a scrivere mi si sono aperte altre strade e percorsi.

Il titolo del tuo romanzo, I nomi propri fa pensare al tema della ricerca di identità…è stato intenzionale?

Si. Questo romanzo affronta diverse tematiche (la maternità, l’esser  figlia, la famiglia, gli affetti, la lingua, gli amici, la solitudine, la morte) e credo che ciò che li ricongiunga tutti e li attraversi sia l’identità. Siamo quel che siamo in funzione di come viviamo la famiglia, gli affetti, la lingua, ecc.. Il dialogo stesso del romanzo, l’amica invisibile che parla al protagonista, rappresenta (fra le altre cose) il dialogo con me stessa.

Il  romanzo è diviso in quattro parti, ognuna una fase della vita: infanzia, adolescenza, giovinezza ed età del giudizio, qual è stata l’età più difficile da raccontare?

La più difficile da scrivere è stata senza dubbio quella dell’adolescenza. Durante l’adolescenza ci si sente persi e riuscire a trasmettere quella sensazione di smarrimento è stato complicato. Ma alla fine l’ho riscritta così tante volte che penso sia stata invece, una delle parti migliori.

 Il personaggio principale si chiama Marta come te, è possibile che sia il tuo alter ego?

Marta ha molto di me, ho giocato a darle il mio nome perché mi sembrava di poter usare una risorsa di verosimiglianza che si adattasse meglio al romanzo. Anche se la protagonista si fosse chiamata diversamente, non  sarebbe cambiato nulla, né all’interno del libro né in me.

Era tua intenzione far risaltare, all’interno del libro, il senso del tempo e del trascorrere della vita?

Sì, il passare del tempo, ma anche la simultaneità del tempo. A noi sembra che il tempo sia lineare, ma quando ricordiamo qualcosa del passato accade simultaneamente nella nostra testa, e quindi qualcosa che è accaduta tanto tempo fa può diventare “presente” proprio adesso. Così come ciò che ci accade ora, può ritornare in futuro. Questo era ciò che principalmente mi interessava approfondire.

Chiediamo a  Marta Jiménez Serrano, per conoscerla meglio... che libro stai leggendo in questo momento e quale libro ci consiglieresti?

In questo momento sto leggendo Nove racconti di Salinger, che consiglio vivamente. Consiglierei anche un altro libro di storie che amo, dal titolo I miei documenti, di Alejandro Zambra.

Grazie per la tua disponibilità e speriamo di vederti presto in Italia!

Grazie a te! Spero di venire presto in Italia

*Traduzione dell’intervista a Marta Jiménez Serrano a cura di Agnese Lieggi.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.