I Sentinelli, cittadini affamati di diritti nel libro di Chiara Palumbo

by Claudia Pellicano

Questo movimento scanzonato ma profondamente impegnato, che fa del pluralismo e dell’inclusione i propri tratti distintivi, nasce a Milano nel 2014 in risposta alle Sentinelle in Piedi, il gruppo conservatore a difesa della “famiglia tradizionale”. L’occasione è un presidio contro il DDL Scalfarotto, al quale I Sentinelli rispondono con una contromanifestazione improntata al gioco e alla goliardia.

Il loro mezzo di comunicazione è l’ironia, che è una dichiarazione di dignità, «l’affermazione della superiorità dell’uomo su quello che gli capita», come ha scritto Romain Gary ne La vita davanti a sé.
La formula è un attivismo gioioso, che combatte intolleranza e disparità con leggerezza. Comunicare con ironia non serve solo a esorcizzare la minaccia, ma anche a rendere il messaggio accessibile a tutti. Un umorismo che smonti l’odio è più efficace di un dileggio che aumenti le divisioni.

I rapporti civili e sociali- alla base della nostra stessa vita in comune- in una società dove incombono le minacce del populismo e del “benaltrismo”, smettono di essere una priorità e perdono le loro caratteristiche essenziali, per essere dipinti come un intralcio al pragmatismo della convivenza. Un inutile fardello dinanzi a questioni più importanti. Un orpello da radical chic. Se non addirittura un elemento di rischio.

Eppure l’estensione di determinate prerogative non compromette la libertà di scelta. La legge sul divorzio non mette in pericolo l’unità della famiglia, così come l’accesso all’aborto ha come unica implicazione quella di fornire un’ulteriore opzione per le donne. Garantire, o semplicemente estendere, una tutela a qualcuno non rappresenta un tentativo di sovvertimento.

Il libro di Chiara Palumbo I sentinelliChe fretta c’era? mi ha fatto tornare in mente la storia della rana che viene bollita in pentola un po’ alla volta, e non si accorge del pericolo finché non è troppo tardi.
Il terreno dei diritti è particolarmente fragile e richiede una sorveglianza attenta e costante. L’erosione avviene un po’ alla volta, senza eccessivi smottamenti o stravolgimenti epocali. Pulsioni anti libertarie hanno sempre serpeggiato, ma oggi sembrano essere sdoganate. E allora compete ai cittadini mantenere alto il livello di guarda. Spetta alla società civile salvaguardare quei cardini della convivenza democratica tanto faticosamente conquistati, e lottare per quelle preziose battaglie di civiltà non ancora vinte.

Laicità, antifascismo, democrazia e diritti civili da difendere contro ogni forma di autoritarismo e discriminazione. Coscienza che, quando i diritti di un cittadino sono a rischio, siamo tutti un po’ più vulnerabili. Volontà di uscire da una pericolosa apatia per ritrovare un senso di appartenenza e una nuova e felice partecipazione civica. Queste sono le istanze dei Sentinelli.

Forse è possibile ascrivere il mancato riconoscimento di alcune tutele sotto il minimo comune denominatore dell’odio e dell’intolleranza, che oggi trovano amplificazione anche in rete. Internet è una preziosa e ormai imprescindibile fonte di comunicazione ma, come ogni cosa, può connotarsi di significati positivi e negativi. La fragilità della rete nasce da un insufficiente esercizio di empatia, una propensione umana che, invece, è del tutto naturale quando si è lontani dallo schermo di un computer. A questo clima sempre più divisivo ed esacerbato il Sentinelli oppongono ancora una volta dei modelli alternativi di aggregazione, dei gesti di solidarietà protettiva. Da questo è nata Stop Hate, un’iniziativa di piazza per trasferire il virtuale al reale e per dare alla comunità un’occasione d’espressione diversa dal livore che scorre sui social.

Il libro di Chiara Palumbo può essere letto come un piccolo vademecum su come destreggiarsi in questa vita, che, davanti alle sfide, richiede forti dosi di consapevolezza, umorismo e partecipazione.
Basterebbe tenere a mente le parole di Camilleri quando ricordava che, per l’ “altro”, l’altro siamo noi.

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