“Il senso delle intersezioni”, il romanzo di esordio di Gianluca Galotta

by Fabrizio Stagnani

È fresco di stampa Il senso delle intersezioni (Graphofeel, 140 pagine, disponibile anche in eBook), romanzo di Gianluca Galotta, docente di Filosofia e Storia e giornalista. Il protagonista del romanzo è Gianni, un giovane che vive un senso di continuo spaesamento: è nato e vive a Bari ma per motivi familiari si reca molto spesso a Rivisondoli, paese dell’Appennino abruzzese a cui si sente molto legato.

Combattuto tra due “luoghi del cuore”, comincia a notare la presenza nella sua vita di curiose coincidenze alle quali tenta di trovare un senso che lo aiuti a orientarsi; ma quando sembra averlo trovato, grazie ai racconti dei suoi nonni, un colpo di scena interviene a rimescolare le carte. Gianni si trasferisce a Roma, dove inaspettatamente questi intrecci si moltiplicano, fino a un epilogo sorprendente.

Le vicende del romanzo si snodano in gran parte tra Bari e l’Abruzzo. Il tema che attraversa tutto il libro è il disorientamento esistenziale del giovane protagonista (comune forse a tanti ragazzi nella società liquida in cui viviamo) che gradualmente viene lenito e superato seppur con diverse difficoltà.

Nella parte centrale affiora anche la volontà di mantenere viva la memoria storica narrando episodi relativi alla Seconda guerra mondiale in Abruzzo e Puglia. Si fornisce un interessante spaccato del periodo bellico: dal bombardamento del porto di Bari (definito da alcuni storici la seconda Pearl Harbor della storia) a quello della stazione di Sulmona fino all’eccidio di Pietransieri, piccolo paese abruzzese, dove ad opera dei militari tedeschi persero la vita 128 persone.

Nel romanzo emerge anche la difficile condizione delle popolazioni dei paesi dell’Appennino abruzzese che si trovavano nei pressi della linea Gustav, la celebre linea difensiva realizzata nell’autunno del 1943 dai tedeschi per bloccare l’avanzata dal Sud Italia degli anglo-americani. Le persone che abitavano in questi luoghi furono costrette ad abbandonare i loro paesi per ordine dei tedeschi sfollando spesso in Puglia, come la famiglia della nonna del protagonista, che fuggendo dalle montagne abruzzesi trovò rifugio a Fasano. L’amore e la città di Roma irrompono nel finale e permettono al protagonista di superare definitivamente il suo spaesamento esistenziale.

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