«La scrittura è uno stile di vita». Sara Mesa presenta il suo ultimo libro, “Un amor”

by Agnese Lieggi

L’ultimo libro di Sara Mesa, Un amore(Un amor), edito da La Nuova Frontiera, efficacemente tradotto in italiano da Elisa Tramontin, è un qualcosa di più di un semplice libro.

Infatti, ci troviamo davanti ad un progetto di scrittura sinestetica, in cui si fondono varie dimensioni, quella letteraria, uditiva e visiva. Un libro a tratti crudo, in cui però l’autrice, attraverso una prosa limpida e grazie all’ausilio di un soggetto quasi cinematografico, ci offre un’istantanea una fotografia fuori fuoco dei giorni attuali, costituita da carenza di relazioni, quelle vere.

Si tratta di un romanzo apparentemente semplice ma complesso, in cui una donna, la protagonista, Nat, una traduttrice dal passato oscuro, si trasferisce in un paesino rurale spagnolo, La Escapa. Qui deve ambientarsi, in una comunità in cui vige un forte senso di appartenenza, ma che si regge su forme di crudeltà e potere che rendono difficile l’inserimento di Nat all’interno della stessa. Questo posto diventa simbolo di solitudine e di isolamento, in cui è sprofondato l’uomo contemporaneo. La presenza di Nat a La Escapa rappresenta però un raggio caldo di sole, un elemento di bellezza e novità che rende possibile addirittura la nascita di un amore con Andreas, chiamato il Tedesco. Questo amore si rivela pieno di tensione, dolce-amaro, finisce di colpo, si interrompe, lasciando posto ad una scia di tristi considerazioni. La terza ed ultima parte del libro, rappresenta un crescendo di trepidazione, si alternano emozioni e inquietudini. Per fortuna esistono sempre ottimi motivi per andare avanti oltre le rovine di certi smottamenti e ricominciare, in questo caso dal Monte Glauco.

Sara Mesa, è una autrice spagnola di racconti e romanzi, nata a Madrid. Ha pubblicato Cuatro por cuatro, finalista del premio Herralde, Cicatrice (Bompiani, 2017), premio El Ojo Crítico de Narrativa e segnalato tra i libri dell’anno da El País, El Mundo, ABC, Un incendio invisible, Cara de pan, la raccolta di racconti Mala letrae la novella Silencio administrativo. Il suo ultimo romanzo, Un amore, uscito nel 2020, è stato un successo, molto elogiato in Spagna ma anche all’estero, tanto da essere tradotto in diverse lingue.

Abbiamo la possibilità di dialogare con la scrittrice Sara Mesa.

Ciao Sara, prima di tutto grazie in anticipo per la tua disponibilità! Cosa rappresenta per te la scrittura?

Molte cose. Un modo per conoscere. Un modo per conoscere sé stessi. Una modalità di comunicazione. Una modalità espressiva. Ed ora, anche uno stile di vita.

Com’è stato scrivere Un amore, il suo processo creativo?

È stato un processo complicato nonostante sia un romanzo breve, perché mi sono lasciata trasportare da alcune intuizioni che ho impiegato molto a comprendere. Inoltre, ho cercato di sostenere tensione e ritmo e di ripulire molto il linguaggio. Ci sono libri che si scrivono facilmente ed altri meno. Questo è forse quello che mi è costato di più.

Cosa legge Sara Mesa?

Fondamentalmente finzione narrativa, ovvero romanzi e racconti di qualsiasi tipo di autore e di ogni epoca, rileggo anche molto. Un po’ di poesia e anche qualche saggio. Per quanto attiene al tipo di autori, pur essendo piuttosto eclettica, sono molto interessata alla letteratura centro europea.

Nel tuo libro, il paesaggio rurale spagnolo, ha il suo peso all’interno della narrazione.Potresti spiegarci qual è la caratteristica della La Escapa e ciò che più ti sorprende?

Penso che la cosa più caratterizzante di questo luogo sia la sua artificiosità, non è una città con una storia, né con propri segni di identità, è piuttosto il luogo dove sono andate a finire certe persone che non avevano niente in comune precedentemente.

Che ruolo gioca il tempo all’interno del tuo libro?

Il tempo all’interno della narrazione è un elemento chiave per dotare di ritmo la scrittura. Di solito scrivo storie che accadono in poco tempo, forse qualche mese, con passato e futuro offuscati. Mi interessa l’immagine fissa del presente e tutte le sue ramificazioni. Ecco perché mi piacciono molto anche i racconti, cioè le narrazioni molto brevi.

Quanto c’è di te in Nat e negli altri personaggi del romanzo?

Nel libro ci sono io in quanto osservatrice; spesso i comportamenti che appaiono riflessi nei miei libri, o il ritratto dei personaggi, emergono da cose che ho visto o vissuto da vicino, anche se non mi sono accadute direttamente. Naturalmente, tutto ciò che elaboro letterariamente dopo, all’inizio è solo un’ispirazione, o materia prima, dalla quale iniziare.

In questo momento stai lavorando a nuovi progetti letterati?

Sto lavorando ad un libro di racconti legati fra loro, come se fosse un romanzo illustrato sulla vita di una famiglia. Inoltre sto anche sto lavorando ad un narrazione sulla burocrazia, un argomento che mi attrae moltissimo.

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