«La scuola italiana è l’ultima grande infrastruttura pubblica che regge». L’ultima ora di Christian Raimo indica come salvarla

by Antonella Soccio

Il dibattito sulla scuola è essenzialmente sempre un dibattito su come trasformare radicalmente il mondo

L’ultima ora nasce dall’urgenza di difendere la scuola pubblica dai suoi critici, dai suoi detrattori e perché no, anche da sé stessa, senza fare sconti sui problemi e i limiti di un’istituzione per molti versi affaticata e fragile, ancora autoritaria e classista.

La dirigente dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale per la Bat e la Capitanata, la professoressa Maria Aida Episcopo, ha intervistato per il Premio letterario “I fiori blu” lo scrittore, intellettuale, insegnante ed ex assessore alla Cultura di uno dei municipi di Roma Christian Raimo, autore del saggio in gara “L’ultima ora”, dedicato non solo al mondo della scuola, ma a quanti hanno a cuore la comunità educante.

“Ultima ora ha un valore ambivalente e doppio: la crisi dell’infrastruttura educativa appare irreversibile, ma ultima ora ha anche il senso dell’eskaton, come momento di rivelazione. C’è una occasione di orizzonte- ha detto Raimo al pubblico del premio diretto da Alessandra Benvenuto-. Le cose stanno cambiando, la scuola in cui ci siamo educati è profondamente diversa dalla scuola di oggi e da quella che sarà.

Stanno cambiando dei pezzetti costituzionali, negli ultimi decenni c’è stato un disinvestimento massivo nella scuola”.

Se nel 1971, il 19% del Pil era destinato al settore della formazione, negli anni novanta non si va mai sopra il 7%. La scuola non più un elemento di emancipazione radicale delle classi popolari.

I numeri del saggio sono spaventosi: si aggira intorno al 13% il tasso di dispersione scolastica nazionale; 1 ragazzo su 7 si presenta al mondo solo con la scuola media.

Con la pandemia è emerso anche il grande rimosso della scuola e cioè il corpo.

“Con la didattica a distanza si sono visti gli elementi di crisi materiale della scuola italiana. Come mangiano gli studenti delle superiori?- ha chiesto Raimo- Metà non fa colazione- la risposta -. Un buon 70% assume Energy drink una volta a settimana. Un po’ meno della metà si prepara il cibo da solo. Più della metà passano il pomeriggio da solo. La media dei compiti è 9 ore a settimana, la media più alta dei paesi dell’Ocse. La quantità di ore di sonno è gravemente diminuita, la percentuale di studenti che soffre di insonnia è il 15%. Come si studia? Quali sono i contesti? Il cellulare è un grande tema. Ma secondo un recente articolo di Nature, non è il cellulare la causa dei disturbi psicologici, ma è solo un elemento di compensazione. In molti casi la relazione educativa che era un contrasto fortissimo a problematiche sociali, psicologiche è insufficiente”.

Secondo Raimo però non si deve rimpiangere la scuola del passato, ma capire quali sono gli elementi infrastrutturali che stanno per essere smantellati.

“La scuola italiana è l’ultima grande infrastruttura pubblica che regge. La scuola immaginata nella Costituzione è fortemente a rischio. La sanità pubblica, il welfare pubblico ce li siamo già giocati”.

Il libro, come diceva don Milani, è un invito ad organizzarsi, posto che tanti docenti, ha sottolineato Episcopo-pur con stipendi miserrimi vanno oltre il loro impegno curriculare.

“Gli insegnanti sono sconfitti ed umiliati, Facciamo scioperi seri e trasformiamo le resistenze individuali in resistenze collettive”, ha concluso lo scrittore.

Ilmde

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