La verità nell’abisso. L’amicizia necessaria tra cosmologia e teologia

by Bibliostorie

L’abisso è quel luogo-non luogo dove si agitano energie oscure che conducono alla creazione del mondo e all’apparire della verità. Nelle tenebre dell’abisso abitano le radici del mondo e risiede il cuore della verità. Così la pensano Omero e le religioni misteriche dell’antica Grecia. Così la pensano i filosofi presocratici e la stessa narrazione biblica. Così la meccanica quantistica descrive la struttura elementare dell’universo. 

La filosofia nasce come fisica e come cosmologia. I primi filosofi studiano le cause delle cose che sono in natura (fisica) e considerano la natura un universo ordinato (cosmologia). La filosofia inizia il suo percorso trattando dell’inizio e della fine del mondo, dello spazio e del tempo, dell’essere e del nulla. E, insieme a tutto ciò, anche dello strumento e del metodo per conoscere e misurare le cose del mondo, cioè la logica e la matematica.

Anche la fisica moderna si pone le stesse domande della filosofia: inizio e fine dell’universo, spazio e tempo, tutto e nulla. E tenta di costruire modelli matematici capaci di descrivere l’universo, ma capaci, altresì, di trovare corrispondenze nei dati dell’esperienza. Anche qui la logica e la matematica costituiscono il metodo della ricerca.

Infine, anche la narrazione religiosa si interessa delle stesse cose: la Bibbia inizia con la frase “In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e vuota e le tenebre ricoprivano l’abisso” (Genesi 1,1). E il metodo della creazione è simile a quello dei filosofi e dei fisici: “Dio creò tutte le cose secondo misura, numero e peso” (Sapienza 11,20).

Da questo quadro si dovrebbe dedurre che filosofia, fisica e teologia vadano amichevolmente a braccetto. E invece non è così. Le scienze moderne si tengono a distanza dalla speculazione teologica, diffidando delle sue intrusioni, e persino la filosofia considera la metafisica di Dio come un terreno insidioso da evitare. Poi, le nostre società secolarizzate fanno a meno di Dio, o quantomeno vivono come se Dio non ci fosse. 

La verità nell’abisso è un libro controintuitivo in cui si mostra, attraverso figure della filosofia (presocratici, logici della scuola di Chartres, francescani della scuola di Oxford, Spinoza) e figure della cosmologia contemporanea (Stephen Hawking e Carlo Rovelli) quanta amicizia può ancora esserci tra teologia e scienza. La teologia, ormai indifesa e amichevole, può costituire il necessario orizzonte epistemologico a cui le scienze guardano con attenzione. La fisica, con le sue sconcertanti scoperte di meccanica quantistica, si presenta come un indispensabile stimolo per riformare il linguaggio teologico e rivedere il suo sistema categoriale.

Antonio Nasuto

Antonio Nasuto è stato docente di filosofia presso il Liceo di Monte Sant’Angelo. Il suo libro, pubblicato in questi giorni dall’editore Lindau di Torino in un suo marchio destinato a lettori con sensibilità religiosa, è La verità nell’abisso. L’amicizia necessaria tra cosmologia e teologia, La Fontana di Siloe, 2022

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