La zia Tula di Miguel de Unamuno, una storia al femminile che scava nella frustrazione legata alla maternità

by Agnese Lieggi

En mi corazón
tiene la luna
un sueño de amor.

Sueño di Federico García Lorca

Sueño, è una piccola ma densissima poesia, tratta dal Romancero Gitano, di Federico García Lorca a cui mi sono ispirata liberamente per raccontare di uno dei personaggi più controversi, ma ricco di amore, del libro recentemente tradotto da Sara Papini, La zia Tula, di Miguel de Unamuno, edito da Cencellada. L’atmosfera evocata da Federico García Lorca è caratterizzata da fascino enigmatico, da un’ombra dell’anima che racchiude passioni e sogni celati, immersi nel buio della notte, similmente a Tula, la cui presenza riverbera una profondità cupa e misteriosa.

La zia Tula, di Miguel de Unamuno, è una storia al femminile di grande spessore psicologico. Tula è una donna scomoda per la società dell’epoca, forse lo sarebbe anche attualmente, un personaggio che esplora tematiche relative alla maternità, la moralità e al significato della vita attraverso le relazioni umane e i desideri di ciascuno dei protagonisti. Rosa e Tula sono due sorelle orfane che vivono con lo zio, Don Primitivo. La sorella maggiore (Tula) si prende cura di Rosa, la quale sin dall’inizio del romanzo si affida totalmente a lei.

Unamuno descrive così le sorelle all’interno del romanzo:
“Ma a ben guardare, e da vicino, era Gertrudis a risvegliare ancor di più il desiderio del piacere. Mentre la sorella Rosa apriva splendidamente in pieno vento e in piena luce il fiore del suo incarnato, lei era come uno scrigno chiuso e sigillato in cui si intuisce un tesoro di tenerezze e delizie segrete”
Dopo il matrimonio di Rosa e Ramiro, Tula si impegna a garantire il benessere della famiglia, dare loro una rotta, naviga tra desideri personali e aspettative sociali con il suo passo lento e stabile attraversando molti eventi drammatici e rivelatori che segnano il destino dell’intera famiglia. Tula, è una donna fiera, sicura di sé, diventa madre di tutti, ama e accoglie ogni umano come fosse una protettrice, cresce i figli di sua sorella Rosa come fosse Atena, la dea della saggezza, della guerra giusta, delle arti e della civiltà. Il maschile nell’opera contribuisce alla creazione della trama del romanzo e fortifica il personaggio di Tula, Ramiro, per esempio, uomo rude e poco sofisticato, con una forte inclinazione verso la vita campestre e con un carattere impulsivo, genera conflitti e mette continuamente in discussione i principi morali di Tula.
La zia Tula, è un romanzo che esplora la profondità umana, nello specifico scava nella frustrazione legata alla maternità del personaggio di Tula. Per Tula la sublimazione è il suo scudo e meccanismo di difesa: ogni desiderio o impulso è impossibile da accettare viene trasformato in un atto di cura e in un’attività utile per la famiglia.
Il romanzo è caratterizzato dalla maestria di Miguel de Unamuno, (poeta, filosofo, scrittore, drammaturgo spagnolo) di creare atmosfere intense e dialoghi significativi e la sua recente traduzione assume una duplice funzione: preservare l’autenticità dell’opera, rendendola contestualmente accessibile al pubblico contemporaneo. La traduzione contemporanea di questo classico, ha richiesto un sano e delicato equilibrio fra la fedeltà al testo originale e l’adattamento ad un pubblico moderno, la traduttrice ha garantito pienamente la bellezza dell’opera di Unamuno.

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