“Mina. Viva Lei” di Tony Di Corcia. Romanzo d’amore sotto mentite spoglie

by Enrico Ciccarelli

Comprendo la tua volontà/ di essere sempre assente/ perché solo così si manifesta la tua magia”. I versi della poesia “Ex Voto” di Eugenio Montale sembrano fatti apposta per Mina Benedetta Mazzini, che nel 2024 celebrerà i suoi 84 anni di età, i 66 anni di carriera musicale e i 46 di “sparizione”, come la società dell’apparire ritiene di chiamare gli anni che questa formidabile cantante ha deciso di dedicare alla vita vera, al calore dei suoi affetti e delle sue amicizie, senza esibirsi alle curiosità morbose dei giornali scandalistici, senza pagare body guards per allontanare i paparazzi, insomma senza sottoporsi ai rituali terribilmente stupidi e talora feroci dello showbiz.

Il libro “Mina – Viva lei!” (Edizioni Clichy, 2023) decima pubblicazione del giornalista e scrittore foggiano Tony Di Corcia è l’esatto contrario di una “indagine su Mina”, di una ricerca sul perché e sul percome delle sue scelte (sempre prese in totale autonomia, sempre relegando all’ultimo posto le costumanze e i conformismi), di una catalogazione o esegesi delle circa 1500 canzoni che ha eseguito, da “Un’anima pura” (1958) a “Un briciolo di allegria” (in duetto con Blanco, 2023), di un’ideale classifica dei suoi album (dei quali risulta aver venduto la bazzecola di 150 milioni di copie). Come tutti i libri dello stesso autore che mi è capitato di leggere, è un romanzo d’amore sotto mentite spoglie.

Fosse nato nell’Ottocento in Inghilterra, Di Corcia avrebbe rivaleggiato con Jane Austen e con le sorelle Bronte. Jane Eyre, Elizabeth Bennett e relative  cime tempestose non avrebbero avuto segreti per lui. Né avrebbe mancato, nella Parigi del Secondo Impero, di contendere fama e successo ad Alexandre Dumas figlio e alle sue signore delle camelie. Nato nel Terzo Millennio, in partibus infidelium, ha espresso l’intensità, lo slancio e la delicatezza dei suoi sentimenti sacrificando agli dei della moda e dello stile, celebrando Luciano Soprani e Gianni Versace, Valentino e Giorgio Armani, con incursioni sempre più frequenti in altri mondi e altri sogni, da quelli di Dalida a quelli di Andrea Pazienza alla sublime storia dell’amore fra Alda Merini e Michele Pierri.

Non equivochiamo. Si tratta di saggi rigorosi e documentati, alieni da qualsiasi finzione o sovrapposizione fiabesca: ma con una evidente devozione verso l’oggetto narrato. Non so se la valente penna di Tony riuscirà mai a scrivere di qualcuno o qualcosa che odia; ma ne dubito,  Serve solo questo paravento, questo nascondimento che accontenti un duplice lettore: l’appassionato che voglia sentirsi esaurientemente informato, e il passionale che possaz incontrare in quelle pagine un fratello di sentimenti, uno il cui cuore palpita con la stessa intensità e la stessa direzione del tuo.

Siccome nel libro su Mina questo trasporto amoroso è particolarmente evidente, Di Corcia ha ulteriormente perfezionato il suo gioco a rimpiattino, presentandosi non come autore, ma come semplice curatore del volume. Il pretesto lo fornisce la circostanza che il libro consta, oltre che di una corposa antologia di testi, interviste e altri reperti mazziniani, di una bella conversazione con Barbara Alberti, sublime megera della posta del cuore, donna di profondissimo acume e di folgoranti espressioni (non necessariamente condivisibili, si intende). Atto d’amore anche questo, in realtà; perché Di Corcia non nasconde la sua ammirazione per Alberti, né Alberti la sua per Mina. E’ sempre un’innervatura d’amore a sostenere il libro, che per snellezza e linearità si legge in poco tempo e si chiude con la sensazione di avere passato una sera con un caro amico.

Naturalmente non contesterò quanti fra voi vorranno insistere a considerare questo libro un saggio, a negarne l’identità narrativa e la sua appartenenza  alle storie d’amore.  E’ destino dei recensori sbagliarsi, talora clamorosamente, e frapporsi indebitemente fra un testo e i suoi lettori. Ma suggerisco a tutti, soprattutto a coloro che, sul finire dell’anno scorso, nella Sala Fedora gremita hanno assistito alla presentazione del libro, magistralmente condotta da Felice Sblendorio, di soffermarsi sulle pagine 17 e 18, che a mio parere ripagherebbero da sole i 9,90 euro del prezzo di copertina. Se non è una storia d’amore questa…

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