Appena pubblicato da Rubbettino un interessante volume di Domenico Argondizzo e Giampiero Buonomo dal titolo “Nascita e morte della democrazia in Parlamento 1920-1924. La forma di governo secondo Giacomo Matteotti“.
Il lavoro inquadra l’intera vicenda parlamentare di Matteotti e il suo tragico epilogo all’interno del processo di soppressione violenta delle istituzioni dello Stato liberale. La tesi centrale sostenuta dagli Autori è che il colpo di Stato sabaudo-fascista sia stato ideato per bloccare la democrazia parlamentare, la cui evoluzione in senso occidentale si stava giovando delle riforme regolamentari del 1920-22 sostenute dai socialisti riformisti.
L’ omicidio Matteotti scaturì dalla necessità di eliminare gli uomini che quelle istituzioni parlamentari incarnavano, e che sarebbero stati una perenne spina nel fianco per la dittatura. Nel disegno mussoliniano occorreva porre fine alle libertà parlamentari, eliminando Matteotti, economista di respiro internazionale e giurista di grande valore, che sapeva usare efficacemente e con sapienza le sue competenze.
Gli Autori
Domenico Argondizzo dal 2003 è documentarista del Senato della Repubblica. Ha pubblicato su temi costituzionali e politici con alcune riviste e siti online. Per Rubbettino è autore di “1945-1947. Il bicameralismo in Italia tra due modelli mancati: Congresso Usa e Stortinget” (2013).
Giampiero Buonomo fa parte della Società per gli studi di storia delle istituzioni e del comitato editoriale della «Rassegna di diritto pubblico europeo». Dal 1987 è consigliere parlamentare. Direttore dell’Archivio storico del Senato della Repubblica, collabora con varie riviste storiche e giuridiche. Con Rubbettino ha pubblicato “Lo scudo di cartone” (2015).
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