«Non c’è vita più immaginaria di quella dei traduttori». Una conversazione con Ilide Carmignani sulle novità dell’AutoreInvisibile al SalTo 2024

by Agnese Lieggi

Nell’atmosfera ricca di curiosità e fascino letterario, l’edizione 2024 del Salone Internazionale del Libro di Torino si conferma un evento culturale ricco di storie e visioni.

Il tema “Vita Immaginaria” è un invito a esplorare le molteplici sfaccettature dell’immaginazione e della creatività umana nel contesto letterario. Il Salone Internazionale del Libro di Torino, è un evento che si snoda tra la vastità di proposte editoriali e libri, alla ricerca di segreti nascosti, idee rivoluzionarie e incontri che lasciano un’impronta indelebile nel cuore e nella mente dei visitatori. Così, tra gli antichi e amati supporti cartacei e le moderne pagine digitali, i booktoker, si compone il racconto di un evento che onora la potenza della parola scritta.

Ilide Carmignani

All’interno del tema manifesto del SalTo 2024, l’AutoreInvisibile, sezione dedicata alla traduzione editoriale, a cura di Ilide Carmignani, riafferma la sua presenza con approfondimenti e incontri professionali rivolti alla traduzione, ai traduttori e alle traduttrici e alle lingue straniere.

Abbiamo l’opportunità di dialogare con Ilide Carmignani, sulle novità di quest’anno, sul ruolo più che mai imprescindibile del traduttore, su incontri chiave in cui si presentano case editrici, nonché autori, dai manga al romance, dalle ritraduzioni di grandi classici ai libri per ragazzi.

Il Salone Internazionale del Libro del 2024 ha contribuito a esplorare e valorizzare la dimensione della “Vita immaginaria” in tutte le sue forme, tema che prende forma dal saggio di Natalia Ginzburg, che ruolo occupa la traduzione letteraria in questa edizione SalTo 2024?

Mi verrebbe da dire che non c’è vita più immaginaria di quella dei traduttori, perché il traduttore passa la maggior parte della sua esistenza all’interno di vite immaginarie, quelle dei personaggi letterari. È una cosa che condividiamo coi lettori, anche se il traduttore vive dentro un romanzo dalla mattina alla sera per mesi, a volte per anni. Solo lo scrittore vi trascorre più tempo di lui, ma solo nei propri libri. Cortázar diceva: “Che noia essere sempre se stessi”, ecco, vivere vite immaginarie è una delle grandi meraviglie offerte dalla letteratura.

Quest’anno la lingua ospite è il tedesco, ci sarà spazio per il castigliano il futuro?

Lo spagnolo è già stato lingua ospite qualche anno fa sotto la direzione del Salone di Nicola Lagioia, speriamo che torni presto anche solo come lingua di questo o quel paese ospite, da ispanista ne sarei felice.

La traduzione letteraria è il filo sottile che intreccia le voci dei mondi, l’Autoreinvisibile continua ad essere una presenza significativa anche in questa edizione 2024 del Salone Internazionale del Libro, potrebbe indicarci brevemente gli eventi imperdibili in agenda?

L’AutoreInvisibile, che giunge quest’anno al suo ventiquattresimo anno, offre come di consueto 20 incontri suddivisi in 4 sezioni. Lo scrittore e il suo doppio vede un confronto allo specchio fra grandi nomi della letteratura internazionale e il loro traduttore italiano; avremo con noi Elizabeth Strout (Enaudi) e Susanna Basso, Katja Petrowskaja (Adelphi) e Ada Vigliani, Yu Hua (Feltrinelli) e Silvia Pozzi, Jón Kalman Stefánsson (Iperborea) e Silvia Cosimini. A volte ritornano è dedicato alle ritraduzioni dei classici e stavolta, in particolare, a Cime tempestose, Mary Poppins, L’educazione sentimentale e Jane Eyre. Iferri del mestiere esplora il laboratorio del traduttore insieme a tutta la filiera del libroe in questa edizione, fra i vari temi, analizza l’uso dell’intelligenza artificiale, la traduzione dei testi razzializzati, dei manga, dei romance, e spiega come preparare una proposta di traduzione. C’è anche una corposa sottosezione in cui numerosi editori e editor – ad esempio tutta la squadra Rizzoli – raccontano la propria casa editrice ai traduttori: dalla linea editoriale alla revisione, dalla scelta dei collaboratori allo scouting. Lezioni di accoglienza indaga la traduzione come area di confine e di contatto, preziosa perché da sempre consente a una cultura di aprirsi a un’altra senza perdere se stessa; presentiamo in particolare due libri: Women and Translation in the Italian Tradition (Classiques Garnier) di Helena Sanson e Siamo ciò che traduciamo (Marcos y Marcos) a cura di Stefano Arduini. Da segnalare, infine, la lectio magistralis “Tradurre dalle lingue cosiddette minoritarie” di Nicola Crocetti, illustre grecista vincitore del Premio di traduzione “Giovanni, Emma e Luisa Enriques”.

La domenica, infine, dedicheremo tre incontri al Tedesco Lingua Ospite di quest’anno, e attraverso l’esperienza dei più importanti editori italiani si cercherà di tracciare una cartografia di ciò che è stato tradotto e di ciò che invece non è mai arrivato, ma sarebbe bello arrivasse, in italiano. La sezione del Tedesco lingue ospite sarà aperta da Aldo e Alberta Appiani che annunceranno il nome del vincitore del Premio di traduzione “Lorenzo Claris Appiani” 2024, edizione dedicata alla lingua tedesca.

Quali sono gli scenari emergenti per i libri tradotti dall’Italia al resto del mondo e quali tendenze si stanno sviluppando per le traduzioni internazionali provenienti da altri paesi verso l’Italia?

Per quanto riguarda l’export, sai che noi ci occupiamo del convegno Dall’italiano al mondo,un convegno che si avvia alla quinta edizione. Un progetto che ha raccolto intorno a sé, una rete di quattrocento e più traduttori dall’italiano ad altre lingue sparse, tipo in cinquanta paesi, un programma al quale teniamo molto, tanto noi, quanto il Salone Internazionale del Libro. Abbiamo avuto delle ricadute concrete perché abbiamo visto tradurre libri come Ferrovie del Messico, di Gian Marco Griffi, portato in altri paesi da traduttori che avevano partecipato Dall’italiano al mondo e assistito alla presentazione del libro. I generi che gli editori italiani hanno più venduto alle case editrici straniere nel 2022, sono i libri per ragazzi, la saggistica divulgativa, la fiction per il 19% e poi manualistica non universitaria, fumetti e illustrati. Però la parte del leone la fanno i libri per ragazzi che si trovano subito dopo la fiction, nonché la saggistica divulgativa. L’Europa è la prima aria di sbocco con il 62% degli acquisti, subito dopo c’è, l’Asia, l’America Latina, il Medio Oriente, l’Africa al 4% e Usa e Canada al 3%. Purtroppo, le piccole case editrici faticano ad arrivare in altri mercati e quindi in questo senso è importante il sostegno dei traduttori, che con lingue non veicolari sono gli unici in grado di leggere i nostri libri, intendo i libri pubblicati da piccoli editori.

Per quanto riguarda invece il contrario, cioè l’import (ovvero ciò che viene tradotto verso l’italiano) si sente dire spesso che si pubblicano meno traduzioni perché si pubblicano tanti autori italiani. Invece non è così, poiché sono in crescita i numeri dei libri e delle novità stampate in Italia, e quindi in assoluto sono sempre cresciute anche le traduzioni, anzi negli ultimi vent’anni (da altre lingue all’italiano) sono quasi raddoppiate, mentre le traduzioni dall’italiano ad altre lingue sono quasi triplicate. La narrativa straniera nel 2022, è cresciuta del 30% rispetto al 2019.

Per i lettori italiani il romanzo è sempre ancora inequivocabilmente straniero, l’area linguistica prioritaria d’approvvigionamento è quella anglosassone circa il 60% dei titoli, a seguire ci sono i titoli di francese, tedesco, lo spagnolo, le lingue slave. Sono tutti dati forniti da AIE.

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