Rubare la notte, Romana Petri e quel volo di Antoine de Saint-Euxpéry che dissacra le regole della biografia

by redazione

Sono molti i classici che ci hanno tirato su per come siamo, aiutandoci a superare le nostre fragilità e soprattutto a capirle e a riconoscerci in quelle degli altri. Uno dei più famosi e dei più imperdibili, è “Il piccolo principe”, passato nelle nostre case e nelle nostre infanzie insegnandoci il valore della cura per gli altri, che l’essenziale è invisibile agli occhi e che la purezza dei sentimenti è un salvavita indispensabile. L’ingenuità dell’infanzia si scontra e si incontra con la crudeltà della vita, della lontananza, dell’attaccamento che sviscerano in un colpo il candore e l’innocenza.

Questo percorso è lo stesso che affronta Tonio in “Rubare la notte”, recentissimo libro di Romana Petri, che ci racconta fino in fondo alle sue più buie nostalgie e al suo animo profondissimo Antoine de Saint-Exupéry, autore di quell’intramontabile morale per la vita.

Antoine, Tonio, non riesce a scrollarsi di dosso il suo vissuto, tanto che la sua è la sensibilità di un cuore che restava fedele ai suoi primi dieci anni di vita.

Gli chiedono da dove viene, lui risponde dalla mia infanzia.

Quel suo cuore, ingenuo cuore, viene immediatamente riconosciuto dalla sua mamma, che vive intimamente i dolori di tutti i suoi figli ma che ha un debole per il suo bambino infelice che la colpisce per la sua emotività sofferta, acuita sempre più nel corso degli eventi della sua vita sregolata.

È per lei ed è a lei che Tonio racconta la sua angoscia e le sue trepidazioni attraverso una corrispondenza epistolare in cui si guarda dentro ed esprime prima il disagio del disamore che da sempre lo tormenta e poi l’arrendevolezza di non sentirsi amato nel mondo, ma anche la voglia irrefrenabile di stare e restare tra le nuvole a tutti gli effetti: vuole fare il pilota.

E, col senno di poi, il suo dire di provenire dalla sua infanzia è rappresentato anche da questa sua vocazione: chi resta bambino proprio non sa stare coi piedi per terra.

Romana Petri dissacra le regole delle biografie tradizionali e osserva e studia Antoine de Saint-Euxpéry raccontandolo partendo dai suoi sentimenti più intimi. Parla infatti dei temi della vita di Tonio, uomo complesso e irrequieto che non riesce a stare alla larga dalle donne e dalla sua nostalgia, che lo porta come tutti gli artisti ad avere il bisogno inarrestabile di far quello che ama, leggendo, disegnando e scrivendo libri persino in volo. Tonio fa lo scrittore, ama chi non lo ama e chi fugge, e vola sulla Grande guerra degli anni Quaranta, durante la quale sparirà per sempre.

Non sappiamo dove l’abbia portato il suo ultimo volo su quella terribile guerra, ma è il suo dolore che un giorno, dice, gli farà raccontare al mondo qualcosa su due ologrammi che si incontrano nel deserto. Un pilota e un ragazzino che gli appare dal nulla.

Un giorno questo qualcosa si chiamerà Il piccolo principe. E sarà storia.

Giorgia Ruggiero

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.