“Scripta”, tutte le iscrizioni runiche di Monte Sant’Angelo nel testo di Alessandro Nespoli

by redazione

In uno dei luoghi più aspri ed affascinanti della Puglia, arroccato sulle selvagge e remote alture del promontorio del Gargano, pulsa il cuore di un piccolo paese che, da tempi ormai immemori rappresenta uno dei punti di contratto più singolari dell’intera Europa. Sin dall’epoca tardoantica, il Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo ha attirato e continua ad attirare a sé pellegrini provenienti dalle più disparate zone del mondo; un flusso ininterrotto che ha trasformato questo centro nodale del culto micaelico in un vero e proprio libro di pietra, all’interno del quale ancora oggi è possibile udire indistintamente il vocio sommerso e il calpestio della Storia.

Le iscrizioni monumentali volute dai duchi longobardi di Benevento e i rudimentali ex voto incisi dai pellegrini, costituiscono ad oggi, uno dei corpus epigrafici più rappresentativi a livello europeo. Nel corso degli ultimi decenni si sono alternati numerosissimi e puntuali contributi scientifici sul Santuario, studi, che trovano nel libro di Alessandro Nespoli, Scripta, una collocazione unitaria.

Tre in particolare sono le iscrizioni monumentali di apparato longobarde: la più importante è quella attribuita al duca Romualdo I che, dopo l’ascesa al trono di Pavia del padre Grimoaldo I, resse il ducato beneventano fino al 687. Essa reca: “Spinto dalla devozione, per ringraziamento a Dio e al santo Arcangelo, il duca Romualdo volle che si realizzasse (la costruzione del santuario) e ne fornì i mezzi. Gaidemari fece”.

“Scripta” nasce inizialmente come una tesi di laurea in “Storia delle scritture esposte in età tardoantica e altomedievale”. Si tratta, come ci spiega l’autore, di un lavoro compilativo, atto a radunare in un’unica opera tutti gli studi condotti in ambito epigrafico sul Santuario di Monte Sant’Angelo. Poi, nel corso di quasi una decina d’anni (durante il quale il lavoro è entrato a far parte del fondo della Bodleian Library di Oxford) di lavoro e perfezionamenti, il lavoro approda così alla sua stesura finale, mantenendo sempre il taglio compilativo, ma aggiungendo anche un approccio decisamente più sperimentale.

Argomento centrale del saggio sono le iscrizioni di epoca longobarda che campeggiano nell’area più antica di tutto il complesso sacrale di Monte Sant’Angelo. Tali testimonianze, nel corso dell’opera, vengono contestualizzate, suddivise, analizzate e interpretate sia dal punto di vista esecutivo che da quello linguistico. Punto nodale dell’intera opera è la sezione dedicata alle iscrizioni runiche del Santuario, sicuramente i reperti più rari e preziosi. L’opera si conclude con l’analisi antroponimica e linguistiche delle forme nominali (in buon sostanza afferenti all’ambiente germanico) che caratterizzano la quasi interezza delle iscrizioni. L’immagine della copertina è stata eseguita dall’artista salentina Emanuela Cucchiarini.

“Noi autoctoni non siamo consci della ricchezza che ci è toccata in sorte con Monte Sant’Angelo, era un centro importantissimo, la tappa fondamentale per i pellegrini e per chi andava in Terra Santa, che faceva una deviazione pesante per Monte rispetto alla strada per andare a Brindisi. Il santuario di Monte è unico al mondo, il cammino micaelico è un patrimonio inestimabile”, osserva l’autore.

Alessandro Nespoli (Foggia, 24/11/1983) è un musicista, videomaker, scrittore e ricercatore in vari ambiti (arte, letteratura, doppiaggio, cinema, semiotica, storia, arte e filosofia, medievale, epigrafia). Laureato in Beni Archivistici e Librari presso l’Università degli Studi di Bari, ha prestato servizio in diverse realtà culturali (archivi, biblioteche e riviste) e si è infine dedicato a tempo pieno alla carriera di musicista, interessandosi a svariati generi musicali. Attivo come musicista da più di vent’anni, attualmente studia chitarra jazz e blues presso la Lizard Academy .

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