20 anni del Concorso Lirico Internazionale Umberto Giordano: «I sacrifici ripagano sempre»

by Alessio Walter De Palma

“I sacrifici ripagano sempre”, non c’è frase più idonea, forse, per descrivere il successo più che meritato del 20. Concorso Lirico Internazionale “Umberto Giordano”, dedicato appunto al grande compositore foggiano della “Giovine Scuola” nella sua città natale e nel teatro a lui intitolato.

Un lavoro di squadra nel vero senso della parola sotto l’occhio vigile ed esperto del direttore artistico Maria Paola De Luca che dal 1995 dirige tale competizione canora internazionale, alla quale hanno partecipato giovani cantanti che ora sono vere e proprie “Stelle della Lirica”.

La ventesima edizione “speciale” prevista per lo scorso 2020, ma come ben sappiamo, è “un anno da dimenticare”, si è conclusa lo scorso 7 dicembre in una fredda serata invernale, che grazie al calore di un teatro quasi pieno, nessuno ha sofferto il freddo. Dopo i “tre atti” del “Preludio Giordaniano” gli scorsi 22 febbraio 2020 per poi riprendere l’8 e il 9 novembre 2021 e le fasi eliminatorie del Concorso gli scorsi 3 e 4 dicembre nella sempre suggestiva Sala Fedora, il 7 sul prestigioso palcoscenico del teatro cittadino i giovani vincitori del concorso si sono esibiti sul prestigioso palcoscenico foggian, a detrimento del luogo comune secondo cui la musica classica, lirica non è apprezzata dai giovani. Giovani al centro dello spettacolo con un premio – tra i tanti messi in palio e tutti assegnati – con una giuria di giovani artisti della scuola di canto, pianoforte e violino del Conservatorio “Umberto Giordano”, fiore all’occhiello cittadino e non solo della formazione musicale, giuria responsabile del premio “Young Singer Leonardo De Luca”, uomo politico, nel senso più alto del termine, e di spessore culturale non indifferente, sempre a favore dei giovani e per i giovani. Premio assegnato al giovanissimo mezzosoprano Liza Ulgaraita, interprete della schizofrenia interiore di Idramante che ritrova e riperde il “padre adorato” dall’Idomeneo, Re di Creta di Mozart. Voce scura, bronzea della quale sicuramente ne sentiremo ancora parlare e ascoltare. A premiarla il direttore del Conservatorio Francesco Montaruli. Ma la serata è stata preceduta dalla celeberrima Amor ti vieta dalla Fedora di Giordano, la cui voce di Loris affidata alle corde del Violoncello di Daniele Miatto con al pianoforte l’impeccabile Davide Luchena, con a seguire il coro di voci femminili del Giordano Vocal Ensemble, protagonista del Coro delle Pastorelle del capolavoro assoluto quale è Andrea Chénier, accompagnate dal quartetto d’archi del Giordano Café Concerto.

Due terzi premi ex aequo, due baritoni con vocalità diverse tra loro ma ugualmente meritevoli si sono esibiti a seguire con brani tratti da due opere apparentemente molto distanti tra loro ma che in realtà sono molto più vicine di ciò che può sembrare – nate dallo stesso “genio” di Victorien Sardou – il baritono Giacomo Medici interprete del Te Deum dalla Tosca di Giacomo Puccini ed il baritono Fabrizio Crisci con La donna russa dalla Fedora di Giordano, premiati da due membri della giuria tecnica rispettivamente il direttore d’orchestra Domenico Lo Savio ed il soprano, professore emerito di canto del Conservatorio Santa Cecilia di Roma Maria Francavilla. Esecuzioni intervallate dalla commovente e struggente musica dell’Intermezzo dall’Adriana Lecouvreur di Cilea e dal Valzer, Intermezzo e coro di contadine svizzere di Fedora.

Evento da sempre fortemente voluto dall’organizzazione del Concorso il “Premio alla Carriera Umberto Giordano”, assegnato al celeberrimo soprano Ines Salazar, presidente della giuria tecnica, la quale non ha bisogno di presentazioni, visibilmente emozionata ed è ciò che rende una grande artista anche una grande persona. L’arte nobilita l’animo.

Oltre alla giuria dei giovani e alla giuria tecnica era presente la Giuria della critica presieduta da Piero Di Egidio, anch’egli esente da presentazioni data la sua notorietà, assegnando il premio al tenore coreano Te Son Han, interprete eccelso, emozionato ed emozionante la sua interpretazione della difficile aria sia tecnicamente sia interpretativamente Kuda Kuda dall’Evghenij Onegin di Ciakovski.

L’Intermezzo dei Pagliacci di Leoncavallo è simbolico della causa sposata dall’organizzazione del Concorso contro la violenza sulle donne e il lasciare simbolicamente “scarpette rosse” sul palco di concerto con l’Associazione DAMA nel nome del presidente Raffaella Francavilla.

Due secondi premi ex aequo assegnati al baritono Giacomo Petricca con le sue Femmine d’Italia dall’Italiana in Algeri di Rossini, premiato da Agostino Ruscillo, membro della giuria della critica ed il giovane tenore Giuseppe Di Lorenzo interprete della celebre e sognante Dolce notte misteriosa dalla Marcella di Giordano premiato dal tenore Antonio De Palma, membro della giuria tecnica, il quale dispensa un consiglio mai sbagliato che è quello di: “studiare, studiare e studiare!”.

In fuori programma premiato anche il maestro Davide Luchena per la professionalità e l’impegno profuso in qualità di pianista accompagnatore con l’ultima fatica editoriale di Agostino Ruscillo – che ricordiamo essere musicologo tra i massimi esperti a livello internazionale di Umberto Giordano – pubblicata da EDT sulla vita e le opere del Maestro Foggiano.

Maria Paola De Luca premia il soprano Huin Hin come migliore interprete di un’aria giordaniana con La mamma morta dallo Chénier. Primo premio assegnato all’unanimità al soprano australiano Rachel Stellacci, interprete della Violetta verdiana, che nonostante la palese emozione ha suscitato scroscianti applausi più che meritati dal pubblico presente in sala. A premiarla la presidente Ines Salazar.

La serata si è conclusa con brani dall’Amico Fritz di Mascagni e da Giove a Pompei del duo Giordano – Franchetti e con la sfilata di abiti delle “eroine giordaniane” della sartoria Shangrillà di Diego Pecorella. Perfettamente nel ruolo ed impeccabile la presentazione affidata all’esperienza di Germana Zappatore. L’appuntamento è per il prossimo anno per la ventunesima edizione.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.