Angelo Lo Forese: un mito immortale

by Alessio Walter De Palma

Giornate buie per il mondo dello spettacolo scomparsi nell’arco di 24 ore due mostri sacri della musica colta internazionale: il tenore centenario Angelo Lo Forese e il direttore d’orchestra Ezio Bosso, il quale abbiamo avuto modo di apprezzare dal vivo in Puglia e a Foggia in un concerto Sinfonico al Teatro Giordano lo scorso 13 novembre.

Angelo Lo Forese a tanti un nome che non dice nulla, ma agli studiosi, agli appassionati, ai melomani dice tanto, in quanto icona dell’opera lirica del secolo scorso affianco e senza nulla di che invidiare ai vari Del Monaco, Corelli, Di Stefano, Pavarotti, Domingo, Carreras… nato a Milano il 27 marzo 1920 già all’età di 18 anni intraprende lo studio del canto lirico come baritono, che poi dovrà interrompere causa la tragedia del secondo conflitto mondiale. Dal ’45 riprende lo studio debuttando quale Silvio ne I Pagliacci di Leoncavallo nel 1948. In seguito passa a studiare nel registro di tenore debuttando nel 1952 a Casablanca quale Manrico ne Il Trovatore di Giuseppe Verdi, opera che consacrerà Lo Forese nel tempio degli dei della lirica, con i celeberrimi “do di petto” della cabaletta Di quella pira eseguita in tono fino a qualche anno fa, rendendogli così l’epiteto di: “tenore dal do in tasca.” Dopo il successo in Marocco si esibirà in tutto il mondo, nei cinque continenti in oltre 80 ruoli da tenore lirico e lirico-spinto: da Don Carlos a Edgardo, da Cavaradossi a Radames, da Turiddu a Pinkerton, da Rodolfo a Giasone, da Romeo ad Alfredo a Calaf…

Dotato di grande musicalità ed omogeneità vocale dal grave al medio all’acuto e di una tecnica saldissima del cosiddetto “canto all’antica”, alla Giacomo Lauri-Volpi o Aureliano Pertile, quest’ultimo uno dei suoi maestri, in virtù del fatto di una voce fresca, giovane per oltre sessant’anni di onorata carriera. A Lo Forese quando era ancora in vita, dal 2017 è stato istituito un concorso Lirico Internazionale di canto lirico a Milano con il maestro presidente onorario. Oltre alla vasta discografia il grande tenore è stato oggetto di studio di Domenico Gullo nella biografia dal titolo: Angelo Loforese. Il tenore con la valigia pronto sotto il letto, edito dalla Società Editrice Dante Alighieri di Roma. Un testo ben fatto che ripercorre la straordinaria carriera artistica del tenore.

Carriera artistica che la morte terrena non potrà far cessare, il canto e l’arte di Loforese rimarranno nei secoli dei secoli, si ha un vero e proprio processo di “mitizzazione” e quasi di “ammirevole idolatria” per chi ha vissuto per il teatro, per la musica, per il canto, per l’arte divenendo così punto di riferimento indiscusso e “immortale…”

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