Concerti, opera e balletto su RaiPlay: da “La gazza ladra” a “I masnadieri” in rete contro il Covid-19

by Fabrizio Simone

La cultura non va in vacanza e non si ferma neanche durante la terribile pandemia che sta colpendo il nostro paese. Dal 23 marzo al 21 aprile, infatti, RaiPlay mette a disposizione degli utenti uno spettacolo del Teatro alla Scala al giorno: 30 produzioni registrate tra il 2008 e il 2019 e in gran parte inedite per il web. Ogni spettacolo sarà visibile solo per un mese a partire dalla data di pubblicazione.

Il primo spettacolo è La gazza ladra di Gioachino Rossini, messo in scena nel 2017 con la regia del premio Oscar Gabriele Salvatores e con la direzione del M° Riccardo Chailly, attuale direttore musicale al Teatro alla Scala. La gazza ladra è celebre essenzialmente per la sua frizzante Sinfonia d’apertura, spesso utilizzata in pubblicità o film (Arancia meccanica su tutti), ma al suo interno compaiono alcuni numeri assolutamente interessanti come la dolcissima cavatina del primo atto Di piacer mi balza il cor o il malinconico finaledell’atto II Infelice, sventurata, una dignitosa marcia funebre che non scade mai nel patetismo più sfrenato caro all’epoca (26 anni dopo ci penserà Donizetti, nel Dom Sebastien, a mettere un punto fermo al genere della marcia funebre in campo operistico).

Segue I masnadieri di Giuseppe Verdi, proposto nell’allestimento firmato da David McVicar e diretto da Michele Mariotti. Tornato in scena nel 2019 alla Scala di Milano, dopo 41 anni di assenza dall’ultima rappresentazione al Piermarini, che nel 1978 segnò il debutto operistico di Riccardo Chailly, si basa sull’omonima opera del drammaturgo tedesco Friedrich Schiller (fu lui a scrivere il testo dell’Inno alla gioia e il Guglielmo Tell). Di quest’opera tipicamente romantica non bisogna perdere le cabalette del I e del III atto, Nell’argilla maledetta e Lassù risplendere, tra le più rappresentative dell’arte verdiana.

Con l’Orfeo di Claudio Monteverdi, andato in scena alla Scala nel 2009, è possibile conoscere uno dei migliori direttori nel campo del barocco, Rinaldo Alessandrini, nonché il soprano Roberta Invernizzi, grande interprete di Vivaldi.

Non mancano Wagner – il suo Götterdämmerung diretto da Daniel Barenboim (nel cast c’è il mitico soprano Waltraud Meier) concludeva nel 2013 la Tetralogia che aveva visto i complessi scaligeri impegnati dal 2010 – e Cajkovskij, con un classico del repertorio ballettistico, La bella addormentata, per la coreografia dell’insuperabile Rudolf Nureyev. Spazio anche ad un’altra opera di Rossini, Un viaggio a Reims (l’Ouverture  è entrata nelle case degli italiani poiché fu utilizzata come sigla di Linea verde), e alla contemporanea Finale di partita dell’ungherese György Kurtág, autore di un adattamento dell’omonimo dramma di Samuel Beckett.

RaiPlay, però, propone anche alcuni concerti succulenti in cui la protagonista indiscussa è l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai: di grande impatto la Sinfonia n.85 di Joseph Haydn, soprannominata La Reine (era tra le preferite di Maria Antonietta), diretta da Juraj Valčuha,  il concerto del grande violinista Vadim Repin (Concerto n. 1 in re maggiore per violino e orchestra op. 19 di Sergej Prokof’ev e Introduzione e Rondò capriccioso in la minore per violino e orchestra op. 28 di Camille Saint-Saëns) e il ciclo completo delle Sinfonie di Johannes Brahms, affidatoa James Conlon.

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