Elina Garanca, la sublime voce di “Mon cœur s’ouvre à ta voix” nella forza di uno spot

by Alessio Walter De Palma

La tecnologia diventa col tempo sempre più avanzata, ormai si può tranquillamente parlare senza ombra di dubbio di una vita parallela virtuale, con computer, tablet, IPhone, Smartphone ecc si può fare di tutto: vedere un film, leggere un libro, lavorare, ascoltare musica tutto questo grazie alla fibra o al nuovo 5G. Come l’ultimo spot pubblicitario della Tim: 5G il futuro insieme, in cui oltre alla grande innovazione tecnologica, è da mettere in risalto la musica sublime che accompagna lo spot: Mon coeur s’ouvre à ta voix, celeberrima aria di Dalila tratta dall’atto secondo dell’opera francese Samson et Dalila di Camille Saint-Saens, in cui Dalila cerca di sedurre il suo Sansone al fine di scoprire la provenienza della sua forza; un’aria intrisa di sentimentalismo, seduzione, fascino della bellezza e femminilità affidata alla voce scura di mezzosoprano; nello spot Tim è la giovane ma già affermata Elina Garanca a dar voce a Dalila.

Giovane mezzosoprano di origine lettone, figlia d’arte- il padre direttore di coro e la madre liederista- inizia giovanissima lo studio del canto tra Riga, Vienna e gli Stati Uniti con “un mostro sacro” del mondo della lirica il soprano Virginia Zeani. Vincitrice di diversi concorsi nazionali ed internazionali, debutta come Annio ne La Clemenza di Tito di Mozart a casa dello stesso Mozart, al Festival di Salisburgo nel 2003.

Continua ad interpretare ruoli mozartiani per poi approdare al Metropolitan Opera di New York quale Rosina nel Barbiere di Siviglia di Rossini nel 2008 e nel 2010 canta il title role in Carmen di Georges Bizet nel “tempio” newyorkese. Dal classicismo mozartiano a Rossini al verismo con Bizet e l’opera francese di fine Ottocento. Ha un repertorio vasto da mezzosoprano puro, spaziando dal “contralto barocco (Vivaldi), al classicismo con Mozart, da Rossini al pieno Romanticismo italiano con Bellini e Donizetti, a quello francese con Saint-Saens appunto, Gounod e Massenet, alla Scuola Viennese con Richard Strauss, al verismo con Bizet, Mascagni e Giordano.

Un’artista a tutto tondo, a trecentosessanta gradi. La Garanca è dotata di tecnica eccezionale, “vecchia scuola”, il cosiddetto “canto all’antica” che tutto è tranne che un difetto, estensione di un’ampia gamma di suoni omogenei dai gravi ai centri sino all’acuto, un vero e proprio mezzosoprano, anch’ella entrerà – se già non è entrata – nel tempio dei mostri sacri della lirica come la sua insegnante Virginia Zeani.

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