Happy Birthday, Sting!

by Claudio Botta

È probabilmente il 70enne più in forma al mondo Gordon Matthew Sumner, nato a Newcastle per miracoli (in musica) mostrare. Sting era già nella leggenda con i Police, gruppo esploso dalla metà degli anni Settanta – mentre il punk resetteva brutalmente in Inghilterra un panorama pure ricco di star – con un rock contaminato dal reggae ed altre venature ardite ma pienamente riuscite, e sciolto dopo cinque album e il capolavoro Syncronicity.

Ma la sua personalità e la voglia di esplorare percorsi sempre nuovi non potevano legarlo a lungo alla band nonostante il successo planetario e la disperazione di milioni di fans: la sua carriera solista, iniziata con il folgorante The dream of the blue turtles, ha però spazzato via qualsiasi rimpianto.

Ha riempito e continua a riempire stadi e palazzetti, accompagnato dal suo inseparabile basso e da musicisti che rinnova periodicamente, alla ricerca di stimoli e ispirazione. Dopo una lunghissima sequenza di ulteriori successi e classici, si è concesso parentesi memorabili come un disco che riprendeva canzoni inglesi del ‘600 e un tour – Symphonicity – accompagnato da un’ orchestra (in Italia suggestiva la data in piazza San Marco a Venezia).

Impegnato in tantissime battaglie umanitarie, dalla salvaguardia della foresta amazzonica alle madri dei desaparecidos (struggente e bellissima la sua They dance alone), dai diritti umani violati nel mondo (attivista di Amnesty International dagli albori) ai drammi dell’Africa, dalla condanna delle guerre alla solidarietà verso i migranti (cui ha dedicato Inshallah). Innamorato della Toscana, dove ha comprato e ristrutturato un casale diventato la sua residenza preferita, Il Pelagio, nella quale trascorre gran parte del suo pochissimo tempo libero e produce ottimo vino (le etichette riprendono i suoi successi più celebri) e olio. Ad agosto proprio a Figline Valdarno (di cui è cittadino onorario) ha festeggiato 29 anni di matrimonio con la sua Trudie Styler, attrice, regista, produttrice, madre dei loro quattro figli (altri due sono nati nel precedente matrimonio di Sting, durato pochissimo e la cui fine ha ispirato la celebre e sofferta Every breath you take).

Si dedica allo yoga tutti i  giorni ed è lontanissimo dallo stereotipo della rockstar viziata e dipendente da eccessi. Il suo ultimo lavoro, My songs, è una rilettura in chiave più attuale di molte sue hits.

Happy birthday, Sting. 

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