Maggio, il culto mariano in musica

by Alessio Walter De Palma

Il Culto Mariano ha dato vita alla scienza della “mariologia”, una branca della teologia che si occupa della figura di Maria, già a partire dal Cristianesimo delle origini attraverso 6 fasi passando per i Padri della Chiesa, per il Medioevo, per il Concilio di Trento, per il Concilio Vaticano II fino ai giorni nostri.

Molti artisti hanno dedicato la propria arte alla figura di Maria, pensiamo alla conclusione del Paradiso dantesco o ancora all’ultima composizione del Canzoniere di Petrarca, un topos nella letteratura medievale l’Inno alla Vergine, o ancora le figure di Francesco d’Assisi, Caterina da Siena, Jacopone da Todi, Bernardo da Chiaravalle, Ambrogio da Milano, Agostino d’Ippona, la “letteratura religiosa”, la ”Divina Provvidenza” di manzoniana memoria o nelle arti visive: Cimabue, Giotto, Leonardo, Michelangelo, Raffaello solo per citarne alcuni e anche nell’arte musicale Maria è stata oggetto di studio di molti compositori.

Oltre ai canti che accompagnano la liturgia: Salve Regina, Ave Maris Stella… molti lavori sono dei veri e propri capolavori, i vari Stabat Mater Pergolesi, Traetta, Rossini su testo in latino attribuito a Jacopone da Todi raccontano in musica la Passio Christi dagli occhi di una madre, una “madonna”, dotata di spirito forte per sopportare la passione del proprio figlio. Le messe rinascimentali dedicate alla figura di Maria, principalmente di Giovanni Pierluigi da Palestrina, o nel secolo successivo la celeberrima Missa Assumpta est Maria del francese Marc-Antoine Charpentier o ancora il famoso Ave Verum Corpus a firma di Mozart, i vari Magnificat, tra cui il celebre di Vivaldi. Ma dove il culto in musica maggiormente si afferma in un intreccio di sacralità e profanità è sulle parole dell’Ave Maria, il cui testo dall’aramaico per passare al greco liturgico e poi al latino è stata tradotta in diverse lingue italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo… celeberrime le Ave Maria di Schubert e Gounod, entrambe profane, quella di Schubert è in realtà un Lied: Ellens Dritter Gesang: Hymne an die Jungfrau, il terzo di sette canti tratto dal poema epico La donna del lago di Walter Scott, poi anche melodramma tragico rossiniano, in cui il protagonista invoca la Vergine, quella di Gounod, invece, è una melodia tratta dal Clavicembalo ben temperato di Bach a cui sono aggiunte le parole dell’Ave Maria, parole aggiunte anche alla musica dell’Intermezzo celebre dalla Cavalleria Rusticana di Mascagni.

Profanità ancora nei melodrammi verdiani La Vergine degli Angeli ne La forza del destino e l’Ave Maria nell’Otello o nel Puccini di Suor Angelica. Non solo nel mondo cattolico ma anche in quello luterano e protestante il culto di Maria è esaltato in musica: alcuni Canti Spirituali e Magnificat di Bach, il Salve Regina di Handel, il Mein Herz erhebet Gott dem Herrn, traduzione tedesca del Magnificat, di Mendelssohn.

Anche in tempi moderni, nella musica contemporanea, Maria è stato oggetto di studio di vari compositori, intanto Vladimir Vavilov negli anni settanta del secolo scorso è il compositore dell’Ave Maria attribuita a Caccini, Alvaro Part, Javier Busto, Bruno Pasut tra gli altri oltre alla versione dance di Gigi D’Agostino…

Per concludere con Sant’Agostino: “ chi canta bene prega due volte.”

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