“Manca il contatto fisico col pubblico. Una novità che incuriosisce e spaventa”. Come cambiano le piazze e la Canta Napoli Band di Micky Sepalone e Angela Piaf

by Antonella Soccio

Il violento nubifragio dell’altra sera ha bloccato il concerto dell’Estate in Villa a Foggia di Micky Sepalone e Angela Piaf che con la loro Canta Napoli Band collezionano successi da ormai tredici anni.

Nel 2008 i due artisti Made in Puglia, che sono una coppia anche nella vita, diedero vita a quella che inizialmente portava il nome di Carosone Band e che poi è diventata la Canta Napoli Band per omaggiare i grandi cantautori della Napoli di ieri e di oggi. Renzo Arbore, Aurelio Fierro, Nino D’Angelo, Roberto Murolo, Fabrizio De André, Renato Carosone, Totò fino ai classici – in veste moderna – Torna a Surriento, Reginella, Voce ‘e notte, Na sera ‘e maggio, Luna rossa, Malafemmena. Nel loro repertorio c’è la Napoli che tutti amiamo.

Da tempo il duo insieme ai musicisti non è più solo una tribute band, ma sperimenta nuovi stili, nuovi arrangiamenti, mantenendo la struttura originale delle canzoni ma contaminandole con diversi generi musicali, dal pop al funk, al reggae, al latino-americano. Fino alla world music dell’ultimo Nino D’Angelo.

L’orchestra di Sepalone e Piaf è composta da Michele D’Urso alla batteria, Luigi Pellicano al basso, Marco Pignatiello alla chitarra elettrica, Luciano Parisano alla chitarra acustica, Davide Di Viesti e Giuseppe Fabrizio al pianoforte e alle tastiere, Guido Paolo Longo alla fisarmonica, Emanuele Acucella al sassofono e Lorenzo Ciuffreda al violino.

Il Covid ha completamente stravolto il senso più profondo delle loro esibizioni. Se per la musica classica o per altre manifestazioni il distanziamento può apparire quasi ininfluente nella fruizione dello spettacolo, per i concerti di musica popolare e tradizionale la mancata adesione fisica del pubblico modifica l’essenza stessa della performance. Lo si è visto anche con l’annullamento del Concerto della Notte della Taranta.

“Per me e per Angela sarà dura dover restare nei dintorni, in provincia, per le problematiche del Covid. Non è un’estate piacevole, siamo felici di poter fare delle date almeno in Capitanata. Avremo una data a San Salvo, che per noi è una piazza importante, Piazza Cristoforo Colombo, che ogni tanto rivediamo e ci onora. Ci dispiace non essere in giro in Puglia, quest’anno saremmo dovuti essere al Festival in Porto a Giovinazzo, una manifestazione molto partecipata dei nostri amici della musica e dovevamo essere lì con Giovanni Imparato dell’Orchestra Italiana, poi avremmo fatto Polignano a mare. Ci sarebbero state dati importanti. Avevamo Lazio, Molise, Basilicata e soprattutto la Costiera Amalfitana. Sarà dura dover affrontare questa stagione, seppur col sorriso, sarà comunque un agosto di concerti”, rileva Micky a bonculture.

L’idea di non aver avuto sagre e feste come Sant’Anna ad esempio cosa credi che produrrà nello stato d’animo dei cittadini e nell’identità di ciascuna comunità?

Il tuo pubblico è un pubblico spontaneo, popolare. Le norme sul distanziamento sono adatte al tipo di spettacolo che tu proponi?

Il Covid ha destabilizzato tutti, ci ha cambiato la vita. Credo valga per tutti. Non ho idea di come ne usciremo, sono sincero. Non aver avuto feste e sagre ha reso tutti un po’ tristi, questa tragedia ha cambiato i nostri stili di vita. Credo che siamo tutti un po’ giù di morale, non sappiamo cosa ci aspetterà nei prossimi mesi. Il Covid ha cambiato radicalmente il modo di approcciarci, mancano i baci, gli abbracci, sembriamo tanti robot. Il nostro è un pubblico popolare, come tu dici, il nostro spettacolo dovrà cambiare, perché noi siamo abituati ad avere un contatto anche fisico con la gente, ci interfacciamo col pubblico, scendiamo in mezzo al pubblico, cantiamo in mezzo a loro. Tutto sarà molto strano. Ovviamente ci stiamo attenendo alle norme del distanziamento, stiamo adottando delle misure, cerchiamo di mantenere le distanze, abbiamo estratto le regole dal decreto e le abbiamo fatte nostre. Tutto sarà molto anomalo: lo stato d’animo della gente non è dei migliori, ma c’è voglia di partecipare. A Foggia c’è stato sold out, in pochi giorni i biglietti sono finiti. Devo dare atto all’amministrazione comunale che sta facendo tante cose, l’organizzazione in Villa è eccezionale: non sono di parte, io sono sempre obiettivo, ma in Villa il cartellone è stato organizzato al massimo della sicurezza. A me piace molto la location, si rivalorizza un bene storico per troppi anni abbandonato, è una location di eccezione. Vedo che i commenti sono positivi, e per una volta riusciamo a staccarci da Piazza Battisti, Piazza Cavour, Piazza XX Settembre, ci si allontana dal centro insomma, sperimentando un linguaggio nuovo anche verso le periferie.

I nostri spettacoli Canta Napoli e Napoli a Spasso si reggono sui classici napoletani, quest’anno riproponiamo Torero in una versione nuova. Da 13 anni riusciamo a portare avanti un progetto sulla valorizzazione dei nostri musicisti, le nostre band si sono sempre avvalse di musicisti pugliesi. Siamo particolarmente in ansia non è tanto il palco che ci spaventa, ma l’approccio col pubblico. Questa novità mi incuriosisce e mi spaventa”.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.