Manuel Padula, il sassofono e la musica classica per svegliare il Gargano dal “torpore”

by Antonella Soccio

Da Antwerp in Belgio a Rodi Garganico, suo paese di origine, per rendere la Montagna Sacra più vicina ai flussi internazionali di musica classica.

Sono l’impegno e la passione del giovane talento europeo dei fiati, Manuel Padula, sassofonista, docente e solista, che al Chiostro di Santa Chiara per Corti di Capitanata a Foggia si è esibito col quartetto di sassofoni del Conservatorio “Umberto Giordano” del Rodian Saxophone Quartet, composto oltre che da Manuel Padula appunto al sax soprano, Gabriele Buschi al sax contralto, Federica Petrosino al sax tenore e Roberto Vagnini al sax baritono.

“Piccola fuga” di Bach, “L’Arrivo della Regina di Saba” di George Frideric Händel, “L’Opera da tre soldi”, di Kurt Weill, l’immancable tango con “Close your eyes and listen”, il “Saxophone Quartet” di Philip Glass, la magica “Suite Hellenique”, di Pedro Iturralde, per finire con un medley dalle musiche da film di Ennio Morricone, i sassofoni hanno affascinato il pubblico delle Corti.

Ma è sul Gargano, una terra profondamente segnata dall’emigrazione e della violenza della Quarta Mafia che si ripopola solo per il turismo estivo balneare, che Manuel Padula in collaborazione con L’Associazione Luigi Russo intende rivoluzionare l’approccio all’arte in un pezzo di Mezzogiorno difficile e struggente.

“Con la prima edizione del Rodi Summer Music è successo anche più di ciò che immaginavamo di poter fare, perché quelli che ci hanno aiutato sono stati molti di più di quelli che ci hanno ostacolato. Una settimana lunga, stancante e piena di responsabilità sulle spalle di tre ragazzi forse un po’ ingenui, un po’ confusionari, un po’ cocciuti, così diversi tra loro, eppure accomunati da quella sana follia che rende tutto più bello e più vero. Il primo giorno speravamo finisse subito, oggi volevamo non finisse più. Forse per continuare a nutrire il nostro orgoglio, forse perché abbiamo regalato un sorriso a tante persone, forse perché abbiamo creato rapporti a cui è difficile dover rinunciare. Grazie a tutti quelli che ci vogliono bene che in questi giorni abbiamo scoperto essere davvero tanti”, osserva Manuel Padula insieme ai colleghi Luca Cocomazzi e Antonio Montecalvo.

“Quello che cerchiamo di fare a Rodi e in tutti i paesi limitrofi è arrivare alle coscienze delle persone. Il Gargano è una terra eccezionale, ricca di talenti- spiega Manuel Padula a Bonculture– Noi vogliamo svegliare le persone per avvicinarle alla musica, eliminando le distanze che si creano tra musicista e pubblico. La musica è aperta a tutti, non bisogna essere per forza essere acculturati per ascoltare un concerto di musica classica. Il nostro secondo obiettivo è valorizzare i talenti nel nostro territorio, che è molto difficile. Non è semplice emergere, perché non abbiamo le strutture adatte- la nostra fortuna è di avere il Conservatorio che è un diamante con degli spazi interni ed esterni per l’orchestra di ragazzi che sta emergendo”.  

Da ex studente del Conservatorio, dopo aver studiato 12 anni, Padula sente dover portare le sue esperienze estere al Sud. In un viaggio di ritorno e di continua osmosi. “Vivo in Belgio e sto studiando ad Anversa, la mia domanda è: se si può fare in Europa, ad Anversa, a Bologna o in altre città d’Italia, perché non si può fare grande musica classica anche sul Gargano?”.

Rivolgiamo anche a lui la stessa domanda: perché sul Gargano, terra di tarantella, certe esperienze musicali colte sono ancora di nicchia? Derise o ignorate?

“Ho cercato a lungo la risposta, ma poi mi sono detto che non c’è nessuno che può portare l’amore per la musica, se nessuno si attiva personalmente per cambiare le cose. Mi sono attivato con degli amici straordinari, che stanno continuando a perfezionarsi, ci siamo incontrati e abbiamo deciso di organizzare rassegne, concerti. Quest’anno è stata la prima edizione del Rodi Summer Music, un vero e proprio campus, abbiamo invitato due icone mondiali della musica: Massimo Mazzoni e Filippo Mazzoli. Ai ragazzi abbiamo dato la possibilità per un’intera settimana di suonare e di ascoltare i due maestri. Quando si sono esibiti i flauti abbiamo avuto un livello eccezionale, sia dei ragazzi del Gargano sia degli ospiti, due ragazze del Veneto, una di Pescara. C’è stato un livello artistico altissimo. La terza serata l’abbiamo dedicata al violoncello con un concerto eccezionale del maestro Mastromatteo, nel quale abbiamo registrato il tutto esaurito”.

La collaborazione con le istituzioni e con la gente è stata massima.

È possibile contaminare i generi e tenere concerti anche nei luoghi del turismo di massa?

“Durante l’organizzazione abbiamo anche pensato di spostare qualcosa a Vico del Gargano, dove abbiamo avuto una risposta eccezionale della Proloco e dell’amministrazione comunale. Il mio compito è proporre durante i programmi estivi dei concerti di musica classica. A Vieste abbiamo un contatto con l’associazione Nuova Diapason gestita dalla professoressa Maria Candelma, attivissima sul territorio e che sforna talenti nelle classi di pianoforte. Cosa ci lega? Ci lega il vecchio motto: uno per tutti, tutti per uno. Nei prossimi anni riusciremo ad avere dei risultati eccellenti. Il primo anno che organizzammo dei concerti si presentarono la prima sera 15 persone, la seconda 10 e la terza 5 persone. Ad oggi alla seconda edizione e alla prima del Rodi Summer Music abbiamo registrato 150 persone tutte le serate. Devo ringraziare i miei amici e colleghi Cocomazzi e Montecalvo, è difficile oggi trovare ancora il rispetto umano. Ho l’opportunità di suonare con dei grandi professionisti e con degli amici, che sono parte della mia vita. E ringrazio il maestro Mastromatteo, da docente a Rodi ha portato una ventata di energia nuova, di entusiasmo”.  

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