Sanremo ha vinto ancora una volta. Appuntamento al 2023

by Mimmo Cicolella

Ecco qui: “La musica è finita, gli amici se ne vanno..”, e un po’ soli, in verità, ci sentiamo anche noi. Che faremo stasera senza Sanremo? Beh la Rai fortunatamente usa come paracadute “ L’Amica Geniale”, e non è poco. Certo, non accontenterà tutto il pubblico trasversale del festival, ma siamo sicuri che anche la trasposizione televisiva del grande romanzo di Elena Ferrante, farà punti di share da record. E a proposito di record, Amadeus chiude  trionfalmente il suo Sanremo con il 64% di share. Dunque, critiche o non critiche, polemiche e applausi, comunque Sanremo ha vinto. Anche con una Sabrina Ferilli di cui sinceramente non ne sentivamo la mancanza, il festival ha funzionato. E sicuramente l’ex bomba sexy riciclatasi nel salotto della De Filippi, ha contribuito all’ottima riuscita della serata finale. Smitizzando i monologhi a «occhi da pesce morto» delle serate precedenti, la Ferilli si è presentata con un colloquio (finalmente) preciso nei tempi, e soprattutto leggera nell’approccio e nel pensiero espresso. Ci sarebbe stata bene la canzone dello scorso anno portata da Colapesce e Dimartino. Interessante anche l’introduzione alla canzone di Mengoni, sempre gran voce, sui post ignobili dei social. Supportato dall’attore dell’ultimo film di Sorrentino, Filippo Scotti, e con lo zampino del Paesologo di Bisaccia Franco Arminio.

Leggerezza e autoironia ritrovata anche nell’Unica Orietta Berti. Affiancata da un Rovazzi incellofanato. Ci aspettavamo di più dal ragazzo che ha “rapito” la moglie di Morandi. E invece no! Inscatolato nella nave sanremese, si è plastificato in ruolo troppo da festival: nessuno slancio, nessuna osservazione arguta a cui ci aveva abituato.

LE PAGELLE

Mahmood e Blanco- Tutto fortunatamente scontato. Il giovanissimo duo vince il festival meritatamente. Certo il rischio Elisa c’era e nessuno avrebbe battuto ciglio. Ma diciamocelo chiaramente: la canzone “Brividi”, è stata portata con delicatezza e sentimento, ma soprattutto con una grande musicalità melodica, non aveva rivali: VOTO 9

Matteo Romano- Mai citato nelle nostre pagelle. Ha ragione qualcuno quando dice che è scolastico nelle sue interpretazioni, ma funziona. E’ ancora piccolo ma può crescere bene. E anche nella difficilissima scelta della cover, su un pezzo di Elton John, beh il ragazzino gliela sfanga, duettando benissimo con una stilosissima Malika Ayane: VOTO 7

Fabrizio Moro- Il caso-Moro, scusate l’ardire. Ma la scelta di premiare il romano per il miglior testo che senso ha? Come il suo e di meglio, se ne scorgono in quantità industriale nel Sanremo 2022. Allora sorge il dubbio che neppure il festival della canzone italiana funzioni per merito. E che fortunatamente le giurie, per quanto è possibile, rimettano tutto in ordine. Immaginiamo cosa sia accaduto al momento delle selezioni delle canzoni che dovevano entrare nella finale sanremese. VOTO 3 ( ad Amadeus, presidente del premio Bardotti)

Massimo Ranieri- Becca il premio della Critica Mia Martini e si emoziona fino alle lacrime: nulla da dire. Il napoletano si rifà ampiamente nella serata finale. La sua canzone è bella e il suo testo, sia pur furbo visti i tempi, è ben pensato nel suo logico parallelismo fra la nostra antica migrazione americana e quella dei giorni nostri: VOTO 7,5

Elisa- Giusto anche per lei il Premio Bigazzi. Musicalmente la canzone prende “aria” lentamente e coinvolge tutta l’orchestra in un sinfonia di archi e fiati emozionante. Ecco appunto, l’apertura “alare” della musica ha superato testo e melodia, decisamente deboli. VOTO 7

Gianni Morandi- Per Morandi è quasi en plein. Vince la serata cover, si aggiudica il premio della Sala Stampa e sale sul podio con un bronzo preziosissimo. VOTO 8

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